Il saggio cerca di descriver in modo critico il disagio abitativo nella città di Padova – coì come è possibile coglierlo da dati sempre più incompleti e incerti negli ultimi anni – e delineare le strategie pubbliche con le quali si stia cercando di dare risposta a nuove insorgenti domande di alloggio, di “casa”. Pur nei limiti delle risorse disponibili, che non sono poche ma sempre insufficienti, l’Amministrazione comunale ed altri operatori appaiono particolarmente attivi. Ma questa dinamicità è spesso contingente, e risponde alle emergenze con proposte tradizionali generalmente inadeguate nel rispondere ai nuovi bisogni sociali. Il tutto senza un quadro definito e chiaro di obiettivi strategici, senza dare origine ad una innovativa e specifica “politica pubblica per l’abitare”. Non secondario a questo “insuccesso” è la relativa scarsa conoscenza dei processi in atto, della realtà abitativa della città, data anche l’assenza di una valida ricognizione del disagio abitativo in città. Se c’è una emergenza abitativa per gli immigrati, oltre alla riconosciuta domanda insoluta dei certi più deboli e della “fascia grigia” emergente, negli ultimi mesi è esplosa _per quanto accuratamente ignorata dalle istituzioni – l’emergenza abitativa studentesca. Le risposte presentate al momento appaiono improvvisate e prive di reali potenzialità di risolvere i problemi in modo strutturato e per il medio-lungo periodo.
Esiste una questione abitativa a Padova?
Savino Michelangelo
2023
Abstract
Il saggio cerca di descriver in modo critico il disagio abitativo nella città di Padova – coì come è possibile coglierlo da dati sempre più incompleti e incerti negli ultimi anni – e delineare le strategie pubbliche con le quali si stia cercando di dare risposta a nuove insorgenti domande di alloggio, di “casa”. Pur nei limiti delle risorse disponibili, che non sono poche ma sempre insufficienti, l’Amministrazione comunale ed altri operatori appaiono particolarmente attivi. Ma questa dinamicità è spesso contingente, e risponde alle emergenze con proposte tradizionali generalmente inadeguate nel rispondere ai nuovi bisogni sociali. Il tutto senza un quadro definito e chiaro di obiettivi strategici, senza dare origine ad una innovativa e specifica “politica pubblica per l’abitare”. Non secondario a questo “insuccesso” è la relativa scarsa conoscenza dei processi in atto, della realtà abitativa della città, data anche l’assenza di una valida ricognizione del disagio abitativo in città. Se c’è una emergenza abitativa per gli immigrati, oltre alla riconosciuta domanda insoluta dei certi più deboli e della “fascia grigia” emergente, negli ultimi mesi è esplosa _per quanto accuratamente ignorata dalle istituzioni – l’emergenza abitativa studentesca. Le risposte presentate al momento appaiono improvvisate e prive di reali potenzialità di risolvere i problemi in modo strutturato e per il medio-lungo periodo.File | Dimensione | Formato | |
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