Recent contributions have tackled the linear system identification problem by means of non-parametric Bayesian methods, which are built on largely adopted machine learning techniques, such as Gaussian Process regression and kernel-based regularized regression. Following the Bayesian paradigm, these procedures treat the impulse response of the system to be estimated as the realization of a Gaussian process. Typically, a Gaussian prior accounting for stability and smoothness of the impulse response is postulated, as a function of some parameters (called hyper-parameters in the Bayesian framework). These are generally estimated by maximizing the so-called marginal likelihood, i.e. the likelihood after the impulse response has been marginalized out. Once the hyper-parameters have been fixed in this way, the final estimator is computed as the conditional expected value of the impulse response w.r.t. the posterior distribution, which coincides with the minimum variance estimator. Assuming that the identification data are corrupted by Gaussian noise, the above-mentioned estimator coincides with the solution of a regularized estimation problem, in which the regularization term is the l2 norm of the impulse response, weighted by the inverse of the prior covariance function (a.k.a. kernel in the machine learning literature). Recent works have shown how such Bayesian approaches are able to jointly perform estimation and model selection, thus overcoming one of the main issues affecting parametric identification procedures, that is complexity selection.
While keeping the classical system identification methods (e.g. Prediction Error Methods and subspace algorithms) as a benchmark for numerical comparison, this thesis extends and analyzes some key aspects of the above-mentioned Bayesian procedure. In particular, four main topics are considered. 1. PRIOR DESIGN. Adopting Maximum Entropy arguments, a new type of l2 regularization is derived: the aim is to penalize the rank of the block Hankel matrix built with Markov coefficients, thus controlling the complexity of the identified model, measured by its McMillan degree. By accounting for the coupling between different input-output channels, this new prior results particularly suited when dealing for the identification of MIMO systems
To speed up the computational requirements of the estimation algorithm, a tailored version of the Scaled Gradient Projection algorithm is designed to optimize the marginal likelihood. 2. CHARACTERIZATION OF UNCERTAINTY. The confidence sets returned by the non-parametric Bayesian identification algorithm are analyzed and compared with those returned by parametric Prediction Error Methods. The comparison is carried out in the impulse response space, by deriving “particle” versions (i.e. Monte-Carlo approximations) of the standard confidence sets. 3. ONLINE ESTIMATION. The application of the non-parametric Bayesian system identification techniques is extended to an online setting, in which new data become available as time goes. Specifically, two key modifications of the original “batch” procedure are proposed in order to meet the real-time requirements. In addition, the identification of time-varying systems is tackled by introducing a forgetting factor in the estimation criterion and by treating it as a hyper-parameter. 4. POST PROCESSING: MODEL REDUCTION. Non-parametric Bayesian identification procedures estimate the unknown system in terms of its impulse response coefficients, thus returning a model with high (possibly infinite) McMillan degree. A tailored procedure is proposed to reduce such model to a lower degree one, which appears more suitable for filtering and control applications. Different criteria for the selection of the order of the reduced model are evaluated and compared.

Recentemente, il problema di identificazione di sistemi lineari è stato risolto ricorrendo a metodi Bayesiani non-parametrici, che sfruttano di tecniche di Machine Learning ampiamente utilizzate, come la regressione gaussiana e la regolarizzazione basata su kernels. Seguendo il paradigma Bayesiano, queste procedure richiedono una distribuzione Gaussiana a-priori per la risposta impulsiva. Tale distribuzione viene definita in funzione di alcuni parametri (chiamati iper-parametri nell'ambito Bayesiano), che vengono stimati usando i dati a disposizione. Una volta che gli iper-parametri sono stati fissati, è possibile calcolare lo stimatore a minima varianza come il valore atteso della risposta impulsiva, condizionato rispetto alla distribuzione a posteriori. Assumendo che i dati di identificazione siano corrotti da rumore Gaussiano, tale stimatore coincide con la soluzione di un problema di stima regolarizzato, nel quale il termine di regolarizzazione è la norma l2 della risposta impulsiva, pesata dall'inverso della funzione di covarianza a priori (tale funzione viene anche detta "kernel" nella letteratura di Machine Learning). Recenti lavori hanno dimostrato come questi metodi Bayesiani possano contemporaneamente selezionare un modello ottimale e stimare la quantità sconosciuta. In tal modo sono in grado di superare uno dei principali problemi che affliggono le tecniche di identificazione parametrica, ovvero quella della selezione della complessità di modello. Considerando come benchmark le tecniche classiche di identificazione (ovvero i Metodi a Predizione d'Errore e gli algoritmi Subspace), questa tesi estende ed analizza alcuni aspetti chiave della procedura Bayesiana sopraccitata. In particolare, la tesi si sviluppa su quattro argomenti principali. 1. DESIGN DELLA DISTRIBUZIONE A PRIORI. Sfruttando la teoria delle distribuzioni a Massima Entropia, viene derivato un nuovo tipo di regolarizzazione l2 con l'obiettivo di penalizzare il rango della matrice di Hankel contenente i coefficienti di Markov. In tal modo è possibile controllare la complessità del modello stimato, misurata in termini del grado di McMillan. 2. CARATTERIZZAZIONE DELL'INCERTEZZA. Gli intervalli di confidenza costruiti dall'algoritmo di identificazione Bayesiana non-parametrica vengono analizzati e confrontati con quelli restituiti dai metodi parametrici a Predizione d'Errore. Convertendo quest'ultimi nelle loro approssimazioni campionarie, il confronto viene effettuato nello spazio a cui appartiene la risposta impulsiva. 3. STIMA ON-LINE. L'applicazione delle tecniche Bayesiane non-parametriche per l'identificazione dei sistemi viene estesa ad uno scenario on-line, in cui nuovi dati diventano disponibili ad intervalli di tempo prefissati. Vengono proposte due modifiche chiave della procedura standard off-line in modo da soddisfare i requisiti della stima real-time. Viene anche affrontata l'identificazione di sistemi tempo-varianti tramite l'introduzione, nel criterio di stima, di un fattore di dimenticanza, il quale e' in seguito trattato come un iper-parametro. 4. RIDUZIONE DEL MODELLO STIMATO. Le tecniche di identificazione Bayesiana non-parametrica restituiscono una stima della risposta impulsiva del sistema sconosciuto, ovvero un modello con un alto (verosimilmente infinito) grado di McMillan. Viene quindi proposta un'apposita procedura per ridurre tale modello ad un grado più basso, in modo che risulti più adatto per future applicazioni di controllo e filtraggio. Vengono inoltre confrontati diversi criteri per la selezione dell'ordine del modello ridotto.

Non-Parametric Bayesian Methods for Linear System Identification / Prando, Giulia. - (2017 Jan 31).

Non-Parametric Bayesian Methods for Linear System Identification

Prando, Giulia
2017

Abstract

Recentemente, il problema di identificazione di sistemi lineari è stato risolto ricorrendo a metodi Bayesiani non-parametrici, che sfruttano di tecniche di Machine Learning ampiamente utilizzate, come la regressione gaussiana e la regolarizzazione basata su kernels. Seguendo il paradigma Bayesiano, queste procedure richiedono una distribuzione Gaussiana a-priori per la risposta impulsiva. Tale distribuzione viene definita in funzione di alcuni parametri (chiamati iper-parametri nell'ambito Bayesiano), che vengono stimati usando i dati a disposizione. Una volta che gli iper-parametri sono stati fissati, è possibile calcolare lo stimatore a minima varianza come il valore atteso della risposta impulsiva, condizionato rispetto alla distribuzione a posteriori. Assumendo che i dati di identificazione siano corrotti da rumore Gaussiano, tale stimatore coincide con la soluzione di un problema di stima regolarizzato, nel quale il termine di regolarizzazione è la norma l2 della risposta impulsiva, pesata dall'inverso della funzione di covarianza a priori (tale funzione viene anche detta "kernel" nella letteratura di Machine Learning). Recenti lavori hanno dimostrato come questi metodi Bayesiani possano contemporaneamente selezionare un modello ottimale e stimare la quantità sconosciuta. In tal modo sono in grado di superare uno dei principali problemi che affliggono le tecniche di identificazione parametrica, ovvero quella della selezione della complessità di modello. Considerando come benchmark le tecniche classiche di identificazione (ovvero i Metodi a Predizione d'Errore e gli algoritmi Subspace), questa tesi estende ed analizza alcuni aspetti chiave della procedura Bayesiana sopraccitata. In particolare, la tesi si sviluppa su quattro argomenti principali. 1. DESIGN DELLA DISTRIBUZIONE A PRIORI. Sfruttando la teoria delle distribuzioni a Massima Entropia, viene derivato un nuovo tipo di regolarizzazione l2 con l'obiettivo di penalizzare il rango della matrice di Hankel contenente i coefficienti di Markov. In tal modo è possibile controllare la complessità del modello stimato, misurata in termini del grado di McMillan. 2. CARATTERIZZAZIONE DELL'INCERTEZZA. Gli intervalli di confidenza costruiti dall'algoritmo di identificazione Bayesiana non-parametrica vengono analizzati e confrontati con quelli restituiti dai metodi parametrici a Predizione d'Errore. Convertendo quest'ultimi nelle loro approssimazioni campionarie, il confronto viene effettuato nello spazio a cui appartiene la risposta impulsiva. 3. STIMA ON-LINE. L'applicazione delle tecniche Bayesiane non-parametriche per l'identificazione dei sistemi viene estesa ad uno scenario on-line, in cui nuovi dati diventano disponibili ad intervalli di tempo prefissati. Vengono proposte due modifiche chiave della procedura standard off-line in modo da soddisfare i requisiti della stima real-time. Viene anche affrontata l'identificazione di sistemi tempo-varianti tramite l'introduzione, nel criterio di stima, di un fattore di dimenticanza, il quale e' in seguito trattato come un iper-parametro. 4. RIDUZIONE DEL MODELLO STIMATO. Le tecniche di identificazione Bayesiana non-parametrica restituiscono una stima della risposta impulsiva del sistema sconosciuto, ovvero un modello con un alto (verosimilmente infinito) grado di McMillan. Viene quindi proposta un'apposita procedura per ridurre tale modello ad un grado più basso, in modo che risulti più adatto per future applicazioni di controllo e filtraggio. Vengono inoltre confrontati diversi criteri per la selezione dell'ordine del modello ridotto.
31-gen-2017
Recent contributions have tackled the linear system identification problem by means of non-parametric Bayesian methods, which are built on largely adopted machine learning techniques, such as Gaussian Process regression and kernel-based regularized regression. Following the Bayesian paradigm, these procedures treat the impulse response of the system to be estimated as the realization of a Gaussian process. Typically, a Gaussian prior accounting for stability and smoothness of the impulse response is postulated, as a function of some parameters (called hyper-parameters in the Bayesian framework). These are generally estimated by maximizing the so-called marginal likelihood, i.e. the likelihood after the impulse response has been marginalized out. Once the hyper-parameters have been fixed in this way, the final estimator is computed as the conditional expected value of the impulse response w.r.t. the posterior distribution, which coincides with the minimum variance estimator. Assuming that the identification data are corrupted by Gaussian noise, the above-mentioned estimator coincides with the solution of a regularized estimation problem, in which the regularization term is the l2 norm of the impulse response, weighted by the inverse of the prior covariance function (a.k.a. kernel in the machine learning literature). Recent works have shown how such Bayesian approaches are able to jointly perform estimation and model selection, thus overcoming one of the main issues affecting parametric identification procedures, that is complexity selection.
While keeping the classical system identification methods (e.g. Prediction Error Methods and subspace algorithms) as a benchmark for numerical comparison, this thesis extends and analyzes some key aspects of the above-mentioned Bayesian procedure. In particular, four main topics are considered. 1. PRIOR DESIGN. Adopting Maximum Entropy arguments, a new type of l2 regularization is derived: the aim is to penalize the rank of the block Hankel matrix built with Markov coefficients, thus controlling the complexity of the identified model, measured by its McMillan degree. By accounting for the coupling between different input-output channels, this new prior results particularly suited when dealing for the identification of MIMO systems
To speed up the computational requirements of the estimation algorithm, a tailored version of the Scaled Gradient Projection algorithm is designed to optimize the marginal likelihood. 2. CHARACTERIZATION OF UNCERTAINTY. The confidence sets returned by the non-parametric Bayesian identification algorithm are analyzed and compared with those returned by parametric Prediction Error Methods. The comparison is carried out in the impulse response space, by deriving “particle” versions (i.e. Monte-Carlo approximations) of the standard confidence sets. 3. ONLINE ESTIMATION. The application of the non-parametric Bayesian system identification techniques is extended to an online setting, in which new data become available as time goes. Specifically, two key modifications of the original “batch” procedure are proposed in order to meet the real-time requirements. In addition, the identification of time-varying systems is tackled by introducing a forgetting factor in the estimation criterion and by treating it as a hyper-parameter. 4. POST PROCESSING: MODEL REDUCTION. Non-parametric Bayesian identification procedures estimate the unknown system in terms of its impulse response coefficients, thus returning a model with high (possibly infinite) McMillan degree. A tailored procedure is proposed to reduce such model to a lower degree one, which appears more suitable for filtering and control applications. Different criteria for the selection of the order of the reduced model are evaluated and compared.
Identificazione dei sistemi, Machine Learning, Stima Bayesiana/ System Identification, Machine Learning, Bayesian Inference
Non-Parametric Bayesian Methods for Linear System Identification / Prando, Giulia. - (2017 Jan 31).
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