Le vene aurifere delle Alpi sono distribuite in una fascia lunga circa 140 chilometri estesa tra l’Italia nordoccidentale e la Svizzera sudoccidentale. Le miniere aurifere della Val Antrona fanno parte del Distretto aurifero del Monte Rosa, il quale nel territorio italiano comprende anche l’alta Val Sesia, la Val d’Ossola e la valle Anzasca in Piemonte, nonché la valle di Gressoney e la Val d’Ayas in Val d’Aosta. Questo settore delle Alpi è caratterizzato dalla sovrapposizione di falde, cioè di grandi scaglie di crosta sia di tipo oceanico che di tipo continentale, prodotte dalla chiusura del bacino oceanico detto Ligure-Piemontese durante l’orogenesi alpina (iniziata nel tardo Cretaceo, circa 90 milioni di anni fa). Lo studio più completo sui giacimenti auriferi delle Alpi italiane si deve ad Augusto Stella (1863-1944), ingegnere minerario e geologo, in forza dal 1890 al 1908 presso il Regio Ufficio geologico, quindi professore di scienza delle miniere al Politecnico di Torino (dal 1908 al 1925) e nella Scuola d'ingegneria di Roma (sino al 1935).
Genesi dei filoni auriferi delle Alpi
Dario Zampieri
Writing – Original Draft Preparation
2022
Abstract
Le vene aurifere delle Alpi sono distribuite in una fascia lunga circa 140 chilometri estesa tra l’Italia nordoccidentale e la Svizzera sudoccidentale. Le miniere aurifere della Val Antrona fanno parte del Distretto aurifero del Monte Rosa, il quale nel territorio italiano comprende anche l’alta Val Sesia, la Val d’Ossola e la valle Anzasca in Piemonte, nonché la valle di Gressoney e la Val d’Ayas in Val d’Aosta. Questo settore delle Alpi è caratterizzato dalla sovrapposizione di falde, cioè di grandi scaglie di crosta sia di tipo oceanico che di tipo continentale, prodotte dalla chiusura del bacino oceanico detto Ligure-Piemontese durante l’orogenesi alpina (iniziata nel tardo Cretaceo, circa 90 milioni di anni fa). Lo studio più completo sui giacimenti auriferi delle Alpi italiane si deve ad Augusto Stella (1863-1944), ingegnere minerario e geologo, in forza dal 1890 al 1908 presso il Regio Ufficio geologico, quindi professore di scienza delle miniere al Politecnico di Torino (dal 1908 al 1925) e nella Scuola d'ingegneria di Roma (sino al 1935).Pubblicazioni consigliate
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