A partire dalla classica accezione data del fenomeno della delazione nell’Ate- ne del V-IV secolo a.C., tradizionalmente considerata in termini negativi e dunque come 32 L. Whibley, Political Parties in Athens During the Peloponnesian War, Cambridge, 1888. 33 Plut. Alc. 19; And. 1.61; Erod. Stor. 5.71; Esch., 1.58; Dem. 21, 23, 29, 40, 54. 34 V. L. Pepe, Atene a processo, cit., 20 ss., la quale espone, fra le diverse teorie atte a individuare i principi su cui sarebbe costruito l’impianto processuale attico, quella per cui il processo altro non sarebbe se non un vero e proprio agone, sì da parlarsi di agonistic performance. In base alla tesi in argomento, non trovando applicazione il principio iura novit curia, ne deriva che i discorsi giudiziari pronunciati da attore e convenuto sarebbero stati simili a veri e propri esercizi di retorica, tali per cui a prevalere sarebbe stato quello ritenuto maggiormente convincente. 94 Carla Capizzi attività da limitare, con la previsione di strumenti atti sia a punire, sia a disincentivare quanti presentassero false denunce nei confronti di altri individui, si cercherà di dimo- strare come sia possibile dare una lettura del tutto opposta, tale da consentire altresì l’elaborazione di un nuovo paradigma. Per quanto, infatti, il fenomeno in argomento fosse all’apparenza deprecabile, al punto tale che ‘delatore’ era termine usato alla stregua di un insulto, il ridotto numero e la scarsa utilità degli strumenti giuridici previsti per contrastarlo portano a ipotizzare che la delazione fosse, al contrario, uno strumento per ottenere non solo vantaggi personali, ma anche e soprattutto per perseguire mire di carattere politico che consentissero ad Atene di mantenere quella posizione di prima inter pares che l’avrebbe condotta a realizzare la cosiddetta egemonia ateniese.
La delazione nell’Atene del V-IV secolo: un fenomeno tradizionalmente osteggiato o sfruttato per le politiche imperialiste?
Carla Capizzi
2023
Abstract
A partire dalla classica accezione data del fenomeno della delazione nell’Ate- ne del V-IV secolo a.C., tradizionalmente considerata in termini negativi e dunque come 32 L. Whibley, Political Parties in Athens During the Peloponnesian War, Cambridge, 1888. 33 Plut. Alc. 19; And. 1.61; Erod. Stor. 5.71; Esch., 1.58; Dem. 21, 23, 29, 40, 54. 34 V. L. Pepe, Atene a processo, cit., 20 ss., la quale espone, fra le diverse teorie atte a individuare i principi su cui sarebbe costruito l’impianto processuale attico, quella per cui il processo altro non sarebbe se non un vero e proprio agone, sì da parlarsi di agonistic performance. In base alla tesi in argomento, non trovando applicazione il principio iura novit curia, ne deriva che i discorsi giudiziari pronunciati da attore e convenuto sarebbero stati simili a veri e propri esercizi di retorica, tali per cui a prevalere sarebbe stato quello ritenuto maggiormente convincente. 94 Carla Capizzi attività da limitare, con la previsione di strumenti atti sia a punire, sia a disincentivare quanti presentassero false denunce nei confronti di altri individui, si cercherà di dimo- strare come sia possibile dare una lettura del tutto opposta, tale da consentire altresì l’elaborazione di un nuovo paradigma. Per quanto, infatti, il fenomeno in argomento fosse all’apparenza deprecabile, al punto tale che ‘delatore’ era termine usato alla stregua di un insulto, il ridotto numero e la scarsa utilità degli strumenti giuridici previsti per contrastarlo portano a ipotizzare che la delazione fosse, al contrario, uno strumento per ottenere non solo vantaggi personali, ma anche e soprattutto per perseguire mire di carattere politico che consentissero ad Atene di mantenere quella posizione di prima inter pares che l’avrebbe condotta a realizzare la cosiddetta egemonia ateniese.Pubblicazioni consigliate
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