Nella sua vertiginosa ricostruzione della storia del mondo dal punto di vista della contrapposizione tra gli ‘elementi’ terra e mare, Carl Schmitt individua nella determinazione di un mutamento della struttura del concetto stesso di spazio il carattere distintivo di una rivoluzione spaziale. Mutamenti degli spazi dell’esistenza storica sono avvenuti più volte nella storia del mondo: dalle campagne di conquista di Alessandro Magno – che danno origine alla grande cultura ellenistica – alla conquista, da parte di Cesare, della Gallia e della Britannia, fino alle spedizioni successive che segnano la massima espansione geografica dell’Impero romano, si ha la maturazione – graduale, e inizialmente limitata ad una ristretta cerchia di uomini perspicaci – di un «senso globale dello spazio». Il lungo «interramento» medievale provoca tuttavia un’eclissi dello spazio che dura secoli, ed è interrotta soltanto dall’«ampliamento spaziale» che fa seguito alle Crociate e dalla svolta culturale che si manifesta nella fine del monopolio culturale del clero, nella fondazione delle prime Università e nella riscoperta del diritto romano. Non si tratta ancora di una rivoluzione spaziale planetaria, bensì di prodromi, anticipazioni degli sconvolgimenti successivi.
Città, spazio, diritto. Ripensare il diritto alla città nell’età dell’informazione
Giovanni Comazzetto
2022
Abstract
Nella sua vertiginosa ricostruzione della storia del mondo dal punto di vista della contrapposizione tra gli ‘elementi’ terra e mare, Carl Schmitt individua nella determinazione di un mutamento della struttura del concetto stesso di spazio il carattere distintivo di una rivoluzione spaziale. Mutamenti degli spazi dell’esistenza storica sono avvenuti più volte nella storia del mondo: dalle campagne di conquista di Alessandro Magno – che danno origine alla grande cultura ellenistica – alla conquista, da parte di Cesare, della Gallia e della Britannia, fino alle spedizioni successive che segnano la massima espansione geografica dell’Impero romano, si ha la maturazione – graduale, e inizialmente limitata ad una ristretta cerchia di uomini perspicaci – di un «senso globale dello spazio». Il lungo «interramento» medievale provoca tuttavia un’eclissi dello spazio che dura secoli, ed è interrotta soltanto dall’«ampliamento spaziale» che fa seguito alle Crociate e dalla svolta culturale che si manifesta nella fine del monopolio culturale del clero, nella fondazione delle prime Università e nella riscoperta del diritto romano. Non si tratta ancora di una rivoluzione spaziale planetaria, bensì di prodromi, anticipazioni degli sconvolgimenti successivi.File | Dimensione | Formato | |
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