La cappella del Volto Santo della confraternita lucchese costituisce oggi l’unica integra sopravvivenza di Santa Maria dei Servi di Venezia. In realtà, dell’ambiente rimane solo lo scheletro murario, profondamente alterato dagli interventi che si sono susseguiti nel corso dei secoli, mentre sono andati perduti gli arredi e le decorazioni interne: con esse è venuto meno anche il profondo significato identitario e culturale, oltre che religioso, che il luogo rivestiva per la comunità di oriundi toscani, trapiantata in laguna nel corso del Trecento. Dopo un’analisi delle modifiche intervenute nell’architettura dell’edificio, il presente contributo intende offrire una lettura della sua originaria decorazione dipinta ad affresco, raffigurante l’«historia del Volto Santo». Il recupero del primitivo apparato ornamentale della cappella viene infine inquadrato in una più generale riflessione sull’uso dell’ambiente da parte dei lucchesi di Venezia che, attraverso di esso, poterono soddisfare il desiderio di autorappresentazione della loro comunità nella città lagunare. The Lucchesi chapel of the Volto Santo is the only surviving part of the church of Santa Maria dei Servi in Venice. Nowadays, only the building itself is preserved, while its furnishing and painted decorations have been lost. Consequently, both the cultural and social identity and religious ties with Lucca’s immigrants, who moved to Venice in the 14th century, have also disappeared. This paper aims to analyse the chapel’s architecture through the centuries and to provide an interpretation of its original fresco decoration that, according to the sources, depicted the “historia del Volto Santo”. I argue that, through the painted cycle, the Lucchesi community fulfil its desire for self-representation in Venice.
«A onore e riverentia et exaltation de lo devotissimo Volto Santo di Cristo crucifixo». La cappella della comunità lucchese di Venezia
Valentina Baradel
2023
Abstract
La cappella del Volto Santo della confraternita lucchese costituisce oggi l’unica integra sopravvivenza di Santa Maria dei Servi di Venezia. In realtà, dell’ambiente rimane solo lo scheletro murario, profondamente alterato dagli interventi che si sono susseguiti nel corso dei secoli, mentre sono andati perduti gli arredi e le decorazioni interne: con esse è venuto meno anche il profondo significato identitario e culturale, oltre che religioso, che il luogo rivestiva per la comunità di oriundi toscani, trapiantata in laguna nel corso del Trecento. Dopo un’analisi delle modifiche intervenute nell’architettura dell’edificio, il presente contributo intende offrire una lettura della sua originaria decorazione dipinta ad affresco, raffigurante l’«historia del Volto Santo». Il recupero del primitivo apparato ornamentale della cappella viene infine inquadrato in una più generale riflessione sull’uso dell’ambiente da parte dei lucchesi di Venezia che, attraverso di esso, poterono soddisfare il desiderio di autorappresentazione della loro comunità nella città lagunare. The Lucchesi chapel of the Volto Santo is the only surviving part of the church of Santa Maria dei Servi in Venice. Nowadays, only the building itself is preserved, while its furnishing and painted decorations have been lost. Consequently, both the cultural and social identity and religious ties with Lucca’s immigrants, who moved to Venice in the 14th century, have also disappeared. This paper aims to analyse the chapel’s architecture through the centuries and to provide an interpretation of its original fresco decoration that, according to the sources, depicted the “historia del Volto Santo”. I argue that, through the painted cycle, the Lucchesi community fulfil its desire for self-representation in Venice.File | Dimensione | Formato | |
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