Le immagini del panier à salade (la camionetta della polizia utilizzata per le retate degli «indesiderabili») e del dépôt (Drancy, metonimicamente inteso come luogo di prigionia, prima di raggiungere Auschwitz) servono a Modiano per ricostruire il suo legame con la Storia, con le sue origini ebraiche e con il padre. Il furgone inanimato, «oggetto desueto nell’immaginario letterario» (F. ORLANDO), incarna in molti testi dell’autore il «ritorno del represso» (ID.): minacciosamente parcheggiato sul marciapiede ad perpetuam rei memoriam, esso rievoca le violenze degli anni neri, scatenando un’onda d’urto che investe e ossessiona le epoche successive. Questa immagine, continuamente interrogata e riscritta da Modiano, a partire dalla fuga paterna del 1942, si accompagna quasi sempre a quella del dépôt: luogo di coercizione e di dolore, prodromo della morte cui Albert è miracolosamente scampato, Drancy (così come Compiègne o Pithiviers, solo per citare i campi di transito della Francia settentrionale) conserva ancora la memoria di quell’Uomo «indistruttibile» perché «infinitamente distrutto» (M. BLANCHOT). Quel «quasi nulla», relegato ai margini della società, lasciato «in deposito» per poi essere mandato a morte, si fa sedimento che resiste ancora, strenuamente, all’oblio. Sulle figure del panier à salade e del dépôt si riscrivono, allo stesso tempo, il rapporto tra un padre e un figlio, sulle ceneri della Seconda Guerra mondiale, e il segreto di un’estetica letteraria.
PATRICK MODIANO. UNE IDENTITÉ EN DÉPÔT
Francesca Dainese
2022
Abstract
Le immagini del panier à salade (la camionetta della polizia utilizzata per le retate degli «indesiderabili») e del dépôt (Drancy, metonimicamente inteso come luogo di prigionia, prima di raggiungere Auschwitz) servono a Modiano per ricostruire il suo legame con la Storia, con le sue origini ebraiche e con il padre. Il furgone inanimato, «oggetto desueto nell’immaginario letterario» (F. ORLANDO), incarna in molti testi dell’autore il «ritorno del represso» (ID.): minacciosamente parcheggiato sul marciapiede ad perpetuam rei memoriam, esso rievoca le violenze degli anni neri, scatenando un’onda d’urto che investe e ossessiona le epoche successive. Questa immagine, continuamente interrogata e riscritta da Modiano, a partire dalla fuga paterna del 1942, si accompagna quasi sempre a quella del dépôt: luogo di coercizione e di dolore, prodromo della morte cui Albert è miracolosamente scampato, Drancy (così come Compiègne o Pithiviers, solo per citare i campi di transito della Francia settentrionale) conserva ancora la memoria di quell’Uomo «indistruttibile» perché «infinitamente distrutto» (M. BLANCHOT). Quel «quasi nulla», relegato ai margini della società, lasciato «in deposito» per poi essere mandato a morte, si fa sedimento che resiste ancora, strenuamente, all’oblio. Sulle figure del panier à salade e del dépôt si riscrivono, allo stesso tempo, il rapporto tra un padre e un figlio, sulle ceneri della Seconda Guerra mondiale, e il segreto di un’estetica letteraria.File | Dimensione | Formato | |
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