L’elaborato si propone di ripercorrere, attraverso una puntuale analisi storico-critica delle opere pittoriche, l’intera produzione di Umberto Moggioli, dagli esordi all’epilogo romano, entro un orizzonte temporale scalato tra il 1904 e il 1918. Non è stata oggetto di schedatura la produzione grafica e quella incisoria; ciò nonostante, per ciascun dipinto, si è tenuto conto di come e in che misura la prassi disegnativa abbia influito nella messa a punto del soggetto di volta in volta rappresentato. Per meglio comprendere le varie tappe che scandiscono il cammino pittorico dell’artista – i suoi tempi di crescita e i suoi mutamenti di rotta, la partecipazione alle esposizioni italiane (e veneziane in particolare) a cavallo delle due guerre, la rete di relazioni di cui egli fu parte – è stata fondamentale, da un punto di vista metodologico, l’analisi delle referenze e degli scambi epistolari da lui stesso promossi, nonché del carteggio tenuto dalla vedova Anna fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta. A tal fine è stato riordinato e inventariato il materiale documentario custodito nell’Archivio privato degli eredi Moggioli, in parte confluito nell’Appendice documentaria; uno strumento di corredo, quest’ultimo, indispensabile per la disamina delle singole opere, poiché ha permesso di sciogliere nodi di carattere biografico, di ripensare tempi e modalità di esecuzione di alcuni dipinti – facendone avanzare o recedere nel tempo la genesi –, fornendo inoltre informazioni preziose per risalire alle provenienze. Al corpus di lettere, cartoline postali e telegrammi trascritti nell’Appendice si rinvia di frequente nelle singole schede, proprio per garantire alle opere pittoriche un coerente inquadramento filologico. Una sezione è stata dedicata ai dipinti ritenuti controversi sotto il profilo attributivo o dell’identificazione stilistica, privi cioè di quei parametri formali e stilistici che consentano di riconoscere con sicurezza la mano del pittore. Completa il lavoro un saggio introduttivo dedicato all’approfondimento di alcuni temi specifici: dalla fortuna critica dell’autore, a partire dalle figure e dalle esposizioni che più ne hanno seguito e indagato l’evoluzione stilistica, alla riconsiderazione del periodo formativo mediante la comparazione della documentazione rinvenuta nell’Archivio Storico dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e le lettere scritte dal giovane artista ai familiari fra l’ottobre 1904 e il giugno 1907. Dalle ipotesi di ricostruzione “ambientale” delle mostre personali allestite a Ca’ Pesaro nel 1909 e nel 1912 (alle quali si lega il problema di riuscire a determinare la fisionomia delle opere esposte), fino a una breve riflessione sullo stile, la tecnica e i generi (la pittura di paesaggio, la ritrattistica, la natura morta) maggiormente affrontati dall’artista nell’arco della sua carriera.

The paper proposes to recall, through a precise historical-critical analysis of the paintings, the entire production of Umberto Moggioli, from the beginning to his roman epilogue, within a time horizon included between 1904 and 1918. The graphic and the engraving productions were not the object of cataloging; nevertheless, it was taken into account how and to what extent the design practice has influenced the development of the subject from time to time represented. To better understand the various stages that mark the artist’s pictorial journey – its growth times and changes of course, participation in Italian (and Venetian in particular) exhibitions straddle two World Wars, the network of relationships of which he was a part of – it was fundamental, from a methodological point of view, the analysis of references and exchanges of letters promoted by him, as well as the correspondence held by the widow Anna between the Twenties and the Fifties. To this end, the documentary material kept in the private archive of the Moggioli heirs, partly merged in the Documentary Appendix, was reorganized and inventoried; an instrument of support, this last, indispensable for the examination of individual works, as it has allowed to unravel biographical crux, to rethink times and modalities of execution of some paintings – making progress or recede in time the genesis – also providing valuable information to trace back to the origins. The corpus of letters, postcards and telegrams transcribed in the Appendix frequently refer to the individual sheets, precisely to guarantee a coherent philologic framing of the paintings. A section was dedicated to paintings considered controversial under the attributional profile or stylistic identification, that is, devoid of those formal and stylistic parameters that allow to recognize with confidence the painter’s hallmark. Complete the work an introductory essay dedicated to the deepening of some specific themes: from the author’s critical fortune, starting from the figures and the exposures that have followed and investigated the stylistic evolution, to the reconsideration of the training period through the comparison of the documentation found in the Historical Archives of the Academy of Fine Arts in Venice and the letters written by the young artist to the family between october 1904 and june 1907. From the hypothesis of “environmental” reconstruction of the personal exhibitions set up at Ca’ Pesaro in 1909 and in 1912 (which binds the problem of being able to determine the physiognomy of the exhibited works), up to a brief reflection on style, technique and genres (landscape painting, portraiture, still life) most addressed by the artist during hid career.

Tra la Biennale, Ca' Pesaro e la Secessione romana. Per un catalogo ragionato dei dipinti di Umberto Moggioli / Zazzeron, Mauro. - (2018 Nov).

Tra la Biennale, Ca' Pesaro e la Secessione romana. Per un catalogo ragionato dei dipinti di Umberto Moggioli

Zazzeron, Mauro
2018

Abstract

The paper proposes to recall, through a precise historical-critical analysis of the paintings, the entire production of Umberto Moggioli, from the beginning to his roman epilogue, within a time horizon included between 1904 and 1918. The graphic and the engraving productions were not the object of cataloging; nevertheless, it was taken into account how and to what extent the design practice has influenced the development of the subject from time to time represented. To better understand the various stages that mark the artist’s pictorial journey – its growth times and changes of course, participation in Italian (and Venetian in particular) exhibitions straddle two World Wars, the network of relationships of which he was a part of – it was fundamental, from a methodological point of view, the analysis of references and exchanges of letters promoted by him, as well as the correspondence held by the widow Anna between the Twenties and the Fifties. To this end, the documentary material kept in the private archive of the Moggioli heirs, partly merged in the Documentary Appendix, was reorganized and inventoried; an instrument of support, this last, indispensable for the examination of individual works, as it has allowed to unravel biographical crux, to rethink times and modalities of execution of some paintings – making progress or recede in time the genesis – also providing valuable information to trace back to the origins. The corpus of letters, postcards and telegrams transcribed in the Appendix frequently refer to the individual sheets, precisely to guarantee a coherent philologic framing of the paintings. A section was dedicated to paintings considered controversial under the attributional profile or stylistic identification, that is, devoid of those formal and stylistic parameters that allow to recognize with confidence the painter’s hallmark. Complete the work an introductory essay dedicated to the deepening of some specific themes: from the author’s critical fortune, starting from the figures and the exposures that have followed and investigated the stylistic evolution, to the reconsideration of the training period through the comparison of the documentation found in the Historical Archives of the Academy of Fine Arts in Venice and the letters written by the young artist to the family between october 1904 and june 1907. From the hypothesis of “environmental” reconstruction of the personal exhibitions set up at Ca’ Pesaro in 1909 and in 1912 (which binds the problem of being able to determine the physiognomy of the exhibited works), up to a brief reflection on style, technique and genres (landscape painting, portraiture, still life) most addressed by the artist during hid career.
nov-2018
L’elaborato si propone di ripercorrere, attraverso una puntuale analisi storico-critica delle opere pittoriche, l’intera produzione di Umberto Moggioli, dagli esordi all’epilogo romano, entro un orizzonte temporale scalato tra il 1904 e il 1918. Non è stata oggetto di schedatura la produzione grafica e quella incisoria; ciò nonostante, per ciascun dipinto, si è tenuto conto di come e in che misura la prassi disegnativa abbia influito nella messa a punto del soggetto di volta in volta rappresentato. Per meglio comprendere le varie tappe che scandiscono il cammino pittorico dell’artista – i suoi tempi di crescita e i suoi mutamenti di rotta, la partecipazione alle esposizioni italiane (e veneziane in particolare) a cavallo delle due guerre, la rete di relazioni di cui egli fu parte – è stata fondamentale, da un punto di vista metodologico, l’analisi delle referenze e degli scambi epistolari da lui stesso promossi, nonché del carteggio tenuto dalla vedova Anna fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta. A tal fine è stato riordinato e inventariato il materiale documentario custodito nell’Archivio privato degli eredi Moggioli, in parte confluito nell’Appendice documentaria; uno strumento di corredo, quest’ultimo, indispensabile per la disamina delle singole opere, poiché ha permesso di sciogliere nodi di carattere biografico, di ripensare tempi e modalità di esecuzione di alcuni dipinti – facendone avanzare o recedere nel tempo la genesi –, fornendo inoltre informazioni preziose per risalire alle provenienze. Al corpus di lettere, cartoline postali e telegrammi trascritti nell’Appendice si rinvia di frequente nelle singole schede, proprio per garantire alle opere pittoriche un coerente inquadramento filologico. Una sezione è stata dedicata ai dipinti ritenuti controversi sotto il profilo attributivo o dell’identificazione stilistica, privi cioè di quei parametri formali e stilistici che consentano di riconoscere con sicurezza la mano del pittore. Completa il lavoro un saggio introduttivo dedicato all’approfondimento di alcuni temi specifici: dalla fortuna critica dell’autore, a partire dalle figure e dalle esposizioni che più ne hanno seguito e indagato l’evoluzione stilistica, alla riconsiderazione del periodo formativo mediante la comparazione della documentazione rinvenuta nell’Archivio Storico dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e le lettere scritte dal giovane artista ai familiari fra l’ottobre 1904 e il giugno 1907. Dalle ipotesi di ricostruzione “ambientale” delle mostre personali allestite a Ca’ Pesaro nel 1909 e nel 1912 (alle quali si lega il problema di riuscire a determinare la fisionomia delle opere esposte), fino a una breve riflessione sullo stile, la tecnica e i generi (la pittura di paesaggio, la ritrattistica, la natura morta) maggiormente affrontati dall’artista nell’arco della sua carriera.
Umberto Moggioli Ca’ Pesaro Biennale di Venezia Secessione romana Catalogo dei dipinti Umberto Moggioli Ca’ Pesaro Venice Biennale Roman Secession Catalog of paintings
Tra la Biennale, Ca' Pesaro e la Secessione romana. Per un catalogo ragionato dei dipinti di Umberto Moggioli / Zazzeron, Mauro. - (2018 Nov).
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