Serrata dall’alto muro di cinta che perimetra l’Istituto Canal-Marovich e la Casa studentesca di Santa Fosca, l’insula dei Servi appare oggi un brano di città fortemente separato dall’aggregato urbano, fisicamente e funzionalmente. Al contrario, sino al XIX secolo essa costituì parte integrante di quell’ordito connettivo di contrade poste a cavallo tra il centro cittadino e i limiti lagunari. L’ampio campo "passante" e il sistema di ponti attigui resero per secoli l’area un nodo cardine della viabilità veneziana e un luogo di transizione tra la piazza realtina e gli spazi protesi verso la Terraferma. Anche sul piano socio-economico, la presenza dei Serviti alimentò le funzioni connettive del sito promuovendone lo scambio con le numerose scuole piccole e attività manifatturiere gravitanti attorno al complesso, in particolare quelle legate al commercio della seta, alla tintoria e alla piccola cantieristica navale. Le soppressioni ottocentesche incisero irrimediabilmente sulle architetture ecclesiastiche ma agirono anche sull’identità del sito escludendolo progressivamente dai circuiti cittadini e limitandone l’interazione con il contesto locale.
“L’isola dei Servi”: trasformazioni del tessuto urbano e sociale tra XIV e XIX secolo
Ludovica Galeazzo
2023
Abstract
Serrata dall’alto muro di cinta che perimetra l’Istituto Canal-Marovich e la Casa studentesca di Santa Fosca, l’insula dei Servi appare oggi un brano di città fortemente separato dall’aggregato urbano, fisicamente e funzionalmente. Al contrario, sino al XIX secolo essa costituì parte integrante di quell’ordito connettivo di contrade poste a cavallo tra il centro cittadino e i limiti lagunari. L’ampio campo "passante" e il sistema di ponti attigui resero per secoli l’area un nodo cardine della viabilità veneziana e un luogo di transizione tra la piazza realtina e gli spazi protesi verso la Terraferma. Anche sul piano socio-economico, la presenza dei Serviti alimentò le funzioni connettive del sito promuovendone lo scambio con le numerose scuole piccole e attività manifatturiere gravitanti attorno al complesso, in particolare quelle legate al commercio della seta, alla tintoria e alla piccola cantieristica navale. Le soppressioni ottocentesche incisero irrimediabilmente sulle architetture ecclesiastiche ma agirono anche sull’identità del sito escludendolo progressivamente dai circuiti cittadini e limitandone l’interazione con il contesto locale.File | Dimensione | Formato | |
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