The starting points of this dissertation are the lack of a critical edition of Il mondo alla roversa, the scarce recent Italian studies on Galuppi’s music and the dated works by foreign musicologists. A critical edition is needed for today performances based on historically informed practice; the critical edition is also fundamental in order to evaluate the significance of musical and poetic texts and to understand the circulation and fortune of this opera in the Enlightened society of the 1750s. The paratext and, to a lesser extent, the codicological analysis of musical sources, provide many indications about the historical, social and cultural background: performance venues (cities and specific theaters), patronage, dedications to ristocrats or sovereigns, as in the case of 1754 Prague’s performance staged for «la venuta delle loro sacre cesaree maestà»; moreover, singers and dancers, managers, paper circulation, copyists, manuscripts owner, etc. This amount of information, to be carefully interpreted, allows to outline (or at least to speculate) about the exceptional success of Il mondo alla roversa in Italy and throughout Europe; it was staged every single year from 1750 to 1759 (and later in Dresden) and in 1759 the opera arrived in the far north, in Moscow.
L’assenza di un’edizione critica del Mondo alla roversa, il numero esiguo di studi recenti di area italiana sulla musica di Galuppi e gli ormai datati lavori ad opera di musicologi stranieri sono i punti di partenza di questa tesi. L’edizione critica è necessaria per le odierne esecuzioni basate sulla prassi informata ed è altresì fondamentale per valutare il testo poetico e musicale e per comprendere, nel caso specifico, la diffusione e la ricezione dell’opera all’interno della società illuminista degli anni Cinquanta del Settecento. La lettura del paratesto dei libretti e, in misura minore, l’analisi codicologica dei testimoni musicali offrono numerosi spunti utili ai fini della ricostruzione del quadro storico e socio-culturale nel quale l’opera si inserisce: i luoghi di rappresentazione (città e teatri specifici), le committenze, le dediche a noti personaggi dell’aristocrazia o addirittura a sovrani, come ad esempio la rappresentazione di Praga del 1754 allestita per «la venuta delle loro sacre cesaree maestà». E poi ancora il cast vocale e coreutico, l’impresario, la circolazione della carta, i copisti, i proprietari dei manoscritti, ecc. Questa quantità di informazioni, non sempre di facile interpretazione, consente di delineare (o almeno ipotizzare) le dinamiche che permisero al Mondo alla roversa di avere tanto successo nel panorama italiano e non solo, rimanendo nel “cartellone europeo”, allestita ogni anno, fino al 1759 (se si eccettua la ripresa di Dresda nel 1768), giungendo proprio nel 1759 nella città più lontana da Venezia: Mosca.
Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano di C. Goldoni - B. Galuppi: introduzione storica ed edizione critica / Geremia, Michele. - (2015 Jan 21).
Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano di C. Goldoni - B. Galuppi: introduzione storica ed edizione critica
Geremia, Michele
2015
Abstract
L’assenza di un’edizione critica del Mondo alla roversa, il numero esiguo di studi recenti di area italiana sulla musica di Galuppi e gli ormai datati lavori ad opera di musicologi stranieri sono i punti di partenza di questa tesi. L’edizione critica è necessaria per le odierne esecuzioni basate sulla prassi informata ed è altresì fondamentale per valutare il testo poetico e musicale e per comprendere, nel caso specifico, la diffusione e la ricezione dell’opera all’interno della società illuminista degli anni Cinquanta del Settecento. La lettura del paratesto dei libretti e, in misura minore, l’analisi codicologica dei testimoni musicali offrono numerosi spunti utili ai fini della ricostruzione del quadro storico e socio-culturale nel quale l’opera si inserisce: i luoghi di rappresentazione (città e teatri specifici), le committenze, le dediche a noti personaggi dell’aristocrazia o addirittura a sovrani, come ad esempio la rappresentazione di Praga del 1754 allestita per «la venuta delle loro sacre cesaree maestà». E poi ancora il cast vocale e coreutico, l’impresario, la circolazione della carta, i copisti, i proprietari dei manoscritti, ecc. Questa quantità di informazioni, non sempre di facile interpretazione, consente di delineare (o almeno ipotizzare) le dinamiche che permisero al Mondo alla roversa di avere tanto successo nel panorama italiano e non solo, rimanendo nel “cartellone europeo”, allestita ogni anno, fino al 1759 (se si eccettua la ripresa di Dresda nel 1768), giungendo proprio nel 1759 nella città più lontana da Venezia: Mosca.File | Dimensione | Formato | |
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