La flessibilità della pianificazione del territorio è un inconveniente necessario. La disciplina urbanistica dev’essere infatti costantemente adeguata alle esigenze di una società in rapida e incessante evoluzione. Il presente rapporto illustra in modo sintetico gli elementi di flessibilità del sistema di pianificazione urbanistica e territoriale, quale risulta oggi normativamente disciplinato in Italia, a livello statale e regionale. Ai diversi livelli in cui si articola la pianificazione del territorio corrisponde un diverso grado di autonomia e flessibilità delle scelte, che diminuiscono via, via nel passaggio dalla dimensione regionale a quella locale. Quando non sia possibile procedere ad una rapida revisione del piano, mediante le procedure ordinarie o attraverso varianti semplificate, la legge prevede che le amministrazioni competenti possano autorizzare interventi edilizi in deroga al piano. Questo può accadere sia in relazione ad opere pubbliche, sia in relazioni ad opere private di interesse pubblico. Nel caso di opere private, oltre alla dimostrata sussistenza di un pubblico interesse è generalmente previsto anche il pagamento di un contributo straordinario a favore dei bisogni della comunità. Il rapporto offre un’ampia rassegna di ipotesi legislativamente previste di varianti e deroghe speciali e illustra, in conclusione, l’esempio significativo e controverso della ristrutturazione del Fontego dei Tedeschi, per la quale alcuni anni fa il Comune di Venezia ha rilasciato un permesso di costruire in deroga. Varianti automatiche e deroghe sono subordinate al coinvolgimento nel processo decisionale degli organi e delle autorità a cui spetterebbe normalmente deliberare le variazioni agli strumenti urbanistici. Semplicemente, in questi casi, l’urgenza di realizzare l’opera sacrifica la completezza del procedimento in tutte le sue fasi, riducendo la partecipazione attiva di associazioni e privati. Le scelte in tal modo compiute dall’amministrazione non sono però soggette a forme di controllo particolare o a un sindacato più rigoroso del giudice amministrativo, al quale resta anzi inibita, anche in questi casi, la possibilità di entrare nel merito delle scelte, sostituendosi alla pubblica amministrazione. Il giudice amministrativo, a cui compete la giurisdizione esclusiva in questa materia, può infatti solo annullare le previsioni che appaiano affette da un’istruttoria incompleta, da un travisamento della situazione di fatto, dalla violazione di norme superiori, dalla palese illogicità o irragionevolezza della decisione assunta. Il rapporto offre, in estrema sintesi, uno spaccato della specificità italiana e della complessità di un sistema che, per potersi adattare, ha finito col trasformare le deroghe in procedure assai frequenti, se non addirittura ordinarie, dimostrando che quello italiano è un sistema tendenzialmente rigido e poco flessibile sulla carta, ma assai elastico nella pratica, proprio grazie alle numerose deroghe ed eccezioni che esso conosce.
La sfida della pianificazione urbanistica del futuro: passare dalla logica della rigidità e della deroga alla cultura della flessibilità
ALESSANDRO CALEGARI
2023
Abstract
La flessibilità della pianificazione del territorio è un inconveniente necessario. La disciplina urbanistica dev’essere infatti costantemente adeguata alle esigenze di una società in rapida e incessante evoluzione. Il presente rapporto illustra in modo sintetico gli elementi di flessibilità del sistema di pianificazione urbanistica e territoriale, quale risulta oggi normativamente disciplinato in Italia, a livello statale e regionale. Ai diversi livelli in cui si articola la pianificazione del territorio corrisponde un diverso grado di autonomia e flessibilità delle scelte, che diminuiscono via, via nel passaggio dalla dimensione regionale a quella locale. Quando non sia possibile procedere ad una rapida revisione del piano, mediante le procedure ordinarie o attraverso varianti semplificate, la legge prevede che le amministrazioni competenti possano autorizzare interventi edilizi in deroga al piano. Questo può accadere sia in relazione ad opere pubbliche, sia in relazioni ad opere private di interesse pubblico. Nel caso di opere private, oltre alla dimostrata sussistenza di un pubblico interesse è generalmente previsto anche il pagamento di un contributo straordinario a favore dei bisogni della comunità. Il rapporto offre un’ampia rassegna di ipotesi legislativamente previste di varianti e deroghe speciali e illustra, in conclusione, l’esempio significativo e controverso della ristrutturazione del Fontego dei Tedeschi, per la quale alcuni anni fa il Comune di Venezia ha rilasciato un permesso di costruire in deroga. Varianti automatiche e deroghe sono subordinate al coinvolgimento nel processo decisionale degli organi e delle autorità a cui spetterebbe normalmente deliberare le variazioni agli strumenti urbanistici. Semplicemente, in questi casi, l’urgenza di realizzare l’opera sacrifica la completezza del procedimento in tutte le sue fasi, riducendo la partecipazione attiva di associazioni e privati. Le scelte in tal modo compiute dall’amministrazione non sono però soggette a forme di controllo particolare o a un sindacato più rigoroso del giudice amministrativo, al quale resta anzi inibita, anche in questi casi, la possibilità di entrare nel merito delle scelte, sostituendosi alla pubblica amministrazione. Il giudice amministrativo, a cui compete la giurisdizione esclusiva in questa materia, può infatti solo annullare le previsioni che appaiano affette da un’istruttoria incompleta, da un travisamento della situazione di fatto, dalla violazione di norme superiori, dalla palese illogicità o irragionevolezza della decisione assunta. Il rapporto offre, in estrema sintesi, uno spaccato della specificità italiana e della complessità di un sistema che, per potersi adattare, ha finito col trasformare le deroghe in procedure assai frequenti, se non addirittura ordinarie, dimostrando che quello italiano è un sistema tendenzialmente rigido e poco flessibile sulla carta, ma assai elastico nella pratica, proprio grazie alle numerose deroghe ed eccezioni che esso conosce.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Annuario Dipic I estratto.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Published (Publisher's Version of Record)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
423.92 kB
Formato
Adobe PDF
|
423.92 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.