L’articolo studia la funzione del riferimento all’ordine nelle due definizioni della legge eterna proposte da Agostino rispettivamente nel libro I del «De libero arbitrio» e nel libro XXII del «Contra Faustum Manichaeum». La prima definizione pone come giusto il massimo grado di ordine in ogni cosa, mentre la seconda pone come obbligatoria la conservazione dell’ordine naturale e come vietata la sua perturbazione. Pur non essendo identiche, le due definizioni sono coerenti e concordano nell’attribuire alla nozione di ordine un ruolo regolativo in ambito giuridico e morale, che non cristallizza le norme particolari esistenti ma, al contrario, spinge ad adattarle alla variabilità delle situazioni effettive.
Ut omnia sint ordinatissima. Sul rapporto tra ordine e legge eterna in Agostino
Giovanni Catapano
2024
Abstract
L’articolo studia la funzione del riferimento all’ordine nelle due definizioni della legge eterna proposte da Agostino rispettivamente nel libro I del «De libero arbitrio» e nel libro XXII del «Contra Faustum Manichaeum». La prima definizione pone come giusto il massimo grado di ordine in ogni cosa, mentre la seconda pone come obbligatoria la conservazione dell’ordine naturale e come vietata la sua perturbazione. Pur non essendo identiche, le due definizioni sono coerenti e concordano nell’attribuire alla nozione di ordine un ruolo regolativo in ambito giuridico e morale, che non cristallizza le norme particolari esistenti ma, al contrario, spinge ad adattarle alla variabilità delle situazioni effettive.File | Dimensione | Formato | |
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