Nel corso del 2022 si sono verificati in pesci rossi (Carassius auratus) allevati in un impianto dell’Emilia-Romagna due episodi di infezione da parassiti Myxozoa associati a lesioni a carattere proliferativo a carico rispettivamente della cute e del rene. Caso 1: nell'aprile 2022 sono pervenuti in laboratorio 20 pesci rossi che presentavano a carico delle pinne formazioni nodulari grigio brunastre di dimensioni da 2 fino a 5 mm di diametro, da isolate a confluenti; l’allevatore riportava che tali lesioni si registravano in circa l’1% degli esemplari presenti nei diversi bacini d’allevamento. Previa sedazione con MS-222, alcuni noduli venivano asportati e sottoposti ad esame microscopico a fresco; le lesioni nodulari di cinque esemplari deceduti durante il trasporto venivano fissate in formalina tamponata al 10% per l’esame istologico. I pesci non mostravano altri segni di malattia ed il decorso risultava benigno con completa remissione delle lesioni nodulari nei pesci mantenuti in stabulazione a distanza di circa 1 mese dall’intervento di asportazione. L’esame microscopico a fresco sul contenuto delle lesioni proliferative metteva in evidenza la presenza di un numero elevatissimo di elementi parassitari morfologicamente riferibili a myxospore del genere Thelohanellus (Myxozoa, Myxobolidae). In letteratura si riportano lesioni sovrapponibili a quelle da noi osservate in pesci rossi importati dalla Cina in Australia (Lewisch et al., 2015) nel corso di un’infezione da Thelohanellus hoffmanni. All’esame istopatologico, lungo i raggi ossei delle pinne si evidenziavano formazioni nodulari cistiche a carico del derma contenenti numerosi elementi parassitari riferibili a Myxozoa a diversi stadi di sviluppo. Le cisti si presentavano delimitate da una capsula lievemente eosinofila circondata da infiltrazioni di melanomacrofagi, a cui aderiva uno strato interno composto di cellule appiattite alternate a cellule più rotondeggianti e un successivo strato di cellule più esterne. Si evidenziava inoltre la presenza multifocale di linfociti e, più sporadicamente, di cellule granulari eosinofiliche. In base ai dati in nostro possesso questa rappresenterebbe la prima segnalazione di questa specie parassitaria in pesci rossi allevati in Italia. Caso 2: nel novembre 2022 sono pervenuti in laboratorio 30 pesci rossi con evidente deformazione del profilo laterale dell’addome, in metà dei casi monolaterale. Nei casi più gravi i pesci mostravano difficoltà natatorie e di controllo del galleggiamento. In allevamento risultava colpito fino al 5% dei pesci presenti nei bacini campionati. Dodici esemplari sono deceduti nel corso del trasporto in laboratorio e sono stati subito sottoposti ad esami necroscopico, parassitologico completo, batteriologico ed istologico secondo metodiche di laboratorio standard. All’apertura della cavità addominale si evidenziavano masse di aspetto spugnoso e dimensioni tali da occuparne la maggior parte del volume, andando a comprimere tutti gli altri organi interni. L’esame microscopico a fresco di una porzione della massa metteva in evidenza un tessuto formato da cellule simili ad adipociti a cui si intercalavano tubuli renali in regressione e, nel parenchima alterato, rare spore di parassiti Myxozoa riferibili al genere Hoferellus. In letteratura risulta ben conosciuta e descritta l’infezione renale da Hoferellus carassii, responsabile di ipertrofia renale e rene policistico nei pesci rossi e sovrapponibile al nostro caso. L’esame batteriologico risultava negativo mentre l’esame istologico del rene permetteva di osservare una diffusa e grave ectasia tubulare associata ad iperplasia ed ipertrofia delle cellule epiteliali organizzate a formare pliche e digitazioni papilliformi con numerosi trofozoiti intracellulari e spore di Myxozoa intraluminali libere. I due casi sopra riportati rappresentano interessanti segnalazioni della recente introduzione di parassiti Myxozoa in un allevamento dell’Emilia-Romagna probabilmente in seguito all’ingresso di materiale biologico non controllato dal punto di vista parassitologico. Questo porta all’attenzione la necessità di operare con una certa continuità, per quanto possibile, una sorveglianza parassitologica applicata anche a queste realtà produttive, spesso poco considerate ma che possono diventare la porta di ingresso di nuovi patogenisul territorio nazionale. Lewisch E, Soliman H, Schmidt P, El-Matbouli M. Morphological and molecular characterization of Thelohanellus hoffmanni sp. nov. (Myxozoa) infecting goldfish Carassius auratus auratus. Dis Aquat Organ. 2015, 115:37-46

Lesioni proliferative associate a infezioni da parassiti Myxozoa in Carassius auratus allevati in Italia.

Verin R.;Quaglio F.;
2023

Abstract

Nel corso del 2022 si sono verificati in pesci rossi (Carassius auratus) allevati in un impianto dell’Emilia-Romagna due episodi di infezione da parassiti Myxozoa associati a lesioni a carattere proliferativo a carico rispettivamente della cute e del rene. Caso 1: nell'aprile 2022 sono pervenuti in laboratorio 20 pesci rossi che presentavano a carico delle pinne formazioni nodulari grigio brunastre di dimensioni da 2 fino a 5 mm di diametro, da isolate a confluenti; l’allevatore riportava che tali lesioni si registravano in circa l’1% degli esemplari presenti nei diversi bacini d’allevamento. Previa sedazione con MS-222, alcuni noduli venivano asportati e sottoposti ad esame microscopico a fresco; le lesioni nodulari di cinque esemplari deceduti durante il trasporto venivano fissate in formalina tamponata al 10% per l’esame istologico. I pesci non mostravano altri segni di malattia ed il decorso risultava benigno con completa remissione delle lesioni nodulari nei pesci mantenuti in stabulazione a distanza di circa 1 mese dall’intervento di asportazione. L’esame microscopico a fresco sul contenuto delle lesioni proliferative metteva in evidenza la presenza di un numero elevatissimo di elementi parassitari morfologicamente riferibili a myxospore del genere Thelohanellus (Myxozoa, Myxobolidae). In letteratura si riportano lesioni sovrapponibili a quelle da noi osservate in pesci rossi importati dalla Cina in Australia (Lewisch et al., 2015) nel corso di un’infezione da Thelohanellus hoffmanni. All’esame istopatologico, lungo i raggi ossei delle pinne si evidenziavano formazioni nodulari cistiche a carico del derma contenenti numerosi elementi parassitari riferibili a Myxozoa a diversi stadi di sviluppo. Le cisti si presentavano delimitate da una capsula lievemente eosinofila circondata da infiltrazioni di melanomacrofagi, a cui aderiva uno strato interno composto di cellule appiattite alternate a cellule più rotondeggianti e un successivo strato di cellule più esterne. Si evidenziava inoltre la presenza multifocale di linfociti e, più sporadicamente, di cellule granulari eosinofiliche. In base ai dati in nostro possesso questa rappresenterebbe la prima segnalazione di questa specie parassitaria in pesci rossi allevati in Italia. Caso 2: nel novembre 2022 sono pervenuti in laboratorio 30 pesci rossi con evidente deformazione del profilo laterale dell’addome, in metà dei casi monolaterale. Nei casi più gravi i pesci mostravano difficoltà natatorie e di controllo del galleggiamento. In allevamento risultava colpito fino al 5% dei pesci presenti nei bacini campionati. Dodici esemplari sono deceduti nel corso del trasporto in laboratorio e sono stati subito sottoposti ad esami necroscopico, parassitologico completo, batteriologico ed istologico secondo metodiche di laboratorio standard. All’apertura della cavità addominale si evidenziavano masse di aspetto spugnoso e dimensioni tali da occuparne la maggior parte del volume, andando a comprimere tutti gli altri organi interni. L’esame microscopico a fresco di una porzione della massa metteva in evidenza un tessuto formato da cellule simili ad adipociti a cui si intercalavano tubuli renali in regressione e, nel parenchima alterato, rare spore di parassiti Myxozoa riferibili al genere Hoferellus. In letteratura risulta ben conosciuta e descritta l’infezione renale da Hoferellus carassii, responsabile di ipertrofia renale e rene policistico nei pesci rossi e sovrapponibile al nostro caso. L’esame batteriologico risultava negativo mentre l’esame istologico del rene permetteva di osservare una diffusa e grave ectasia tubulare associata ad iperplasia ed ipertrofia delle cellule epiteliali organizzate a formare pliche e digitazioni papilliformi con numerosi trofozoiti intracellulari e spore di Myxozoa intraluminali libere. I due casi sopra riportati rappresentano interessanti segnalazioni della recente introduzione di parassiti Myxozoa in un allevamento dell’Emilia-Romagna probabilmente in seguito all’ingresso di materiale biologico non controllato dal punto di vista parassitologico. Questo porta all’attenzione la necessità di operare con una certa continuità, per quanto possibile, una sorveglianza parassitologica applicata anche a queste realtà produttive, spesso poco considerate ma che possono diventare la porta di ingresso di nuovi patogenisul territorio nazionale. Lewisch E, Soliman H, Schmidt P, El-Matbouli M. Morphological and molecular characterization of Thelohanellus hoffmanni sp. nov. (Myxozoa) infecting goldfish Carassius auratus auratus. Dis Aquat Organ. 2015, 115:37-46
2023
XXVII CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I Società Italiana di Patologia Ittica. Genova, 22-24 giugno 2023. Atti del Convegno
XXVII CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I
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