Messina è una “terra di mezzo” che, a dispetto della sua geografia di transizione, ha un carattere forte e autonomo, con i suoi territori densamente urbanizzati e al contempo con aree ancora naturali e selvagge. È un territorio con pesanti placche edificate contrapposte a borghi isolati e prossimi all’abbandono, piccoli centri urbani arroccati sui colli aspri, resilienti alla marginalità e alla fragilità dei terreni. Le fiumare, rappresentano uno degli elementi contraddistintivi del paesaggio messinese. Trascurati negli anni del grande sviluppo urbanistico, i fiumi oggi reclamano il loro spazio con le loro rovinose piene. Le calamità diventano sempre più frequenti, causate da precipitazioni abbondanti e improvvise, i cui effetti vengono aggravati da un disboscamento secolare; dall’abbandono dei territori rurali e dal degrado dei terrazzamenti. In questo scenario di spettacolare bellezza naturale, solo l’urbanizzazione sciatta e disordinata mostra piena omogeneità, avendo investito entrambe le rive dello Stretto senza alcuna preoccupazione né per i disastri naturali (che hanno contrassegnato la storia millenaria di questo sistema) né per il paesaggio naturale a tratti cancellato dalla pressione speculativa degli ultimi decenni e dal banale e dissennato consumo di territorio.

Fiumare di Messina: un’identità territoriale negata da recuperare

Savino M.
;
2024

Abstract

Messina è una “terra di mezzo” che, a dispetto della sua geografia di transizione, ha un carattere forte e autonomo, con i suoi territori densamente urbanizzati e al contempo con aree ancora naturali e selvagge. È un territorio con pesanti placche edificate contrapposte a borghi isolati e prossimi all’abbandono, piccoli centri urbani arroccati sui colli aspri, resilienti alla marginalità e alla fragilità dei terreni. Le fiumare, rappresentano uno degli elementi contraddistintivi del paesaggio messinese. Trascurati negli anni del grande sviluppo urbanistico, i fiumi oggi reclamano il loro spazio con le loro rovinose piene. Le calamità diventano sempre più frequenti, causate da precipitazioni abbondanti e improvvise, i cui effetti vengono aggravati da un disboscamento secolare; dall’abbandono dei territori rurali e dal degrado dei terrazzamenti. In questo scenario di spettacolare bellezza naturale, solo l’urbanizzazione sciatta e disordinata mostra piena omogeneità, avendo investito entrambe le rive dello Stretto senza alcuna preoccupazione né per i disastri naturali (che hanno contrassegnato la storia millenaria di questo sistema) né per il paesaggio naturale a tratti cancellato dalla pressione speculativa degli ultimi decenni e dal banale e dissennato consumo di territorio.
2024
Fiumi e città. Un amore a distanza. Vol. 3 - Corsi d’acqua dell'Italia Meridionale
978-88-6938-416-5
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