Sebbene fake news, hate speech, revenge porn, molestie online, ecc. siano spesso presentati come fenomeni appartenenti a dimensioni diverse, sono collegati non solo dalla virtualità del loro habitat naturale, ma anche dagli stessi principi fondamentali che mettono in tensione, primo fra tutti la libertà di espressione. La prospettiva del liberalismo di matrice angloamericano tende a incoraggiare un dibattito, anche vigoroso, tra le idee piuttosto che la repressione, con il rischio, tuttavia, di giungere a esiti anche paradossali. In Europa, queste situazioni sono più rare perché su alcune questioni esistono leggi che definiscono il perimetro di ciò che (non) può essere detto. È stato proposto che la causa di questo divario nella concezione della libertà di espressione tra le due tradizioni giuridiche occidentali sia da rintracciarsi nei diversi valori ad essa sottesi: la libertà da un lato, la dignità dall’altro. Un tentativo di trovare un compromesso sembra quello tedesco della Netzwerkdurchsetzungsgesetz del 2017. Un compromesso accettabile però appare ancora lontano poiché, sebbene le democrazie liberali europee e angloamericane concordino sull’importanza della libertà di espressione, e in particolare financo sulle conseguenze dannose dei discorsi d’odio, rimangono in netto disaccordo riguardo all’opportunità di un intervento da parte dello Stato. Un differente approccio potrebbe però basarsi su una maggiore valorizzazione della dignità, termine certamente polisemantico, che invero anche negli Stati Uniti è stata spesso posta a fondamento della libertà di espressione. È possibile cioè intendere la dignità anche come tutela della persona nella sua integrità, e ciò non solo sul piano fisico ma anche morale.
Il “disordine informativo” sulle piattaforme digitali: un confronto tra i modelli europeo e statunitense
Cinà, Giovanni
2023
Abstract
Sebbene fake news, hate speech, revenge porn, molestie online, ecc. siano spesso presentati come fenomeni appartenenti a dimensioni diverse, sono collegati non solo dalla virtualità del loro habitat naturale, ma anche dagli stessi principi fondamentali che mettono in tensione, primo fra tutti la libertà di espressione. La prospettiva del liberalismo di matrice angloamericano tende a incoraggiare un dibattito, anche vigoroso, tra le idee piuttosto che la repressione, con il rischio, tuttavia, di giungere a esiti anche paradossali. In Europa, queste situazioni sono più rare perché su alcune questioni esistono leggi che definiscono il perimetro di ciò che (non) può essere detto. È stato proposto che la causa di questo divario nella concezione della libertà di espressione tra le due tradizioni giuridiche occidentali sia da rintracciarsi nei diversi valori ad essa sottesi: la libertà da un lato, la dignità dall’altro. Un tentativo di trovare un compromesso sembra quello tedesco della Netzwerkdurchsetzungsgesetz del 2017. Un compromesso accettabile però appare ancora lontano poiché, sebbene le democrazie liberali europee e angloamericane concordino sull’importanza della libertà di espressione, e in particolare financo sulle conseguenze dannose dei discorsi d’odio, rimangono in netto disaccordo riguardo all’opportunità di un intervento da parte dello Stato. Un differente approccio potrebbe però basarsi su una maggiore valorizzazione della dignità, termine certamente polisemantico, che invero anche negli Stati Uniti è stata spesso posta a fondamento della libertà di espressione. È possibile cioè intendere la dignità anche come tutela della persona nella sua integrità, e ciò non solo sul piano fisico ma anche morale.Pubblicazioni consigliate
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