Il testo propone una lettura unitaria delle due figure infantili più marcate nell’opera di Levi: Emilia (Se questo è un uomo) e Hurbinek (La tregua). Per i parallelismi tematici (Emilia e Hurbinek hanno entrambi tre anni quando muoiono) e stilistici (brevitas, accentuazione patemica, sintagmi ricorrenti da un ritratto all’altro), oltre che per gli elementi distintivi ma complementari (genere femminile e maschile; Emilia che muore appena entrata in Auschwitz, Hurbinek nel momento di uscire, etc.), sembra possibile che Levi abbia consapevolmente diviso in due ritratti o figure un nucleo tematico unitario e sovraindividuale, quello dell’infanzia ad Auschwitz. Avvalora l’ipotesi la considerazione del fatto che Emilia compare per la prima volta non nell’ed. 1947 di Se questo è un uomo ma nel quaderno Per Einaudi nel quale Levi raccoglie, negli anni Cinquanta, sia le aggiunte alla nuova edizione del suo primo libro, sia gli esordi della Tregua (Tesio); Emilia affiora dunque in una fase della scrittura-riscrittura leviana in cui il primo e il secondo libro sono in osmosi, non solo perché condividono il supporto materiale. Un’analisi stilistica, retorica e tematica dei due ritratti, condotta secondo questa prospettiva critica, avvalora ulteriormente la tesi della contiguità strutturale dei primi due libri di Levi (Mengaldo).
L’infanzia è morta ad Auschwitz. Ricomposizione del dittico Emilia-Hurbinek
matteo giancotti
2023
Abstract
Il testo propone una lettura unitaria delle due figure infantili più marcate nell’opera di Levi: Emilia (Se questo è un uomo) e Hurbinek (La tregua). Per i parallelismi tematici (Emilia e Hurbinek hanno entrambi tre anni quando muoiono) e stilistici (brevitas, accentuazione patemica, sintagmi ricorrenti da un ritratto all’altro), oltre che per gli elementi distintivi ma complementari (genere femminile e maschile; Emilia che muore appena entrata in Auschwitz, Hurbinek nel momento di uscire, etc.), sembra possibile che Levi abbia consapevolmente diviso in due ritratti o figure un nucleo tematico unitario e sovraindividuale, quello dell’infanzia ad Auschwitz. Avvalora l’ipotesi la considerazione del fatto che Emilia compare per la prima volta non nell’ed. 1947 di Se questo è un uomo ma nel quaderno Per Einaudi nel quale Levi raccoglie, negli anni Cinquanta, sia le aggiunte alla nuova edizione del suo primo libro, sia gli esordi della Tregua (Tesio); Emilia affiora dunque in una fase della scrittura-riscrittura leviana in cui il primo e il secondo libro sono in osmosi, non solo perché condividono il supporto materiale. Un’analisi stilistica, retorica e tematica dei due ritratti, condotta secondo questa prospettiva critica, avvalora ulteriormente la tesi della contiguità strutturale dei primi due libri di Levi (Mengaldo).| File | Dimensione | Formato | |
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