Il capitolo dedicato all’analisi del film La femme d’à côté (La signora della porta accanto, 1981), di François Truffaut, si inserisce all’interno di una recente monografia dedicata a singoli lungometraggi del cineasta francese. Pur tenendo conto dell’ampia letteratura in merito alle opere del regista, l’analisi testuale è stata condotta cercando di indagare la complessa stratificazione di piani presenti nel film al fine di proporre ampliamenti volti a generare nuove riflessioni. Storia di un Amour Fou, Truffaut in questo film si confronta con i toni forti di un melò non avendo timore di ricorrere alle iperboli per scandire, mediante l’esteriorità, il massimo grado dell’interiorità vissuta dai protagonisti. Il testo presentato si sofferma inizialmente sulla genesi dell’opera e sui protagonisti, Bernard e Mathilde, che vivono il riaccendersi di una loro precedente passione, rianimando stati emozionali del passato. Il peso inassimilabile del passato che agisce sul presente è uno dei temi presenti nel film e nelle opere del cineasta. Dopo aver tracciato tratti peculiari dei personaggi, è stato indagato il ricorso ripetuto a rimandi e rifrazioni che si intersecano all’interno della narrazione. Attenzione è stata posta inoltre alla rappresentazione degli spazi che, come per molto cinema di Truffaut, non sono scenari inerti ma segno evocativo del clima vissuto dai protagonisti. Particolare interesse ha destato la forza espressiva di soglie e finestre, metafora figurativa di una assenza di limite che connota l’impossibilità di Bernard e di Mathilde di operare una separazione. La soglia, oltre a evocare l’assenza di limiti temporali, nella tragica parte finale del film segna anche la traversata dalla vita alla morte, morte vissuta quale possibile accesso all’eternizzazione di una fusione non realizzabile. Infine, attenzione è stata rivolta al prologo e all’epilogo e, pur tenendo conto della singolare matrice autoriflessiva, si è messo in luce come lo sguardo in macchina della narratrice, rivelativo della costruzione finzionale, possa essere letto quale segno evocativo della potente passione del regista per la finzione, svelata fin dall’inizio. Dal punto di vista metodologico il capitolo è stato costruito mantenendo costante attenzione alla raffinata composizione dei materiali espressivi. Il riferimento a porzioni del pensiero psicoanalitico, in particolare di Sigmund Freud e di Jacques Lacan, hanno arricchito l’esplorazione testuale. (pp.123-135, più note pp.169-170)

La signora della porta accanto

Rosamaria Salvatore
2024

Abstract

Il capitolo dedicato all’analisi del film La femme d’à côté (La signora della porta accanto, 1981), di François Truffaut, si inserisce all’interno di una recente monografia dedicata a singoli lungometraggi del cineasta francese. Pur tenendo conto dell’ampia letteratura in merito alle opere del regista, l’analisi testuale è stata condotta cercando di indagare la complessa stratificazione di piani presenti nel film al fine di proporre ampliamenti volti a generare nuove riflessioni. Storia di un Amour Fou, Truffaut in questo film si confronta con i toni forti di un melò non avendo timore di ricorrere alle iperboli per scandire, mediante l’esteriorità, il massimo grado dell’interiorità vissuta dai protagonisti. Il testo presentato si sofferma inizialmente sulla genesi dell’opera e sui protagonisti, Bernard e Mathilde, che vivono il riaccendersi di una loro precedente passione, rianimando stati emozionali del passato. Il peso inassimilabile del passato che agisce sul presente è uno dei temi presenti nel film e nelle opere del cineasta. Dopo aver tracciato tratti peculiari dei personaggi, è stato indagato il ricorso ripetuto a rimandi e rifrazioni che si intersecano all’interno della narrazione. Attenzione è stata posta inoltre alla rappresentazione degli spazi che, come per molto cinema di Truffaut, non sono scenari inerti ma segno evocativo del clima vissuto dai protagonisti. Particolare interesse ha destato la forza espressiva di soglie e finestre, metafora figurativa di una assenza di limite che connota l’impossibilità di Bernard e di Mathilde di operare una separazione. La soglia, oltre a evocare l’assenza di limiti temporali, nella tragica parte finale del film segna anche la traversata dalla vita alla morte, morte vissuta quale possibile accesso all’eternizzazione di una fusione non realizzabile. Infine, attenzione è stata rivolta al prologo e all’epilogo e, pur tenendo conto della singolare matrice autoriflessiva, si è messo in luce come lo sguardo in macchina della narratrice, rivelativo della costruzione finzionale, possa essere letto quale segno evocativo della potente passione del regista per la finzione, svelata fin dall’inizio. Dal punto di vista metodologico il capitolo è stato costruito mantenendo costante attenzione alla raffinata composizione dei materiali espressivi. Il riferimento a porzioni del pensiero psicoanalitico, in particolare di Sigmund Freud e di Jacques Lacan, hanno arricchito l’esplorazione testuale. (pp.123-135, più note pp.169-170)
2024
Francois Truffaut
9788829790432
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