Il saggio si occupa dell' epistolario "familiare" di Annibal Caro, cercando di dimostrare le aporie cui va incontro la scelta, oggi maggioritaria, di riconoscere una volontà d'autore – e quindi un "libro di lettere" – nel più autorevole manoscritto conservato (P = BnF, Fonds italien 1707). Si ripercorrono le informazioni relative alla formazione di P, le dichiarazioni di Caro e di altri sulla sua scrittura epistolare e sull'opportunità di renderla pubblica, si offre una lettura dell'unica raccolta a stampa di sue lettere che possa essergli ascritta (1541). È così possibile mostrare come né la teoria né la prassi epistolare del Caro potessero condurlo a concepire davvero e a stampare un libro di lettere.
«Non esce cosa inconsiderata dalla sua penna». Annibal Caro e la raccolta delle sue "Familiari"
Ferroni Giovanni
2024
Abstract
Il saggio si occupa dell' epistolario "familiare" di Annibal Caro, cercando di dimostrare le aporie cui va incontro la scelta, oggi maggioritaria, di riconoscere una volontà d'autore – e quindi un "libro di lettere" – nel più autorevole manoscritto conservato (P = BnF, Fonds italien 1707). Si ripercorrono le informazioni relative alla formazione di P, le dichiarazioni di Caro e di altri sulla sua scrittura epistolare e sull'opportunità di renderla pubblica, si offre una lettura dell'unica raccolta a stampa di sue lettere che possa essergli ascritta (1541). È così possibile mostrare come né la teoria né la prassi epistolare del Caro potessero condurlo a concepire davvero e a stampare un libro di lettere.File | Dimensione | Formato | |
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