Il concetto di qualità, che irrompe nel mondo scolastico negli anni Novanta del Novecento accompagnato dall’idea di innovazione e di miglioramento educativo e didattico, pervade i confini delle scuole di tutto il mondo come una richiesta urgente, riferibile non solo agli standard di insegnamento e apprendimento, ma a tutte le componenti che direttamente, o indirettamente, sono parte della scuola. La ricerca dottorale pone le radici, quindi, su un primo, grande, quesito: come si può giungere ad una scuola di qualità? Ancor prima, però, di individuare quelle che potrebbero essere prospettive e traiettorie di qualità scolastica, è necessario fare un passo indietro e aprire un dialogo sul significato semantico e di senso del termine Scuola. Tratteggiato un percorso dialogico condiviso, si può allora volgere lo sguardo ai dati che descrivono la scuola così come appare oggi, in termini di accesso, frequenza e completamento, abilità e conoscenze disciplinari raggiunte, professionalità degli insegnanti e benessere scolastico. Dati che restituiscono una fotografia di scuola tanto chiara quanto drammatica e che ci permettono di individuare i bisogni indilazionabili della scuola. Basti pensare che nel mondo ci sono ancora, secondo i dati forniti dall’Istituto statistico di UNESCO (2022), più di 64 milioni di bambini con meno di 11 anni che non frequentano la scuola e che, laddove i bambini accedono a percorsi di apprendimento, comunque non sempre imparano: 10 milioni di studenti quindicenni, rappresentati dal campione PISA 2018, non sono in grado di completare compiti di lettura base (Schleicher, 2020). La rilevazione dei bisogni scolastici ci permette quindi di tornare, con più consapevolezza, sul concetto di qualità e, dopo aver aperto un dialogo con il tentativo di offrire un significato, o meglio, dei significati di qualità (scolastica), di approfondire i documenti già esistenti che guardano al futuro della scuola in termini di miglioramento qualitativo. Primo tra tutti il documento, sottoscritto nel 2015, Agenda 2030 (ONU, 2015), il quale, con l’Obiettivo 4, guarda al futuro della scuola in un’ottica di qualità, equità, inclusione e apprendimento. È sulla base di questi presupposti teorici che si delinea la ricerca di dottorato, con l’obiettivo di individuare nuovi significati e prospettive di qualità a partire dall’analisi dei dati raccolti in quattro studi di caso in scuole primarie del mondo, e nel confronto con i fondamenti dell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030. In particolare, i dati raccolti attraverso gli studi di caso multipli (Yin, 2018) in prospettiva etnografica sono stati analizzati secondo i fondamenti dell’analisi interpretativa fenomenologica (Smith et al., 2009) e dell’analisi di contenuto, grazie al supporto di uno strumento per l’analisi dei dati costruito sulla base di cinque dimensioni dell’Agenda 2030 (Obiettivo 4) individuate da UNESCO (GEM Report UNESCO, 2023). Le quattro scuole primarie sono localizzate in Italia, Federazione Russa, Ghana e Sierra Leone, paesi del mondo che si collocano su differenti livelli di sviluppo economico e il cui investimento di spesa pubblica nell’educazione primaria risulta non proporzionale al reddito di cui dispongono. La ricerca ha coinvolti bambini e bambine dell’ultimo biennio di scuola primaria, insegnanti, dirigenti scolastici e famiglie in un dialogo volto alla costruzione di significati sulla scuola – di qualità – del futuro, a partire dalla scuola dell’oggi. I risultati a cui si è giunti, in un tempo che si colloca a metà del quindicennio a disposizione per raggiungere l’obiettivo per la scuola fissato dall’Agenda 2030, ci permettono di delineare traiettorie in termini di accesso, apprendimento, qualità, equità e risorse finanziarie, le quali possono essere utili per proseguire nel lungo e tortuoso processo di miglioramento educativo e didattico.
Disegno di Scuola: significati di qualità scolastica in quattro scuole primarie del mondo. Un confronto con l’Agenda 2030 / Mastropasqua, ANNA CHIARA ANGELA. - (2024 Jun 10).
Disegno di Scuola: significati di qualità scolastica in quattro scuole primarie del mondo. Un confronto con l’Agenda 2030
MASTROPASQUA, ANNA CHIARA ANGELA
2024
Abstract
Il concetto di qualità, che irrompe nel mondo scolastico negli anni Novanta del Novecento accompagnato dall’idea di innovazione e di miglioramento educativo e didattico, pervade i confini delle scuole di tutto il mondo come una richiesta urgente, riferibile non solo agli standard di insegnamento e apprendimento, ma a tutte le componenti che direttamente, o indirettamente, sono parte della scuola. La ricerca dottorale pone le radici, quindi, su un primo, grande, quesito: come si può giungere ad una scuola di qualità? Ancor prima, però, di individuare quelle che potrebbero essere prospettive e traiettorie di qualità scolastica, è necessario fare un passo indietro e aprire un dialogo sul significato semantico e di senso del termine Scuola. Tratteggiato un percorso dialogico condiviso, si può allora volgere lo sguardo ai dati che descrivono la scuola così come appare oggi, in termini di accesso, frequenza e completamento, abilità e conoscenze disciplinari raggiunte, professionalità degli insegnanti e benessere scolastico. Dati che restituiscono una fotografia di scuola tanto chiara quanto drammatica e che ci permettono di individuare i bisogni indilazionabili della scuola. Basti pensare che nel mondo ci sono ancora, secondo i dati forniti dall’Istituto statistico di UNESCO (2022), più di 64 milioni di bambini con meno di 11 anni che non frequentano la scuola e che, laddove i bambini accedono a percorsi di apprendimento, comunque non sempre imparano: 10 milioni di studenti quindicenni, rappresentati dal campione PISA 2018, non sono in grado di completare compiti di lettura base (Schleicher, 2020). La rilevazione dei bisogni scolastici ci permette quindi di tornare, con più consapevolezza, sul concetto di qualità e, dopo aver aperto un dialogo con il tentativo di offrire un significato, o meglio, dei significati di qualità (scolastica), di approfondire i documenti già esistenti che guardano al futuro della scuola in termini di miglioramento qualitativo. Primo tra tutti il documento, sottoscritto nel 2015, Agenda 2030 (ONU, 2015), il quale, con l’Obiettivo 4, guarda al futuro della scuola in un’ottica di qualità, equità, inclusione e apprendimento. È sulla base di questi presupposti teorici che si delinea la ricerca di dottorato, con l’obiettivo di individuare nuovi significati e prospettive di qualità a partire dall’analisi dei dati raccolti in quattro studi di caso in scuole primarie del mondo, e nel confronto con i fondamenti dell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030. In particolare, i dati raccolti attraverso gli studi di caso multipli (Yin, 2018) in prospettiva etnografica sono stati analizzati secondo i fondamenti dell’analisi interpretativa fenomenologica (Smith et al., 2009) e dell’analisi di contenuto, grazie al supporto di uno strumento per l’analisi dei dati costruito sulla base di cinque dimensioni dell’Agenda 2030 (Obiettivo 4) individuate da UNESCO (GEM Report UNESCO, 2023). Le quattro scuole primarie sono localizzate in Italia, Federazione Russa, Ghana e Sierra Leone, paesi del mondo che si collocano su differenti livelli di sviluppo economico e il cui investimento di spesa pubblica nell’educazione primaria risulta non proporzionale al reddito di cui dispongono. La ricerca ha coinvolti bambini e bambine dell’ultimo biennio di scuola primaria, insegnanti, dirigenti scolastici e famiglie in un dialogo volto alla costruzione di significati sulla scuola – di qualità – del futuro, a partire dalla scuola dell’oggi. I risultati a cui si è giunti, in un tempo che si colloca a metà del quindicennio a disposizione per raggiungere l’obiettivo per la scuola fissato dall’Agenda 2030, ci permettono di delineare traiettorie in termini di accesso, apprendimento, qualità, equità e risorse finanziarie, le quali possono essere utili per proseguire nel lungo e tortuoso processo di miglioramento educativo e didattico.File | Dimensione | Formato | |
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