I sermoni medievali dedicati a sant'Antonio di Padova sono spesso stati oggetti di studio marginali, confinati negli scritti di pochi studiosi di cose antoniane e per brevi periodi. L'unica eccezione a questa norma è costituita dal pluridecennale interesse di Vergilio Gamboso per quelli che lui stesso definiva panegirici santantoniani. Dopo aver percorso la storiografia relativa agli studi e alle edizioni di sermoni medievali su sant'Antonio, l'articolo tenta di fornire un primo bilancio sulle caratteristiche di queste fonti, soffermandosi in modo particolare sulla quantità, la diffusione, gli autori e le motivazioni che spinsero frati minori, domenicani e altri religiosi a scrivere dei sermoni dedicati al santo portoghese. Come caso di studio, l'autrice presenta un sermone tardoduecentesco italiano rinvenuto nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, il ms. Lat Z 158 (1779), di cui propone l'edizione in appendice. Tale testimone offre diversi spunti di riflessione sia sulla formazione del suo autore sia sul pubblico a cui esso si indirizzava, sia soprattutto, sul rapporto tra l'agiografia e la liturgia antoniana e la predicazione per il 13 giugno a causa dei puntuali riferimenti alle opere di Giuliano da Spira. In appendice: descrizione del manoscritto (app. 1) ed edizione del sermone (app.2).

I sermones de sancto Antonio tra XIII e XIV secolo. Status quaestionis ed edizione del sermone Venezia, Lat. Z, 158 (1779), ff. 120v-122v

LOMBARDO E
2012

Abstract

I sermoni medievali dedicati a sant'Antonio di Padova sono spesso stati oggetti di studio marginali, confinati negli scritti di pochi studiosi di cose antoniane e per brevi periodi. L'unica eccezione a questa norma è costituita dal pluridecennale interesse di Vergilio Gamboso per quelli che lui stesso definiva panegirici santantoniani. Dopo aver percorso la storiografia relativa agli studi e alle edizioni di sermoni medievali su sant'Antonio, l'articolo tenta di fornire un primo bilancio sulle caratteristiche di queste fonti, soffermandosi in modo particolare sulla quantità, la diffusione, gli autori e le motivazioni che spinsero frati minori, domenicani e altri religiosi a scrivere dei sermoni dedicati al santo portoghese. Come caso di studio, l'autrice presenta un sermone tardoduecentesco italiano rinvenuto nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, il ms. Lat Z 158 (1779), di cui propone l'edizione in appendice. Tale testimone offre diversi spunti di riflessione sia sulla formazione del suo autore sia sul pubblico a cui esso si indirizzava, sia soprattutto, sul rapporto tra l'agiografia e la liturgia antoniana e la predicazione per il 13 giugno a causa dei puntuali riferimenti alle opere di Giuliano da Spira. In appendice: descrizione del manoscritto (app. 1) ed edizione del sermone (app.2).
2012
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