Si possono sfogliare le pagine di questo saggio, analizzandole da diverse prospettive, intrecciando differenti letture: dal pieno al vuoto, dalla materia allo spazio, fino alle dimensioni altre e alte che l’architettura da sempre cerca di raggiungere. Si percepisce nel lavoro degli Harquitectes un percorso coerente contraddistinto da scoperte temporali progressive, messe a registro nella successione dei progetti. Una crescita professionale, in cui si segnalano alcuni passaggi decisivi qui non affrontati , alimentata da un profondo entusiasmo e da una sincera fiducia verso l’architettura costruita con saggezza: una dedizione all’etica del lavoro e una volontà precisa nel definire la propria identità di solidi progettisti-costruttori quali valori necessari per trovare le opportune contromisure alla pesantissima crisi immobiliare spagnola di inizio secolo. Sembrano aver recuperato stimoli di riflessione anche nel confronto con le occasioni più minute di professionismo, dentro una realtà di periferia messa in ginocchio da decenni di speculazione edilizia. Una ricerca costante rivolta ad indagare il potenziale dei materiali prescelti, gli impalcati tettonici e stereometrici originati da questi, le vibrazioni in grado di sollecitare i nostri sensi. E un materiale di elezione, il mattone, declinato dagli Harquitectes in virtuose e sapienti, seppure mai leziose, soluzioni tecnologiche. Una scelta precisa che consente di riallacciare preziosi dialoghi a distanza con lezioni, sia autoriali che anonime, del loro territorio: da Jujol a Gaudì, da Coderch al Miralles di alcune residenze della sua ultima produzione , fino alle spazialità e alle conquiste costruttive dell’architettura popolare catalana.
La paziente ricerca del comfort
edoardo narne
2023
Abstract
Si possono sfogliare le pagine di questo saggio, analizzandole da diverse prospettive, intrecciando differenti letture: dal pieno al vuoto, dalla materia allo spazio, fino alle dimensioni altre e alte che l’architettura da sempre cerca di raggiungere. Si percepisce nel lavoro degli Harquitectes un percorso coerente contraddistinto da scoperte temporali progressive, messe a registro nella successione dei progetti. Una crescita professionale, in cui si segnalano alcuni passaggi decisivi qui non affrontati , alimentata da un profondo entusiasmo e da una sincera fiducia verso l’architettura costruita con saggezza: una dedizione all’etica del lavoro e una volontà precisa nel definire la propria identità di solidi progettisti-costruttori quali valori necessari per trovare le opportune contromisure alla pesantissima crisi immobiliare spagnola di inizio secolo. Sembrano aver recuperato stimoli di riflessione anche nel confronto con le occasioni più minute di professionismo, dentro una realtà di periferia messa in ginocchio da decenni di speculazione edilizia. Una ricerca costante rivolta ad indagare il potenziale dei materiali prescelti, gli impalcati tettonici e stereometrici originati da questi, le vibrazioni in grado di sollecitare i nostri sensi. E un materiale di elezione, il mattone, declinato dagli Harquitectes in virtuose e sapienti, seppure mai leziose, soluzioni tecnologiche. Una scelta precisa che consente di riallacciare preziosi dialoghi a distanza con lezioni, sia autoriali che anonime, del loro territorio: da Jujol a Gaudì, da Coderch al Miralles di alcune residenze della sua ultima produzione , fino alle spazialità e alle conquiste costruttive dell’architettura popolare catalana.File | Dimensione | Formato | |
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