The topic of this research is the study of new models for the management of livestock effluents, in particular situations of concentration or bad organization, is able to produce negative externality for the environment, especially loss in the underground and surface water of nitrate. This problem of water pollution in one hand is a cost for the community, because the citizen wants clean water and in the other is a cost for the livestock firm, because is constricted to respect an environmental restricted standard, investing in a new organization. In Veneto region, this problem is strongly felt, because there are many specialized livestock chain like cattle, diary, pigs and poultry in a territory rich of important water bodies, flowing into the drainage basin of the Veneto lagoon. After a bibliographic research on the current regulation and on the environmental economics in the agricultural field, in particular how the environmental regulation influences on the firms in terms of economics performances, it was designed a theoretical framework where for a livestock firm is possible develop a new and more efficient technology for the manure treatment that allow to improve the water quality and also can make earn or save money. The context into which livestock waste management inserts itself includes not only constraints already established by standard community regulations for nitrate matter but also special opportunities rendered by the increase in value of biomass energy. These opportunities have become even greater in the past few years due to the governmental incentives which are given to companies producing energy from renewable resources, an incentive program undertaken by the European Union in response to international collaboration (the Kyoto Protocol). Then it followed the study of the best practices started in the northern Italy, making interviews to the most important stakeholders in the economic, scientific and cultural sphere, aimed to identify the most common organizational and technologic typologies The new proposed models developed by a consortium of firms having the same organizational problem, lack of land for spreading the manure, in a restricted area, that want develop a treatment plant with a first energetic valorization treatment and a second step where is possible to treat the nitrogen element. In this way you can produce electricity (production stimulate with green tariffs), indeed money and with the secondary treatment is possible to recover nitrogen to produce fertilizer (ammonia stripping, compost, drying) or to reduce/destroy it (combustion, biological de-ammonification). An important part of the study is based on the design of an evaluation model that is able to simulate the economics performances of this integrated chain model, which can manage the nitrogen model in a better and sustainable way. Starting by the regional livestock database, it was analyzed the nitrogen production, the energetic potential of the firms and the biomass volumes. the model evaluated the overnight cost of the investment the overhead costs of each technological step and the revenues. The last and most important phase was to divide the incomes and costs between the farmer developing the model, because each animal species have a different nitrogen content, biogas production level, volume weight, and it means different allocation of money between the members of the consortium. The study demonstrated that develop an innovation models of livestock effluents treatment is more sustainable and more profitable than the business as usual organization, and confirmed the thesis that environmental regulation has resulted in a “win-win” situation where both profits and environmental performance have improved. 

L’attività di ricerca si è rivolta allo studio delle politiche ambientali inerenti il settore dell’allevamento zootecnico nella Regione Veneto, andando ad approfondire il tema della gestione degli effluenti di allevamento (EA), con particolare interesse verso modalità che prevedono una valorizzazione energetica delle stesse. Date le dinamiche in atto in questi anni nel settore del trattamento delle biomasse, anche in relazione agli incentivi statali rivolti ai produttori di energia da fonte rinnovabile, il settore zootecnico potrebbe essere in grado di rivestire un ruolo di prim’ordine verso un sistema agricolo multifunzionale sempre più attento all’ambiente e alla qualità dei prodotti. In Veneto questo problema, legato al recepimento della Direttiva Nitrati (91/676/CEE), è molto sentito, vista la presenza di un forte settore zootecnico che può contare su diverse filiere di produzione specializzate come bovini da carne, bovini da latte, suini da ingrasso, avicoli da carne e ovaiole. Allo stesso tempo la vulnerabilità di alcuni suoli dovuta alla presenza di numerosi corpi idrici, impone al mondo agricolo l’adozione di standard ambientali e sistemi di gestione degli EA più idonei alle buone pratiche agricole e più rispettosi dell’ambiente. Dopo aver eseguito un profondo inquadramento normativo e bibliografico generale del problema, si è dapprima svolta un’indagine su casi reali, somministrando opportuni questionari, mirati a rilevare l’attuale contesto in cui operano le realtà più dinamiche e attive, inoltre si sono svolte interviste faccia a faccia a testimoni privilegiati rappresentativi della sfera economica, scientifica e politica. Si è in seguito fatto un lavoro di analisi dei dati sul patrimonio zootecnico regionale rivolto alla stima della produzione di azoto e all’individuazione di comprensori critici, dove potenzialmente sarebbe auspicabile una più oculata gestione degli EA. Dalla stessa base dati si è stimato un potenziale energetico derivante dai reflui prodotti dalle aziende zootecniche a livello di unità produttiva, si sono poi aggregati a livello comunale e provinciale, differenziando anche il potenziale per specie animale. Un’altra parte dello studio si è focalizzata sui modelli di gestione integrata degli EA, partendo dai casi studio sono state costituite delle mappe concettuali mirate all’individuazione dei flussi inerenti ai principali processi tecnologici. Tali flussi sono stati caratterizzati per forma organizzativa individuando gli input nei processi, le modalità di conferimento, i trattamenti primari e secondari effettuati, le tipologie di output ottenute e la destinazione dei prodotti finali. Si sono inoltre individuati i principali “ombrelli giuridici” sotto cui gli effluenti di allevamento vengono trattati e movimentati, dalle aziende agricole verso le superfici per lo spandimento o verso strutture di trattamento, agricole o industriali. Si sono evidenziate le due principali modalità di gestione che hanno approcci diversi, uno di abbattimento e distruzione del valore fertilizzante, un altro di valorizzazione rivolta ad un successivo recupero e riutilizzo. In seguito, si è cercato di capire come la regolamentazione ambientale influisca sulle performance economiche delle aziende zootecniche interessate, se l’adozione di soluzioni tecnologiche rivolte all’adeguamento agli standard sia un costo per le aziende o possa rivelarsi un vantaggio competitivo e quali sono i fattori che influenzano queste scelte. In particolare lo studio ha proposto alcuni modelli di gestione, anche alla luce delle novità apportate dal nuovo conto energia, approvato con Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012. È stato definito un modello di valutazione con l’obiettivo di testare le performance economico-finanziarie derivanti dagli impianti di trattamento interaziendali. Con la logica del sistema di filiera integrata si sono proposte due principali linee di trattamento, entrambe presentano un primo stadio di valorizzazione energetica attraverso la digestione anaerobica, mentre a valle è stato previsto un processo di trattamento rivolto alla distruzione della componente azotata nel primo caso e di valorizzazione nel secondo. Si sono considerate varie taglie di cogenerazione elettrica e si è simulato un approccio interaziendale, con la presenza quindi di più allevatori con differenti specie allevate. I dati della potenzialità energetica aggregata, ottenuta dall’analisi della consistenza del patrimonio zootecnico, sono stati inseriti nella prima parte del modello di valutazione economico-finanziaria, da dove si ottiene una serie di risultati come costi di investimento, ricavi e costi totali. Nella seconda parte del modello si è poi approfondito il problema della giusta allocazione dei costi e dei ricavi della struttura interaziendale tra i diversi allevatori aderenti, infine si sono comparati i risultati economici che si possono ottenere dall’adozione dei modelli innovativi, con una situazione di gestione ordinaria degli EA, senza rispettare gli standard ambientali imposti dalla Direttiva e una situazione di gestione ordinaria degli EA nel rispetto nel rispetto dei limiti imposti.

Analisi dei margini di convenienza aziendali-distrettuali in alcuni modelli organizzativi di gestione degli effluenti di allevamento (EA). Un confronto tra casi di riferimento in Veneto / Brighenti, Alberto. - (2013 Jan 29).

Analisi dei margini di convenienza aziendali-distrettuali in alcuni modelli organizzativi di gestione degli effluenti di allevamento (EA). Un confronto tra casi di riferimento in Veneto

Brighenti, Alberto
2013

Abstract

L’attività di ricerca si è rivolta allo studio delle politiche ambientali inerenti il settore dell’allevamento zootecnico nella Regione Veneto, andando ad approfondire il tema della gestione degli effluenti di allevamento (EA), con particolare interesse verso modalità che prevedono una valorizzazione energetica delle stesse. Date le dinamiche in atto in questi anni nel settore del trattamento delle biomasse, anche in relazione agli incentivi statali rivolti ai produttori di energia da fonte rinnovabile, il settore zootecnico potrebbe essere in grado di rivestire un ruolo di prim’ordine verso un sistema agricolo multifunzionale sempre più attento all’ambiente e alla qualità dei prodotti. In Veneto questo problema, legato al recepimento della Direttiva Nitrati (91/676/CEE), è molto sentito, vista la presenza di un forte settore zootecnico che può contare su diverse filiere di produzione specializzate come bovini da carne, bovini da latte, suini da ingrasso, avicoli da carne e ovaiole. Allo stesso tempo la vulnerabilità di alcuni suoli dovuta alla presenza di numerosi corpi idrici, impone al mondo agricolo l’adozione di standard ambientali e sistemi di gestione degli EA più idonei alle buone pratiche agricole e più rispettosi dell’ambiente. Dopo aver eseguito un profondo inquadramento normativo e bibliografico generale del problema, si è dapprima svolta un’indagine su casi reali, somministrando opportuni questionari, mirati a rilevare l’attuale contesto in cui operano le realtà più dinamiche e attive, inoltre si sono svolte interviste faccia a faccia a testimoni privilegiati rappresentativi della sfera economica, scientifica e politica. Si è in seguito fatto un lavoro di analisi dei dati sul patrimonio zootecnico regionale rivolto alla stima della produzione di azoto e all’individuazione di comprensori critici, dove potenzialmente sarebbe auspicabile una più oculata gestione degli EA. Dalla stessa base dati si è stimato un potenziale energetico derivante dai reflui prodotti dalle aziende zootecniche a livello di unità produttiva, si sono poi aggregati a livello comunale e provinciale, differenziando anche il potenziale per specie animale. Un’altra parte dello studio si è focalizzata sui modelli di gestione integrata degli EA, partendo dai casi studio sono state costituite delle mappe concettuali mirate all’individuazione dei flussi inerenti ai principali processi tecnologici. Tali flussi sono stati caratterizzati per forma organizzativa individuando gli input nei processi, le modalità di conferimento, i trattamenti primari e secondari effettuati, le tipologie di output ottenute e la destinazione dei prodotti finali. Si sono inoltre individuati i principali “ombrelli giuridici” sotto cui gli effluenti di allevamento vengono trattati e movimentati, dalle aziende agricole verso le superfici per lo spandimento o verso strutture di trattamento, agricole o industriali. Si sono evidenziate le due principali modalità di gestione che hanno approcci diversi, uno di abbattimento e distruzione del valore fertilizzante, un altro di valorizzazione rivolta ad un successivo recupero e riutilizzo. In seguito, si è cercato di capire come la regolamentazione ambientale influisca sulle performance economiche delle aziende zootecniche interessate, se l’adozione di soluzioni tecnologiche rivolte all’adeguamento agli standard sia un costo per le aziende o possa rivelarsi un vantaggio competitivo e quali sono i fattori che influenzano queste scelte. In particolare lo studio ha proposto alcuni modelli di gestione, anche alla luce delle novità apportate dal nuovo conto energia, approvato con Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012. È stato definito un modello di valutazione con l’obiettivo di testare le performance economico-finanziarie derivanti dagli impianti di trattamento interaziendali. Con la logica del sistema di filiera integrata si sono proposte due principali linee di trattamento, entrambe presentano un primo stadio di valorizzazione energetica attraverso la digestione anaerobica, mentre a valle è stato previsto un processo di trattamento rivolto alla distruzione della componente azotata nel primo caso e di valorizzazione nel secondo. Si sono considerate varie taglie di cogenerazione elettrica e si è simulato un approccio interaziendale, con la presenza quindi di più allevatori con differenti specie allevate. I dati della potenzialità energetica aggregata, ottenuta dall’analisi della consistenza del patrimonio zootecnico, sono stati inseriti nella prima parte del modello di valutazione economico-finanziaria, da dove si ottiene una serie di risultati come costi di investimento, ricavi e costi totali. Nella seconda parte del modello si è poi approfondito il problema della giusta allocazione dei costi e dei ricavi della struttura interaziendale tra i diversi allevatori aderenti, infine si sono comparati i risultati economici che si possono ottenere dall’adozione dei modelli innovativi, con una situazione di gestione ordinaria degli EA, senza rispettare gli standard ambientali imposti dalla Direttiva e una situazione di gestione ordinaria degli EA nel rispetto nel rispetto dei limiti imposti.
29-gen-2013
The topic of this research is the study of new models for the management of livestock effluents, in particular situations of concentration or bad organization, is able to produce negative externality for the environment, especially loss in the underground and surface water of nitrate. This problem of water pollution in one hand is a cost for the community, because the citizen wants clean water and in the other is a cost for the livestock firm, because is constricted to respect an environmental restricted standard, investing in a new organization. In Veneto region, this problem is strongly felt, because there are many specialized livestock chain like cattle, diary, pigs and poultry in a territory rich of important water bodies, flowing into the drainage basin of the Veneto lagoon. After a bibliographic research on the current regulation and on the environmental economics in the agricultural field, in particular how the environmental regulation influences on the firms in terms of economics performances, it was designed a theoretical framework where for a livestock firm is possible develop a new and more efficient technology for the manure treatment that allow to improve the water quality and also can make earn or save money. The context into which livestock waste management inserts itself includes not only constraints already established by standard community regulations for nitrate matter but also special opportunities rendered by the increase in value of biomass energy. These opportunities have become even greater in the past few years due to the governmental incentives which are given to companies producing energy from renewable resources, an incentive program undertaken by the European Union in response to international collaboration (the Kyoto Protocol). Then it followed the study of the best practices started in the northern Italy, making interviews to the most important stakeholders in the economic, scientific and cultural sphere, aimed to identify the most common organizational and technologic typologies The new proposed models developed by a consortium of firms having the same organizational problem, lack of land for spreading the manure, in a restricted area, that want develop a treatment plant with a first energetic valorization treatment and a second step where is possible to treat the nitrogen element. In this way you can produce electricity (production stimulate with green tariffs), indeed money and with the secondary treatment is possible to recover nitrogen to produce fertilizer (ammonia stripping, compost, drying) or to reduce/destroy it (combustion, biological de-ammonification). An important part of the study is based on the design of an evaluation model that is able to simulate the economics performances of this integrated chain model, which can manage the nitrogen model in a better and sustainable way. Starting by the regional livestock database, it was analyzed the nitrogen production, the energetic potential of the firms and the biomass volumes. the model evaluated the overnight cost of the investment the overhead costs of each technological step and the revenues. The last and most important phase was to divide the incomes and costs between the farmer developing the model, because each animal species have a different nitrogen content, biogas production level, volume weight, and it means different allocation of money between the members of the consortium. The study demonstrated that develop an innovation models of livestock effluents treatment is more sustainable and more profitable than the business as usual organization, and confirmed the thesis that environmental regulation has resulted in a “win-win” situation where both profits and environmental performance have improved. 
direttiva nitrati, digestione anaerobica, impianto trattamento interaziendale, anaerobic digestion, enviromental economics, porter hypotesis
Analisi dei margini di convenienza aziendali-distrettuali in alcuni modelli organizzativi di gestione degli effluenti di allevamento (EA). Un confronto tra casi di riferimento in Veneto / Brighenti, Alberto. - (2013 Jan 29).
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