A partire dal XVIII secolo una smania per la villeggiatura nelle ville di campagna esplose tra i patrizi veneti e i borghesi, un fenomeno che coinvolse anche numerosi scrittori e intellettuali. Il presente contributo si propone di illustrare alcuni dei luoghi di vacanza degli scrittori nel contesto settecentesco padovano. In particolare, si concentra sulle figure di Angelo Querini, di Melchiorre Cesarotti e di Carlo Goldoni, le cui esperienze in villa risultano particolarmente interessanti nel panorama culturale dell’epoca. La villa di Querini ad Altichiero fu luogo di incontro e scambio culturale per i più illustri intellettuali del tempo e per Giustiniana Wynne divenne un vero e proprio luogo di scrittura. Cesa rotti, invece, nella sua villa a Selvazzano, trovò uno spazio per il riposo e il ritiro dalla vita mondana e dagli impegni accademici, spesso in compagnia di amici e colleghi. Infine, Goldoni soggiornò presso Villa Widmann-Borletti a Bagnoli di Sopra, mettendo in scena diverse rappresentazioni teatrali, un’esperienza che il commediografo veneziano ricorderà in più momenti. Le ville venete, luoghi di soggiorno e di vacanza in campagna, specialmente nel XVIII secolo diventano una controparte alla città come luogo di creazione di idee, di scrittura e di cultura.
I luoghi della villeggiatura nel Settecento padovano: le ville di Querini, Cesarotti e Goldoni
Veronica Baldassa
2024
Abstract
A partire dal XVIII secolo una smania per la villeggiatura nelle ville di campagna esplose tra i patrizi veneti e i borghesi, un fenomeno che coinvolse anche numerosi scrittori e intellettuali. Il presente contributo si propone di illustrare alcuni dei luoghi di vacanza degli scrittori nel contesto settecentesco padovano. In particolare, si concentra sulle figure di Angelo Querini, di Melchiorre Cesarotti e di Carlo Goldoni, le cui esperienze in villa risultano particolarmente interessanti nel panorama culturale dell’epoca. La villa di Querini ad Altichiero fu luogo di incontro e scambio culturale per i più illustri intellettuali del tempo e per Giustiniana Wynne divenne un vero e proprio luogo di scrittura. Cesa rotti, invece, nella sua villa a Selvazzano, trovò uno spazio per il riposo e il ritiro dalla vita mondana e dagli impegni accademici, spesso in compagnia di amici e colleghi. Infine, Goldoni soggiornò presso Villa Widmann-Borletti a Bagnoli di Sopra, mettendo in scena diverse rappresentazioni teatrali, un’esperienza che il commediografo veneziano ricorderà in più momenti. Le ville venete, luoghi di soggiorno e di vacanza in campagna, specialmente nel XVIII secolo diventano una controparte alla città come luogo di creazione di idee, di scrittura e di cultura.Pubblicazioni consigliate
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