Uno dei temi più celebri dell’indagine politica aristotelica è rappresentato dal suo studio delle πολιτείαι, che vennero analizzate in base ad un principio dicotomico che le divideva in due tipologie: quelle che costituivano dei beni per la πόλις e quelle che, invece, costituivano dei mali, bipartizione che risultò paradigmatica anche nelle esposizioni dei filosofi successivi. La presente ricerca si propone di analizzare la classificazione proposta da Aristotele, all’interno della Politica, dei “mali” per la πόλις, che coincidono con le cattive costituzioni, rinviando a quanto viene affermato nelle Divisioni, che integrano il discorso aristotelico, rendendolo più comprensibile. Si tratta di un problema che richiede un’analisi di tipo “complesso”, indagando le singole forme costituzionali “deviate”, come pure il rapporto che esse intrattengono con quelle “rette”, poiché è proprio la comprensione di questa fitta rete di rapporti che consente di meglio precisare cosa fosse per Aristotele il bene per la πόλις e, specularmente, il suo male, facendo luce anche sul tema del male tout court.
L’articolazione delle costituzioni in Aristotele, Politica III 6-9 e nelle Divisiones Aristoteleae
Silvia Gullino
2024
Abstract
Uno dei temi più celebri dell’indagine politica aristotelica è rappresentato dal suo studio delle πολιτείαι, che vennero analizzate in base ad un principio dicotomico che le divideva in due tipologie: quelle che costituivano dei beni per la πόλις e quelle che, invece, costituivano dei mali, bipartizione che risultò paradigmatica anche nelle esposizioni dei filosofi successivi. La presente ricerca si propone di analizzare la classificazione proposta da Aristotele, all’interno della Politica, dei “mali” per la πόλις, che coincidono con le cattive costituzioni, rinviando a quanto viene affermato nelle Divisioni, che integrano il discorso aristotelico, rendendolo più comprensibile. Si tratta di un problema che richiede un’analisi di tipo “complesso”, indagando le singole forme costituzionali “deviate”, come pure il rapporto che esse intrattengono con quelle “rette”, poiché è proprio la comprensione di questa fitta rete di rapporti che consente di meglio precisare cosa fosse per Aristotele il bene per la πόλις e, specularmente, il suo male, facendo luce anche sul tema del male tout court.Pubblicazioni consigliate
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