All’interno di un ampio orizzonte che considera il museo di storia uno dei luoghi preferiti per incontrare il passato in pubblico, il contributo vuole evidenziare come il museo dell’educazione, superando la visione di contenitore espositivo di una storia dell’educazione tracciata a priori, possa divenire territorio di ricerca, aperto ad una dimensione narrante, proteso alla costruzione di un discorso destinato a raggiungere un pubblico ampio e plurale; un discorso in continua elaborazione grazie al contributo del pubblico. Le fonti divengono occasione per avviare ricerche originali con il pubblico, mobilitando conoscenze in un clima di condivisione d’autorità o shared authority. In particolare, si guarderà ad uno specifico pubblico, il docente in formazione, cercando di evidenziare come il patrimonio storico-educativo possa originare percorsi di formazione che, abbandonata la lezione frontale, siano protesi alla co-costruzione della storia della scuola anche al fine di una presa di identità dell’essere insegnante. Una possibile innovazione pedagogica che dal patrimonio storico-educativo declini percorsi di riflessione critica nonché di riscrittura della storia della scuola, per cui il docente in formazione abbandonato il ruolo di consumatore passivo di una narrazione storica diventa coautore capace di dare voce a territori di conoscenza più sommersi e circoscritti mediante il confronto con fonti materiali e testimonianze di chi quei territori li ha vissuti e partecipati.
Il museo dell'educazione spazio di co-costruzione di sapere storico-educativo per l'innovazione pedagogica e la formazione del docente
Giordana Merlo
2021
Abstract
All’interno di un ampio orizzonte che considera il museo di storia uno dei luoghi preferiti per incontrare il passato in pubblico, il contributo vuole evidenziare come il museo dell’educazione, superando la visione di contenitore espositivo di una storia dell’educazione tracciata a priori, possa divenire territorio di ricerca, aperto ad una dimensione narrante, proteso alla costruzione di un discorso destinato a raggiungere un pubblico ampio e plurale; un discorso in continua elaborazione grazie al contributo del pubblico. Le fonti divengono occasione per avviare ricerche originali con il pubblico, mobilitando conoscenze in un clima di condivisione d’autorità o shared authority. In particolare, si guarderà ad uno specifico pubblico, il docente in formazione, cercando di evidenziare come il patrimonio storico-educativo possa originare percorsi di formazione che, abbandonata la lezione frontale, siano protesi alla co-costruzione della storia della scuola anche al fine di una presa di identità dell’essere insegnante. Una possibile innovazione pedagogica che dal patrimonio storico-educativo declini percorsi di riflessione critica nonché di riscrittura della storia della scuola, per cui il docente in formazione abbandonato il ruolo di consumatore passivo di una narrazione storica diventa coautore capace di dare voce a territori di conoscenza più sommersi e circoscritti mediante il confronto con fonti materiali e testimonianze di chi quei territori li ha vissuti e partecipati.Pubblicazioni consigliate
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