Dalla seconda metà del Novecento si è manifestata in Occidente una rinnovata tendenza a proporre la domanda sulla natura della felicità da un punto di vista “politico”, con il fine di definire un progetto di realizzazione umana, e di elaborare un programma civile e sociale fondato su politiche pubbliche capaci di porre al centro la felicità ed il bene dei cittadini. Nell’ambito di tali indagini, e come dimostra la ripresa novecentesca della filosofia della prassi, la filosofia aristotelica è risultata decisiva, sia come punto di riferimento storico che come spunto metodico. Per quanto concerne, in particolare, il problema del rapporto fra la felicità del singolo e il “bene comune”, è interessante notare l’influenza che l’aristotelismo ha avuto sull’economista Amartya Sen, che si ispirò alle teorie aristoteliche per elaborare il proprio programma civile, economico e sociale, fondato su politiche pubbliche capaci di porre al centro la felicità ed il benessere dei cittadini. Il presente articolo, muovendo dall’analisi del capability approach, si propone di mostrare la dipendenza dell’economista dal filosofo di Stagira, ponendo una precipua attenzione al problema della reale attuazione del bene pratico.

Bene comune e bene individuale da Aristotele ad Amartya Sen

SILVIA GULLINO
2023

Abstract

Dalla seconda metà del Novecento si è manifestata in Occidente una rinnovata tendenza a proporre la domanda sulla natura della felicità da un punto di vista “politico”, con il fine di definire un progetto di realizzazione umana, e di elaborare un programma civile e sociale fondato su politiche pubbliche capaci di porre al centro la felicità ed il bene dei cittadini. Nell’ambito di tali indagini, e come dimostra la ripresa novecentesca della filosofia della prassi, la filosofia aristotelica è risultata decisiva, sia come punto di riferimento storico che come spunto metodico. Per quanto concerne, in particolare, il problema del rapporto fra la felicità del singolo e il “bene comune”, è interessante notare l’influenza che l’aristotelismo ha avuto sull’economista Amartya Sen, che si ispirò alle teorie aristoteliche per elaborare il proprio programma civile, economico e sociale, fondato su politiche pubbliche capaci di porre al centro la felicità ed il benessere dei cittadini. Il presente articolo, muovendo dall’analisi del capability approach, si propone di mostrare la dipendenza dell’economista dal filosofo di Stagira, ponendo una precipua attenzione al problema della reale attuazione del bene pratico.
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