I robot dell’era contemporanea non sono soltanto automi che sostituiscono in modo meccanico e ripetitivo l’uomo in lavori pesanti ma, grazie all’evoluzione degli studi di intelligenza artificiale, hanno sviluppato la capacità di deliberare e di assumere decisioni. È sempre più evidente che i robot più raffinati possono essere paragonati a soggetti morali e possono essere considerati centri di responsabilità etica e di libertà soggettiva, assumendo doveri e diritti molto simili a quelli umani. La teoria dell’intelligenza artificiale forte propone un paragone tra uomo e macchina che influisce tuttora sulle ricerche riguardanti l’interazione tra robot e soggetti umani, postulando l’attribuzione ad alcuni sistemi cibernetici di facoltà o valori tipici dell’essere umano, come la libertà. Questa designazione antropologica presuppone un’accezione negativa ed assoluta della libertà, tipica del pensiero giuridico e politico della modernità, come affrancamento da un potere esterno all’individuo, svincolato da qualunque limite che non sia quello della sua stessa volontà. La “personalità elettronica” dei robot, dotati di questa autodeterminazione individuale, dovrà considerare la vulnerabilità degli esseri umani, i quali insegnano l’autonomia alle macchine ma conservano la propria libertà e la propria introspezione cosciente e relazionale.
Intelligenza artificiale e libertà delle macchine. Un’impronta della modernità
paolo moro
2023
Abstract
I robot dell’era contemporanea non sono soltanto automi che sostituiscono in modo meccanico e ripetitivo l’uomo in lavori pesanti ma, grazie all’evoluzione degli studi di intelligenza artificiale, hanno sviluppato la capacità di deliberare e di assumere decisioni. È sempre più evidente che i robot più raffinati possono essere paragonati a soggetti morali e possono essere considerati centri di responsabilità etica e di libertà soggettiva, assumendo doveri e diritti molto simili a quelli umani. La teoria dell’intelligenza artificiale forte propone un paragone tra uomo e macchina che influisce tuttora sulle ricerche riguardanti l’interazione tra robot e soggetti umani, postulando l’attribuzione ad alcuni sistemi cibernetici di facoltà o valori tipici dell’essere umano, come la libertà. Questa designazione antropologica presuppone un’accezione negativa ed assoluta della libertà, tipica del pensiero giuridico e politico della modernità, come affrancamento da un potere esterno all’individuo, svincolato da qualunque limite che non sia quello della sua stessa volontà. La “personalità elettronica” dei robot, dotati di questa autodeterminazione individuale, dovrà considerare la vulnerabilità degli esseri umani, i quali insegnano l’autonomia alle macchine ma conservano la propria libertà e la propria introspezione cosciente e relazionale.File | Dimensione | Formato | |
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