«Difendi i paletti di gelso, di ontano, in nome degli Dei, greci o cinesi. Muori d’amore per le vigne. Per i fichi negli orti. I ceppi, gli stecchi. (...) Difendi i campi tra il paese e la campagna, con le loro pannocchie abbandonate. Difendi il prato tra l’ultima casa del paese e la roggia. I casali assomigliano a Chiese: godi di questa idea, tienila nel cuore. (...) Difendi, conserva, prega!» (Pasolini, 1975). Difendi, conserva, prega: azioni di un progetto territoriale per una rivoluzione di volontà (difendi), di mente (conserva) e di anima (prega). Si tratta di un progetto per riconoscere e conservare il patrimonio materiale e immateriale di un mondo, quello rurale, drammaticamente in scomparsa, con la volontà e la mente di un’intenzionalità ambiziosa e visionaria e con l’umiltà e il desiderio della preghiera per ricucire e ricordare un’appartenenza e un’identità. Per tale progetto, serve però il filo giusto. Ciclabili e cammini, grazie alle loro attitudini narrative, hanno la capacità di tenere insieme le molte dimensioni patrimoniali del paesaggio rurale, arrivando a svelare i territori non per confini ma per geografie di identità. Ne è un esempio VENTO, progetto di territorio per una dorsale cicloturistica nella Valle del Po, che ambisce a divenire strumento antifragilità per i territori che attraversa. VENTO vuole essere il filo adatto per ricucire fratture tangibili e intangibili. In questa sede, VENTO diventa occasione per impostare i primi passi di un Atlante del Patrimonio Rurale come laboratorio sperimentale di rigenerazione che, difendendo, conservando, pregando, generi le condizioni per stimolare impulsi nuovi per lo sviluppo economico locale.
Il filo che ricuce. Linee lente antifragilità per patrimoni rurali in scomparsa
Catherine Dezio
2020
Abstract
«Difendi i paletti di gelso, di ontano, in nome degli Dei, greci o cinesi. Muori d’amore per le vigne. Per i fichi negli orti. I ceppi, gli stecchi. (...) Difendi i campi tra il paese e la campagna, con le loro pannocchie abbandonate. Difendi il prato tra l’ultima casa del paese e la roggia. I casali assomigliano a Chiese: godi di questa idea, tienila nel cuore. (...) Difendi, conserva, prega!» (Pasolini, 1975). Difendi, conserva, prega: azioni di un progetto territoriale per una rivoluzione di volontà (difendi), di mente (conserva) e di anima (prega). Si tratta di un progetto per riconoscere e conservare il patrimonio materiale e immateriale di un mondo, quello rurale, drammaticamente in scomparsa, con la volontà e la mente di un’intenzionalità ambiziosa e visionaria e con l’umiltà e il desiderio della preghiera per ricucire e ricordare un’appartenenza e un’identità. Per tale progetto, serve però il filo giusto. Ciclabili e cammini, grazie alle loro attitudini narrative, hanno la capacità di tenere insieme le molte dimensioni patrimoniali del paesaggio rurale, arrivando a svelare i territori non per confini ma per geografie di identità. Ne è un esempio VENTO, progetto di territorio per una dorsale cicloturistica nella Valle del Po, che ambisce a divenire strumento antifragilità per i territori che attraversa. VENTO vuole essere il filo adatto per ricucire fratture tangibili e intangibili. In questa sede, VENTO diventa occasione per impostare i primi passi di un Atlante del Patrimonio Rurale come laboratorio sperimentale di rigenerazione che, difendendo, conservando, pregando, generi le condizioni per stimolare impulsi nuovi per lo sviluppo economico locale.File | Dimensione | Formato | |
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