I centri minori costituiscono la parte più rilevante del tessuto insediativo italiano; questi sono esito della fusione fra tracce monumentali del passato ed esigenze abitative più o meno recenti, in un ambiente contaminato dalla persistenza della memoria storica. Nell’ambito delle evidenze emerse in seguito al sisma Centro Italia 2016–2017, la ricerca mira a definire una strategia per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici dei centri storici minori, a partire dalla sistematizzazione del comportamento di un campione di 2430 edifici in muratura all’interno di 20 borghi colpiti dal sisma. L’obiettivo principale è lo sviluppo di uno strumento schedografico applicabile a scala urbana per la qualificazione e la quantificazione del danno e dei fattori di vulnerabilità che caratterizzano il costruito storico. Il lavoro si focalizza sulla definizione del comportamento manifestato da edifici con interventi pregressi, antichi e moderni, i primi solitamente compatibili con la logica della muratura preesistente, i secondi invece basati sull’impiego del calcestruzzo armato. Attualmente, infatti, le procedure di raccolta dati e le analisi predittive non considerano pienamente gli effetti di tali modificazioni. Il contributo manifestato dagli interventi, favorevole o sfavorevole, sulla risposta sismica consente la proposta di una nuova tassonomia per edifici in muratura. L’85% del campione, infatti, presenta alterazioni strutturali, dimostrando la necessità di usare gli interventi come un nuovo parametro per discretizzare l’edificato in 15 tipi. A ciascun tipo vengono associati la più probabile classe di vulnerabilità, nell’ambito della scala macrosismica europea (EMS–98), e un indicatore di vulnerabilità tipologico, meglio precisato dalla valutazione di parametri di vulnerabilità specifica. Questi riguardano le singolarità di ogni edificio e vengono quantificate da punteggi parziali, calibrati sull’osservazione del comportamento di un sotto–campione di 341 edifici. Emerge l’importanza della valutazione della stratificazione storica negli edifici, fondamentale per individuare le discontinuità che possono alterare il comportamento sismico. Così facendo, e in ragione delle evidenze del recente evento sismico, si contribuisce ad ampliare la Tavola di Vulnerabilità della EMS–98 e a irrobustire un metodo noto in letteratura. In conclusione, la scheda Scheda MUSE-DV Masonry, già utilizzata per la raccolta dei dati, viene perfezionata nella sua nuova versione (v.2) e utilizzata con finalità predittive su un borgo friulano, i cui edifici, colpiti dal sisma del 1976, hanno subito pesanti interventi di ricostruzione. La conoscenza della consistenza materica e delle vulnerabilità, tra cui rientrano le trasformazioni, è fondamentale per migliorare l’efficacia degli interventi di conservazione. La metodologia proposta può essere utilizzata per valutare la vulnerabilità sismica di altri centri storici in Italia, contribuendo così a una gestione più consapevole del patrimonio edilizio del Paese.

Per una tassonomia dell’edilizia storica con trasformazioni strutturali e architettoniche: sviluppo di una procedura multilivello a scala urbana calibrata sulle evidenze del sisma centro Italia 2016 / Saretta, Ylenia. - (2024 Jun 26).

Per una tassonomia dell’edilizia storica con trasformazioni strutturali e architettoniche: sviluppo di una procedura multilivello a scala urbana calibrata sulle evidenze del sisma centro Italia 2016

SARETTA, YLENIA
2024

Abstract

I centri minori costituiscono la parte più rilevante del tessuto insediativo italiano; questi sono esito della fusione fra tracce monumentali del passato ed esigenze abitative più o meno recenti, in un ambiente contaminato dalla persistenza della memoria storica. Nell’ambito delle evidenze emerse in seguito al sisma Centro Italia 2016–2017, la ricerca mira a definire una strategia per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici dei centri storici minori, a partire dalla sistematizzazione del comportamento di un campione di 2430 edifici in muratura all’interno di 20 borghi colpiti dal sisma. L’obiettivo principale è lo sviluppo di uno strumento schedografico applicabile a scala urbana per la qualificazione e la quantificazione del danno e dei fattori di vulnerabilità che caratterizzano il costruito storico. Il lavoro si focalizza sulla definizione del comportamento manifestato da edifici con interventi pregressi, antichi e moderni, i primi solitamente compatibili con la logica della muratura preesistente, i secondi invece basati sull’impiego del calcestruzzo armato. Attualmente, infatti, le procedure di raccolta dati e le analisi predittive non considerano pienamente gli effetti di tali modificazioni. Il contributo manifestato dagli interventi, favorevole o sfavorevole, sulla risposta sismica consente la proposta di una nuova tassonomia per edifici in muratura. L’85% del campione, infatti, presenta alterazioni strutturali, dimostrando la necessità di usare gli interventi come un nuovo parametro per discretizzare l’edificato in 15 tipi. A ciascun tipo vengono associati la più probabile classe di vulnerabilità, nell’ambito della scala macrosismica europea (EMS–98), e un indicatore di vulnerabilità tipologico, meglio precisato dalla valutazione di parametri di vulnerabilità specifica. Questi riguardano le singolarità di ogni edificio e vengono quantificate da punteggi parziali, calibrati sull’osservazione del comportamento di un sotto–campione di 341 edifici. Emerge l’importanza della valutazione della stratificazione storica negli edifici, fondamentale per individuare le discontinuità che possono alterare il comportamento sismico. Così facendo, e in ragione delle evidenze del recente evento sismico, si contribuisce ad ampliare la Tavola di Vulnerabilità della EMS–98 e a irrobustire un metodo noto in letteratura. In conclusione, la scheda Scheda MUSE-DV Masonry, già utilizzata per la raccolta dei dati, viene perfezionata nella sua nuova versione (v.2) e utilizzata con finalità predittive su un borgo friulano, i cui edifici, colpiti dal sisma del 1976, hanno subito pesanti interventi di ricostruzione. La conoscenza della consistenza materica e delle vulnerabilità, tra cui rientrano le trasformazioni, è fondamentale per migliorare l’efficacia degli interventi di conservazione. La metodologia proposta può essere utilizzata per valutare la vulnerabilità sismica di altri centri storici in Italia, contribuendo così a una gestione più consapevole del patrimonio edilizio del Paese.
A taxonomy for historical buildings with structural and architectural transformations: development of a multilevel procedure at urban scale based on findings of the 2016 central Italy earthquake
26-giu-2024
Per una tassonomia dell’edilizia storica con trasformazioni strutturali e architettoniche: sviluppo di una procedura multilivello a scala urbana calibrata sulle evidenze del sisma centro Italia 2016 / Saretta, Ylenia. - (2024 Jun 26).
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