Le politiche del cibo nelle lagune urbane del XXI secolo. Relazioni alimentari, paesaggi anfibi e microecologie lagunari

Global food systems are at the centre of a profound transformation to feed an ever-growing population in a way environmentally, socio-economically, and culturally sustainable and equitable. A challenge made even more demanding by the Covid-19 pandemic, but which has been taken up by the scientific community of geographers, engaged in the study and design of local food policies. Defined as “(un)disciplined geographies” (Cook et al., 2006), food geographies today represent a fertile “space of action for geography” (Dansero et al., 2017) to be dedicated to through interdisciplinary dialogue. With my research, I have addressed this globally important topic in the peculiar geography of 21st century urban lagoons, through a main case study in the Lagoon of Venice, and another, minor one, in the Albufera of Valencia. The proposal I make is to embrace a new ecological and narrative perspective to food politics, enhancing food relations, amphibian landscapes and lagoon micro-ecologies from a sensitive listening to the life stories of the inhabitants. The thesis is divided into three sections: “Line”, “Lagoon” and “Language”. The first part, “Line”, takes up the concept of the line to articulate it in the theoretical framework underpinning the research work. It is the part devoted to the methodology, the global context in which the research took place, the framing of the theme of food politics and the proposal to turn our attention to new “ecological” food politics. The line – like that of food supply chains or the temporal line of the pandemic – has been a recurring element throughout my doctoral research, a suggestion here that I take up, in a metaphorical and concrete sense, to retrace some of the founding themes of my research. The line demarcating the salty and the sweet takes us inside the “Lagoon”, the second part, dedicated to lagoon geography and the microcosms of research, towards a proposal of food policy for the Venice Lagoon. This section deals with the different parts of the lagoon food chains: agriculture in the Northern Lagoon, and in particular on the island of Sant’Erasmo; the role of markets, starting from the heritage of Rialto; animal geographies - with fishing, downstream and otherwise, and a case study on lagoon beekeeping; the importance of community kitchens; the role of institutions - the Venice City Council and Ca’ Foscari and Iuav Universities - in the construction of a lagoon food policy; the European projects dedicated to food that are underway in this area; and the path towards a Food Atlas for the Venice Lagoon. The third and final section, “Language”, brings us to the heart of oral histories through a selection from the interviews conducted during the field research. The texts are reported discursively and analysed from a critical perspective, to take up some key themes of the research: self-production of seeds, peasant identity and marinating agriculture in the Southern Lagoon. We thus arrive at a methodological proposal for food policies: that of listening again to the changing landscape to imagine narrative food policies, capable of restoring the sense of place. This section concludes with an exploration inside another language and another lagoon, with the case study of the Albufera de Valencia, starting from the village of El Palmar. The “Historical Irrigation System at L’Horta de Valencia”, which also touches the lagoon, is one of the FAO’s “Globally Important Agricultural Heritage Systems”, which I illustrate together with the other steps that have raised the importance of the Spanish city in the landscape of food policies. After a first part dedicated to oral histories, in this section I describe the collaboration with the “Catedra Tierra Ciudadana” of the Universistat Politecnica de Valencia and outline some suggestions to bring back to Venice, towards the construction of a food policy for this lagoonscape.

I sistemi alimentari globali sono al centro di una profonda trasformazione, per poter nutrire una popolazione in costante crescita in modo sostenibile ed equo, da un punto di vista ambientale, socioeconomico e culturale. Una sfida resa ancora più impegnativa dalla pandemia di Covid-19, ma che è stata accolta anche dalla comunità scientifica dei geografi, impegnati nello studio e nella progettazione delle politiche locali del cibo. Definite come “(un)disciplined geographies” (Cook et al., 2006), le geografie del cibo rappresentano oggi un fertile “spazio d’azione per la geografia” (Dansero et al., 2017) a cui dedicarsi attraverso un dialogo interdisciplinare. Con la mia ricerca ho affrontato questo tema di importanza globale nella peculiare geografia delle lagune urbane del XXI secolo, attraverso un caso studio principale nella Laguna di Venezia, e un altro, minore, nell’Albufera di Valencia. La proposta che faccio è quella di abbracciare una nuova prospettiva ecologica e narrativa alle politiche del cibo, valorizzando le relazioni alimentari, i paesaggi anfibi e le microecologie lagunari a partire da un ascolto sensibile delle storie di vita degli abitanti. La tesi si articola in tre sezioni: “Linea”, “Laguna” e “Lingua”. La prima parte, “Linea”, riprende il concetto della linea per articolarlo nell’ambito teorico che sostiene il lavoro di ricerca. È la parte dedicata alla metodologia, al contesto globale in cui si è svolta la ricerca, all’inquadramento del tema delle politiche del cibo e alla proposta di rivolgere le nostre attenzioni a nuove politiche “ecologiche” del cibo. La linea – come quella delle filiere alimentari o quella temporale della pandemia – è stato un elemento ricorrente nell’arco della mia ricerca dottorale, una suggestione qui che riprendo, in senso metaforico e concreto, per ripercorrere alcuni dei temi fondanti la mia ricerca. La seconda parte, “Laguna”, è dedicata alla geografia lagunare e ai microcosmi della ricerca, verso una proposta di politica del cibo per la Laguna di Venezia. Questa sezione affronta i diversi tasselli delle filiere alimentari lagunari: l’agricoltura nella Laguna Nord; il ruolo mercati; le geografie animali – la pesca, di valle e non, e l'apicoltura; l’importanza delle cucine comunitarie; il ruolo delle istituzioni locali nella costruzione di una politica del cibo; i progetti europei dedicati al cibo che sono in corso in questo territorio; e il percorso verso un Atlante del cibo per la Laguna di Venezia. La terza e ultima sezione, “Lingua”, ci porta nel vivo delle storie orali attraverso una selezione dalle interviste svolte durante la ricerca sul campo. I testi sono riportati in modo discorsivo e analizzati da una prospettiva critica, per riprendere alcuni temi chiave della ricerca: l’autoproduzione delle sementi, l’identità contadina e l’agricoltura marinante nella Laguna Sud. Si arriva così a esplicitare una proposta metodologica per le politiche del cibo: rimettersi in ascolto del paesaggio che cambia per immaginare politiche del cibo narrative, capaci di restituire il senso dei luoghi. Conclude questa sezione un’esplorazione dentro un’altra lingua e un’altra laguna, con il caso studio dell’Albufera de Valencia. L’“Historical Irrigation System at L’Horta de Valencia”, che lambisce anche la laguna, è uno dei “Globally Important Agricultural Heritage Systems” della FAO, che illustro insieme agli altri passaggi che hanno fatto crescere l’importanza della città spagnola nel panorama delle politiche alimentari. Dopo una prima parte dedicata alle storie orali, descrivo la collaborazione con la “Catedra Tierra Ciudadana” dell’Universistat Politecnica de Valencia e delineo alcune suggestioni da riportare a Venezia, verso la costruzione di una politica del cibo lagunare.