The work is composed of two sections. The first part is a reconstruction and a problematization of Pierre Clastres’s political thought, which constitutes the dissertation; the second part is a collection of unpublished documents (Appendice I) along with the translation of some Clastrian texts, never translated into Italian before (Appendice II). The first section Il pensiero politico di Pierre Clastres (Pierre Clastres’ political thought) consists of three chapters. In the first one, I propose a study of the author’s intellectual trajectory, through an analysis of contexts and a discussion of political and intellectual debates going on in those years (Paris, ’60-’70). This historical approach allowed me to understand the specificity of Clastres’s thought and references, both implicit and explicit, contained in his texts. I have analysed his relations with PCF, with intellectual and political projects such as Socialisme ou Barbarie and Libre and his acquaintance with Lévi-Strauss, Lefort, Métraux, Sebag among others. The second chapter, Contre, is consecrated to the analysis of Clastres’s hypothesis that state-less societies are organised against the rising of the State. I have here reconstructed the evolution of Clastres’s proposal by analyzing in particular how the author relates to the theory of exchange proposed by Lévi-Strauss. Indeed, it is through a redefinition of the notion of exchange at the level of chieftainship and war that the author has constructed his political anthropology. I have then tried to problematize the notion of “State” used by Clastres through studies on contractualism and the social pact in modern political theory related to the approach of conceptual history (Begriffsgeschichte). In the third chapter, I have studied the reception of Clastrian thought in contemporary political philosophy and anthropology: on the one hand, I have addressed Clastres’s dialogues with Deleuze, Guattari and Foucault and, on the other, I have carried out a mapping of the most relevant readings of Clastres in the contemporary debate. The second part reports on the results of the archival work that I have done during these years of research. In Appendice I, I present some transcripts of interviews I have made at INA (Institut National de l’Audiovisuel). Lastly, in Appendice II I propose the Italian translation of some texts, a number of which were not even mentioned in the bibliography of reference (Cahier Pierre Clastres by Miguel Abensour and Anne Kupiec) or in the catalogue of Pierre Clastres’s archive – like, for example, the interview with Raymond Bellour in Le livre des autres.
Il lavoro che presentiamo qui si compone principalmente di due parti. In primo luogo proponiamo un lavoro di ricostruzione e di problematizzazione del pensiero politico di Pierre Clastres, lavoro di tesi vero e proprio; in secondo luogo, una serie di materiali d’archivio inediti (Appendice I) e di testi clastriani mai tradotti in italiano fino ad ora (Appendice II). La prima parte, intitolata Il pensiero politico di Pierre Clastres, si articola in tre capitoli. Il primo consiste in una ricostruzione della traiettoria intellettuale dell’autore attraverso un’analisi del contesto rispetto ai dibattiti politici e intellettuali parigini degli anni 1960 – 1970. Questo lavoro storico ci ha permesso di cogliere la specificità del pensiero clastriano e i riferimenti, impliciti ed espliciti, presenti nei suoi testi. Abbiamo analizzato, ovviamente, i suoi rapporti con il PCF, con progetti intellettuali e politici quali Socialisme ou Barbarie e Libre, le sue relazioni con Lévi-Strauss, Lefort, Métraux, Sebag e altri. Il secondo capitolo, Contre (Contro), è dedicato all’analisi della tesi clastriana delle “società primitive” concepite come delle società che si organizzano contro la comparsa dello Stato. Abbiamo qui ricostruito la genesi della proposta clastriana, analizzando in particolare la sua interpretazione della teoria dello scambio proposta da Lévi-Strauss. Infatti è a partire da una messa in questione dello scambio al livello della chefferie e alla luce dell’osservazione del fenomeno guerriero che l’autore ha costruito la sua antropologia politica. In seguito, abbiamo provato a problematizzare il concetto di “Stato” utilizzato da Clastres nella prospettiva della storia concettuale (Begriffsgeschichte), focalizzandoci sulle teorie del contrattualismo e del patto sociale proprie della tradizione filosofica moderna. Il terzo e ultimo capitolo è una ricostruzione della ricezione del pensiero clastriano in filosofia politica contemporanea e in antropologia. Abbiamo qui analizzato i dialoghi di Clastres con Deleuze, Guattari e Foucault da una parte e, in seguito, alcune riprese e critiche delle sue tesi nel dibattito contemporaneo. La seconda parte rende conto dei risultati del lavoro d’archivio che abbiamo svolto durante questi anni di ricerca. In Appendice I delle trascrizioni di interviste, che abbiamo consultato in formato audio e video all’INA (Institut National de l’Audiovisuel) alla BNF (Bibliothèque Nationale de France). Infine presentiamo una serie di testi mai tradotti in italiano, alcuni dei quali non erano segnalati dalla bibliografia di riferimento (il Cahier Pierre Clastres, curato da Miguel Abensour e Anne Kupiec) né dal catalogo del fondo IMEC – come, per esempio, l’intervista con Raymond Bellour in Le livre des autres.
Il pensiero politico di Pierre Clastres / Mogno, Clara. - (2018 Jan 31).
Il pensiero politico di Pierre Clastres
Mogno, Clara
2018
Abstract
Il lavoro che presentiamo qui si compone principalmente di due parti. In primo luogo proponiamo un lavoro di ricostruzione e di problematizzazione del pensiero politico di Pierre Clastres, lavoro di tesi vero e proprio; in secondo luogo, una serie di materiali d’archivio inediti (Appendice I) e di testi clastriani mai tradotti in italiano fino ad ora (Appendice II). La prima parte, intitolata Il pensiero politico di Pierre Clastres, si articola in tre capitoli. Il primo consiste in una ricostruzione della traiettoria intellettuale dell’autore attraverso un’analisi del contesto rispetto ai dibattiti politici e intellettuali parigini degli anni 1960 – 1970. Questo lavoro storico ci ha permesso di cogliere la specificità del pensiero clastriano e i riferimenti, impliciti ed espliciti, presenti nei suoi testi. Abbiamo analizzato, ovviamente, i suoi rapporti con il PCF, con progetti intellettuali e politici quali Socialisme ou Barbarie e Libre, le sue relazioni con Lévi-Strauss, Lefort, Métraux, Sebag e altri. Il secondo capitolo, Contre (Contro), è dedicato all’analisi della tesi clastriana delle “società primitive” concepite come delle società che si organizzano contro la comparsa dello Stato. Abbiamo qui ricostruito la genesi della proposta clastriana, analizzando in particolare la sua interpretazione della teoria dello scambio proposta da Lévi-Strauss. Infatti è a partire da una messa in questione dello scambio al livello della chefferie e alla luce dell’osservazione del fenomeno guerriero che l’autore ha costruito la sua antropologia politica. In seguito, abbiamo provato a problematizzare il concetto di “Stato” utilizzato da Clastres nella prospettiva della storia concettuale (Begriffsgeschichte), focalizzandoci sulle teorie del contrattualismo e del patto sociale proprie della tradizione filosofica moderna. Il terzo e ultimo capitolo è una ricostruzione della ricezione del pensiero clastriano in filosofia politica contemporanea e in antropologia. Abbiamo qui analizzato i dialoghi di Clastres con Deleuze, Guattari e Foucault da una parte e, in seguito, alcune riprese e critiche delle sue tesi nel dibattito contemporaneo. La seconda parte rende conto dei risultati del lavoro d’archivio che abbiamo svolto durante questi anni di ricerca. In Appendice I delle trascrizioni di interviste, che abbiamo consultato in formato audio e video all’INA (Institut National de l’Audiovisuel) alla BNF (Bibliothèque Nationale de France). Infine presentiamo una serie di testi mai tradotti in italiano, alcuni dei quali non erano segnalati dalla bibliografia di riferimento (il Cahier Pierre Clastres, curato da Miguel Abensour e Anne Kupiec) né dal catalogo del fondo IMEC – come, per esempio, l’intervista con Raymond Bellour in Le livre des autres.File | Dimensione | Formato | |
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