Over the past twenty years, the Internet has become an integral part of people’s lives, especially young people, the socalled digital natives. Children and adolescent have eagerly embraced its potential for communication, entertainment and information-seeking. Today, minors grow up in a technology-mediated environment and are especially attracted by the possibilities of the Web. For them, the distinction between online and offline has increasingly become meaningless, and they move effortlessly between the two. This opens tremendous prospects that were unimaginable only half a generation ago. While such availability would uniformly be seen as positive, there are increasing concerns about the risks that access to technology might bring for young people. This massive use of ICTs by children and adolescents represents a circumstance not devoid of legal relevance. As a matter of fact, the Internet revolution has brought about a change in the criminological scenario, especially in relation to young people. This work intends to investigate the new virtual phenomena characterizing the digital natives and known as cyberbullying and sexting, adopting an interdisciplinary research approach. Following an in-depth investigation into the sociological and criminological aspects that characterize the phenomena, the research provides an evaluation of the current legal framework at the international, European and national level in relation to the protection of minors in the digital world. Consequently, on the basis of a comparative analysis involving common law (Australia, Canada) and civil law (Spain, Italy) systems, the study aspires firstly to identity the legal issues and debates arose by cyberbullying and sexting, estimating the effectiveness of the criminal justice model in relation to these types of criminal and deviant behaviours. Secondly, it aims to reflect on the role of criminal law in relation to the new challenges posed by the cyberspace.
Negli ultimi vent'anni, Internet è diventato parte integrante della vita delle persone, in particolare dei giovani, i cosiddetti nativi digitali. I bambini e gli adolescenti hanno abbracciato con entusiasmo il suo potenziale di comunicazione, intrattenimento e di ricerca di informazioni. Oggi, i minori crescono in un ambiente mediato dalla tecnologia e sono particolarmente attratti dalle possibilità del Web. Per loro, la distinzione tra online e offline è diventata sempre più priva di significato, e si spostano con facilità tra i due. Questo ha aperto enormi prospettive che erano inimmaginabili solo una mezza generazione fa. Sebbene tale disponibilità debba considerarsi positiva, a preoccupare sono i crescenti rischi che l'accesso alla tecnologia potrebbe comportare per i giovani. L’uso significativo delle tecnologie della comunicazione da parte di bambini e adolescenti rappresenta una circostanza non priva di rilevanza giuridica. Di fatto, la rivoluzione di Internet ha determinato un cambiamento nello scenario criminologico, specialmente in relazione ai giovani. Questo lavoro intende investigare i nuovi fenomeni virtuali che caratterizzano i nativi digitali e conosciuti come cyberbullismo e sexting, adottando un approccio di ricerca interdisciplinare. A seguito di un'indagine approfondita sugli aspetti sociologici e criminologici che caratterizzano i fenomeni, la ricerca fornisce una valutazione dell'attuale quadro giuridico a livello internazionale, europeo e nazionale in relazione alla protezione del minore nel contesto digitale. In seguito, sulla base di un'analisi comparativa che coinvolge sistemi di common law (Australia, Canada) e civil law (Spagna, Italia), lo studio aspira innanzitutto a identificare le questioni e i dibattiti legali stimolati dal cyberbullismo e dal sexting, stimando l'efficacia del criminale modello di giustizia in relazione a tali comportamenti criminali e devianti. In secondo luogo, mira a riflettere sul ruolo del diritto penale con riferimento alle nuove sfide poste dal cyberspazio.
I comportamenti devianti e criminali dei digital native: una riflessione comparata in materia di cyberbullismo e sexting / Schiavon, Alessia. - (2018 Nov 28).
I comportamenti devianti e criminali dei digital native: una riflessione comparata in materia di cyberbullismo e sexting
Schiavon, Alessia
2018
Abstract
Negli ultimi vent'anni, Internet è diventato parte integrante della vita delle persone, in particolare dei giovani, i cosiddetti nativi digitali. I bambini e gli adolescenti hanno abbracciato con entusiasmo il suo potenziale di comunicazione, intrattenimento e di ricerca di informazioni. Oggi, i minori crescono in un ambiente mediato dalla tecnologia e sono particolarmente attratti dalle possibilità del Web. Per loro, la distinzione tra online e offline è diventata sempre più priva di significato, e si spostano con facilità tra i due. Questo ha aperto enormi prospettive che erano inimmaginabili solo una mezza generazione fa. Sebbene tale disponibilità debba considerarsi positiva, a preoccupare sono i crescenti rischi che l'accesso alla tecnologia potrebbe comportare per i giovani. L’uso significativo delle tecnologie della comunicazione da parte di bambini e adolescenti rappresenta una circostanza non priva di rilevanza giuridica. Di fatto, la rivoluzione di Internet ha determinato un cambiamento nello scenario criminologico, specialmente in relazione ai giovani. Questo lavoro intende investigare i nuovi fenomeni virtuali che caratterizzano i nativi digitali e conosciuti come cyberbullismo e sexting, adottando un approccio di ricerca interdisciplinare. A seguito di un'indagine approfondita sugli aspetti sociologici e criminologici che caratterizzano i fenomeni, la ricerca fornisce una valutazione dell'attuale quadro giuridico a livello internazionale, europeo e nazionale in relazione alla protezione del minore nel contesto digitale. In seguito, sulla base di un'analisi comparativa che coinvolge sistemi di common law (Australia, Canada) e civil law (Spagna, Italia), lo studio aspira innanzitutto a identificare le questioni e i dibattiti legali stimolati dal cyberbullismo e dal sexting, stimando l'efficacia del criminale modello di giustizia in relazione a tali comportamenti criminali e devianti. In secondo luogo, mira a riflettere sul ruolo del diritto penale con riferimento alle nuove sfide poste dal cyberspazio.File | Dimensione | Formato | |
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