Grazie all’approvazione della l. r. 16 maggio 2019, n. 17 “Legge per la cultura”, anche il Veneto –sulla scia di altre Regioni italiane che lo hanno preceduto – finalmente si dota di un testo contenente disposizioni generali in materia di valorizzazione dei beni culturali e di promozione e organizzazione di attività culturali e di spettacolo, a completamento della disciplina dettata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. La legge inquadra in un sistema nuovo la disciplina regionale di settore ed opera un cospicuo riordino normativo e di semplificazione, mediante esplicita abrogazione (talora con effetto istantaneo, più frequentemente con efficacia differita) di numerose leggi regionali previgenti. Il testo prospetta una visione unitaria delle diverse manifestazioni culturali e si caratterizza per l’ampiezza e la varietà di significati attribuiti alle “categorie” del patrimonio culturale, non sempre coincidenti con le tradizionali nozioni “materiali” del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ma, piuttosto, corrispondenti all’accezione di patrimonio culturale tipica del diritto convenzionale e comprendente tanto beni materiali che immateriali. Nel porre i principi in materia di cultura, la legge dapprima indugia inutilmente su enunciati simbolici di natura politica o programmatica circa il “valore” della cultura per la società: nell’unitarietà del fenomeno culturale, essa riconosce l’espressione di una identità culturale collettiva, “testimonianza della civiltà veneta”. Poi, più concretamente individua le linee di indirizzo delle politiche culturali regionali, evidenziando il principio della programmazione concordata e individuando nel Programma triennale della cultura il fondamentale strumento di perseguimento o rafforzamento delle politiche delineate. La promozione della collaborazione e cooperazione tra enti pubblici e tra pubblico e privato e la gestione integrata dei beni e servizi culturali costituiscono ulteriori aspetti dell’azione regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Brevi note sulla legge veneta per la cultura (l.r. 16 maggio 2019, n. 17)
Cinzia Colaluca
2022
Abstract
Grazie all’approvazione della l. r. 16 maggio 2019, n. 17 “Legge per la cultura”, anche il Veneto –sulla scia di altre Regioni italiane che lo hanno preceduto – finalmente si dota di un testo contenente disposizioni generali in materia di valorizzazione dei beni culturali e di promozione e organizzazione di attività culturali e di spettacolo, a completamento della disciplina dettata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. La legge inquadra in un sistema nuovo la disciplina regionale di settore ed opera un cospicuo riordino normativo e di semplificazione, mediante esplicita abrogazione (talora con effetto istantaneo, più frequentemente con efficacia differita) di numerose leggi regionali previgenti. Il testo prospetta una visione unitaria delle diverse manifestazioni culturali e si caratterizza per l’ampiezza e la varietà di significati attribuiti alle “categorie” del patrimonio culturale, non sempre coincidenti con le tradizionali nozioni “materiali” del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ma, piuttosto, corrispondenti all’accezione di patrimonio culturale tipica del diritto convenzionale e comprendente tanto beni materiali che immateriali. Nel porre i principi in materia di cultura, la legge dapprima indugia inutilmente su enunciati simbolici di natura politica o programmatica circa il “valore” della cultura per la società: nell’unitarietà del fenomeno culturale, essa riconosce l’espressione di una identità culturale collettiva, “testimonianza della civiltà veneta”. Poi, più concretamente individua le linee di indirizzo delle politiche culturali regionali, evidenziando il principio della programmazione concordata e individuando nel Programma triennale della cultura il fondamentale strumento di perseguimento o rafforzamento delle politiche delineate. La promozione della collaborazione e cooperazione tra enti pubblici e tra pubblico e privato e la gestione integrata dei beni e servizi culturali costituiscono ulteriori aspetti dell’azione regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale.File | Dimensione | Formato | |
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