Il radiodramma, teatro radiofonico, é un fenomenoletterario poco studiato, ne é dimostrazione una scarna bibliografia e la quasi totale assenza nei corsi di Scienze della Comunicazione o Media Studies; questa assenza non é limitataallo scenario italiano, ma si nota anche sulla quasi totalita degli altri paesi. Nei mezzi di comunicazione di massai riferimenti al genere o al fenomenoin sé sono praticamente assenti: a volte succede di leggere articoli esaltanti a riguardo di rappresentazioniteatrali che hanno avuto qualche centinaio di spettatori e non si spendono pocherigheper parlare di radiodrammiche quotidianamenteintrattengono centinaia di migliaia di ascoltatori. Questo senza scendere nel merito della qualita della rappresentazione offerta, bensiriflettendosul numero delle personecoinvolte e della risposta mediatica che ne consegue. Il radiodramma,invece,si deveinserire a pienotitolo nei corsi di Comunicazione Mediatica, che al momento sembranoessere focalizzati soprattutto su cinemae televisione, anchegrazie alla tradizione di autori che nel secoloscorso hannoprestato la loro pennaal teatro radiofonico. Dal punto divista della fruizione daparte degli studenti, é inutile negare cheil primato delle immagini e del coinvolgimentovisivo spetta a televisione e videogiochi, sarebbe anacronistico affermareil primatodi altri mezzi. Nondimeno va considerata l􂀙opportunita di far scoprire quantole immaginicreate dalla fantasia possano superaredi gran lunga qualunque produzione milionaria hollywoodiana 􂀔 oltre a focalizzare Pattenzionesulla lingua orale come strumento di letteratura. Le applicazioni glottodidattiche del radiodramma sono molteplici e coinvolgono tutte le abilitá linguistiche e paralinguistiche dell􂀙apprendente: sara l􂀙insegnante nella sua veste di regista a dirigere attività e produzioni.

Il radiodramma: uno strumento per la didattica

PAVAN E
2004

Abstract

Il radiodramma, teatro radiofonico, é un fenomenoletterario poco studiato, ne é dimostrazione una scarna bibliografia e la quasi totale assenza nei corsi di Scienze della Comunicazione o Media Studies; questa assenza non é limitataallo scenario italiano, ma si nota anche sulla quasi totalita degli altri paesi. Nei mezzi di comunicazione di massai riferimenti al genere o al fenomenoin sé sono praticamente assenti: a volte succede di leggere articoli esaltanti a riguardo di rappresentazioniteatrali che hanno avuto qualche centinaio di spettatori e non si spendono pocherigheper parlare di radiodrammiche quotidianamenteintrattengono centinaia di migliaia di ascoltatori. Questo senza scendere nel merito della qualita della rappresentazione offerta, bensiriflettendosul numero delle personecoinvolte e della risposta mediatica che ne consegue. Il radiodramma,invece,si deveinserire a pienotitolo nei corsi di Comunicazione Mediatica, che al momento sembranoessere focalizzati soprattutto su cinemae televisione, anchegrazie alla tradizione di autori che nel secoloscorso hannoprestato la loro pennaal teatro radiofonico. Dal punto divista della fruizione daparte degli studenti, é inutile negare cheil primato delle immagini e del coinvolgimentovisivo spetta a televisione e videogiochi, sarebbe anacronistico affermareil primatodi altri mezzi. Nondimeno va considerata l􂀙opportunita di far scoprire quantole immaginicreate dalla fantasia possano superaredi gran lunga qualunque produzione milionaria hollywoodiana 􂀔 oltre a focalizzare Pattenzionesulla lingua orale come strumento di letteratura. Le applicazioni glottodidattiche del radiodramma sono molteplici e coinvolgono tutte le abilitá linguistiche e paralinguistiche dell􂀙apprendente: sara l􂀙insegnante nella sua veste di regista a dirigere attività e produzioni.
2004
Educazione letteraria e nuove tecnologie
9788877508959
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