All’inizio del 2022 si è osservato un grave episodio di mortalità in spigole (Dicentrarchus labrax) di 2,170 Kg di peso medio in un allevamento in gabbie galleggianti in Grecia. I pesci affetti presentavano severe lesioni cutanee con ulcere ed emorragie diffuse a livello del ventre e nella regione del capo e, più raramente, a carico della regione dorsale ed opercolare. Le branchie presentavano moderata anemia e iperproduzione di muco con congestione delle arteriole nel lume delle quali si rilevavano, all’esame microscopico a fresco, aggregati brunastri ben evidenti anche a piccolo ingrandimento. All’esame degli organi interni si osservava la presenza di lesioni nodulari biancastre multifocali prevalentemente a livello del cuore e, solo in un caso, nella milza. L’esame parassitologico rilevava una grave infestazione branchiale da monogenei riferibili a Diplectanum aequans. L’osservazione microscopica di strisci di tessuto necrotico prelevato dalle lesioni cutanee e colorato con la metodica di Ziehl-Neelsen e Ziehl-Neelsen modificata per Nocardia ha evidenziato la presenza di aggregati batterici di forma allungata e ramificata morfologicamente riferibili ad Actinomycetales del genere Nocardia. L’esame istologico condotto su porzioni di cute, branchie ed organi interni ha messo in evidenza iperplasia dell’epidermide, ulcere necrotiche cutanee con emorragie e reazioni infiammatorie interstiziali e granulomatose nel derma e nell’ipoderma, con presenza di aggregati batterici filamentosi, debolmente acido-alcool resistenti alla colorazione di Ziehl-Neelsen e positivi alla colorazione di Fite-Faraco per Nocardia. Nei vasi dei filamenti branchiali si riscontravano vasti aggregati di Nocardia riferibili alle formazioni brunastre osservate a fresco. Granulomi si osservavano nel miocardio. L’esame colturale per Nocardia dalle lesioni cutanee e dagli organi interni è in corso, così come le indagini molecolari volte a tipizzare la specie responsabile di questo grave episodio morboso. In letteratura sono riportati diversi casi di Nocardiosi ittica in specie marine, quali ombrina boccadoro (Argyrosomus regius), salmone atlantico (Salmo salar) e ricciola (Seriola quinqueradiata), e dulciacquicole come trota iridea (Oncorhynchus mykiss), persico trota (Micropterus salmoides) e snake head (Ophiocephalus argus). In base alla letteratura disponibile non risultano casi di Nocardiosi in spigole d’allevamento o selvatiche. Ulteriori approfondimenti si rendono necessari per valutare i fattori biotici ed abiotici in grado di influenzare l’emergenza della malattia e per valutare l’eventuale potenziale zoonotico della specie di Nocardia coinvolta nel determinismo dell’episodio qui descritto.
Descrizione di un focolaio di nocardiosi in spigole (Dicentrarchus Labrax) allevate in gabbie a mare in Grecia.
Gustinelli A.;Quaglio F.;Brocca G.;
2022
Abstract
All’inizio del 2022 si è osservato un grave episodio di mortalità in spigole (Dicentrarchus labrax) di 2,170 Kg di peso medio in un allevamento in gabbie galleggianti in Grecia. I pesci affetti presentavano severe lesioni cutanee con ulcere ed emorragie diffuse a livello del ventre e nella regione del capo e, più raramente, a carico della regione dorsale ed opercolare. Le branchie presentavano moderata anemia e iperproduzione di muco con congestione delle arteriole nel lume delle quali si rilevavano, all’esame microscopico a fresco, aggregati brunastri ben evidenti anche a piccolo ingrandimento. All’esame degli organi interni si osservava la presenza di lesioni nodulari biancastre multifocali prevalentemente a livello del cuore e, solo in un caso, nella milza. L’esame parassitologico rilevava una grave infestazione branchiale da monogenei riferibili a Diplectanum aequans. L’osservazione microscopica di strisci di tessuto necrotico prelevato dalle lesioni cutanee e colorato con la metodica di Ziehl-Neelsen e Ziehl-Neelsen modificata per Nocardia ha evidenziato la presenza di aggregati batterici di forma allungata e ramificata morfologicamente riferibili ad Actinomycetales del genere Nocardia. L’esame istologico condotto su porzioni di cute, branchie ed organi interni ha messo in evidenza iperplasia dell’epidermide, ulcere necrotiche cutanee con emorragie e reazioni infiammatorie interstiziali e granulomatose nel derma e nell’ipoderma, con presenza di aggregati batterici filamentosi, debolmente acido-alcool resistenti alla colorazione di Ziehl-Neelsen e positivi alla colorazione di Fite-Faraco per Nocardia. Nei vasi dei filamenti branchiali si riscontravano vasti aggregati di Nocardia riferibili alle formazioni brunastre osservate a fresco. Granulomi si osservavano nel miocardio. L’esame colturale per Nocardia dalle lesioni cutanee e dagli organi interni è in corso, così come le indagini molecolari volte a tipizzare la specie responsabile di questo grave episodio morboso. In letteratura sono riportati diversi casi di Nocardiosi ittica in specie marine, quali ombrina boccadoro (Argyrosomus regius), salmone atlantico (Salmo salar) e ricciola (Seriola quinqueradiata), e dulciacquicole come trota iridea (Oncorhynchus mykiss), persico trota (Micropterus salmoides) e snake head (Ophiocephalus argus). In base alla letteratura disponibile non risultano casi di Nocardiosi in spigole d’allevamento o selvatiche. Ulteriori approfondimenti si rendono necessari per valutare i fattori biotici ed abiotici in grado di influenzare l’emergenza della malattia e per valutare l’eventuale potenziale zoonotico della specie di Nocardia coinvolta nel determinismo dell’episodio qui descritto.Pubblicazioni consigliate
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