Nel tentativo di discutere e analizzare il concetto di tempo, Waiting for Godot (1953) di Samuel Beckett sembra avere molto da insegnare in riferimento alla memoria e alla percezione temporale individuale. Avvalendosi degli appunti medici di Eugène Minkowski (1885-1972) sul tempo e sulla sua percezione nella condizione psicopatologica, questo saggio prende in considerazione il concetto di memoria, così come i concetti di slancio verso il futuro e di attesa, nel testo teatrale beckettiano maggiormente conosciuto, per indagare la distorta percezione temporale dei protagonisti e la loro incapacità di ricordare il passato e di immaginare il futuro.
Woozy Clocks and Blurry Memories:Godot in the Timelessness of a Chronic Present
Stefano Rossi
2019
Abstract
Nel tentativo di discutere e analizzare il concetto di tempo, Waiting for Godot (1953) di Samuel Beckett sembra avere molto da insegnare in riferimento alla memoria e alla percezione temporale individuale. Avvalendosi degli appunti medici di Eugène Minkowski (1885-1972) sul tempo e sulla sua percezione nella condizione psicopatologica, questo saggio prende in considerazione il concetto di memoria, così come i concetti di slancio verso il futuro e di attesa, nel testo teatrale beckettiano maggiormente conosciuto, per indagare la distorta percezione temporale dei protagonisti e la loro incapacità di ricordare il passato e di immaginare il futuro.File | Dimensione | Formato | |
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