HISTORY OF THE SOCIETA' ANGLO-ROMANA PER L'ILLUMINAZIONE DI ROMA COL GAS ED ALTRI SISTEMI (1847-1929) This work reconstructs the evolution of the lighting of Rome from the middle of the XIX century to the twenties of the XX century, through the history of the Anglo-Roman Society for the lighting of Rome with gas and other systems. After the origination of the public and private gas lighting under the pope Pio IX, it continues with the analysis of the fifteen years preceding the proclamation of Rome as the capital of the Italian State, which is a key point in the history of the gas lighting and of the firm itself. During this period the company sets the ground of its natural and institutional monopoly, but struggles to put into practice the principle of subsidiarity between public and private consumption, in the context of a peripheral and underdeveloped country such as that of the pontifical State. In the seventies, and even more in the following decade, the success of the Anglo-Roman company depends, in addition to being a monopoly, on its capabilities to keep up with the technological developments and to identify the business strategies better suited for its own scope. Furthermore the company is able to position itself in a complex network of relationships involving both the northern and papal financial systems. These factors are effective in avoiding that other competitors in the sector enter the lighting market in the capital of this young state, at least until the end of the first decade of the XX century. An exceptional case in Italy, the company dedicated to the gas distribution diversifies its activity starting, from the eighties of the XIX century, the production of electricity, taking advantage from the beginning of the opportunities linked to the hydroelectric exploitation of the Aniene and the Nera-Velino rivers. This is followed by a further diversification of the supply, that reserves the gas for the public lighting of Rome and uses the electricity for the private sector as well as for the traction of the first urban and out-of-town transport systems, and to power the nascent urban industry. The first decade of the XX century is also the period in which the Nathan administration tries, unsuccessfully, to break the monopoly of the company through the creation of the Azienda Elettrica Municipale. After analyzing the environmental problems in the Ostiense area related to the thermoelectric power plants of the municipality of Rome and of the Anglo-Roman Society, the work continues in chronological order to the twenties. In this period the firm enters the financial group La Centrale, supported by the bank Credito Italiano, in the context of the oligarchy of the electric sector of those years, and creates the Consorzio Idroelettrico dell'Aniene, through which it effects its asymmetrical duopoly with the town hall administration. Also at the end of the decade the production of gas by the company, with which the company had started seventy five years earlier, finishes.
Il lavoro ricostruisce l’evoluzione dell’illuminazione a Roma dalla metà dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento, attraverso le vicende della Società Anglo-Romana per l’Illuminazione di Roma col Gas ed Altri Sistemi. Dopo le origini dell’illuminazione a gas pubblica e privata sotto il pontificato di Pio IX, si passa all’analisi del quindicennio antecedente alla proclamazione di Roma capitale, vero spartiacque nella storia dell’illuminazione a gas e della stessa Società Anglo-Romana. In esso l’impresa pone le basi del suo monopolio naturale e istituzionale, ma stenta a mettere in pratica il principio di sussidiarietà tra consumi pubblici e privati, sullo sfondo di uno stato periferico e arretrato come quello pontificio. Negli anni Settanta e ancor di più nel decennio successivo le fortune dell’Anglo-Romana dipenderanno oltre che dalla condizione di monopolio, anche dalla sua capacità di mantenersi costantemente sulla frontiera tecnologica e di individuare le strategie imprenditoriali funzionali al perseguimento dei propri scopi. Inoltre, l’Anglo-Romana è in grado di inserirsi in un complesso reticolo di relazioni che coinvolge la finanza settentrionale e quella vaticana. Questi fattori le permetteranno almeno fino agli anni Dieci del Novecento di scongiurare qualsiasi pericolo di incursione da parte di potenziali entranti nel settore dell’illuminazione della capitale del giovane stato unitario. Caso più unico che raro in Italia, un’impresa dedita alla distribuzione del gas diversifica la propria attività avviando dagli anni Ottanta dell’Ottocento la produzione di energia elettrica, cogliendo sul nascere le opportunità legate allo sfruttamento idroelettrico dell’Aniene e del sistema Nera-Velino. A ciò si associa un’ulteriore diversificazione dell’offerta, che riserva al gas l’illuminazione pubblica di Roma e destina l’elettricità sia all’illuminazione privata sia alla trazione dei primi trasporti su rotaia urbani ed extraurbani, nonché alla forza motrice all’incipiente industria cittadina. Gli anni Dieci del Novecento sono anche gli anni del fallimentare tentativo dell’amministrazione Nathan di scalfire il monopolio dell’Anglo-Romana attraverso la creazione dell’Azienda Elettrica Municipale. Dopo una digressione sulle ricadute ambientali nell’area Ostiense in cui sorgono le centrali termoelettriche del comune di Roma e della Società Anglo-Romana, la trattazione riprende lo sviluppo cronologico per seguire nel corso degli anni Venti le vicende che da un lato conducono l’impresa a entrare nell’orbita del gruppo finanziario La Centrale e del Credito Italiano, nel contesto della concentrazione oligopolistica del settore elettrico di quegli anni, e dall’altro alla creazione del Consorzio Idroelettrico dell’Aniene attraverso cui si danno le premesse del duopolio asimmetrico stabilito con il comune di Roma. Sempre a fine decennio viene definitivamente alienata la produzione del gas, con cui l’impresa aveva iniziato la propria attività più di settantacinque anni prima.
Storia della società anglo-romana per l'illuminazione di Roma col gas ed altri sistemi (1847-1929)(2014 Jan 28).
Storia della società anglo-romana per l'illuminazione di Roma col gas ed altri sistemi (1847-1929)
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2014
Abstract
Il lavoro ricostruisce l’evoluzione dell’illuminazione a Roma dalla metà dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento, attraverso le vicende della Società Anglo-Romana per l’Illuminazione di Roma col Gas ed Altri Sistemi. Dopo le origini dell’illuminazione a gas pubblica e privata sotto il pontificato di Pio IX, si passa all’analisi del quindicennio antecedente alla proclamazione di Roma capitale, vero spartiacque nella storia dell’illuminazione a gas e della stessa Società Anglo-Romana. In esso l’impresa pone le basi del suo monopolio naturale e istituzionale, ma stenta a mettere in pratica il principio di sussidiarietà tra consumi pubblici e privati, sullo sfondo di uno stato periferico e arretrato come quello pontificio. Negli anni Settanta e ancor di più nel decennio successivo le fortune dell’Anglo-Romana dipenderanno oltre che dalla condizione di monopolio, anche dalla sua capacità di mantenersi costantemente sulla frontiera tecnologica e di individuare le strategie imprenditoriali funzionali al perseguimento dei propri scopi. Inoltre, l’Anglo-Romana è in grado di inserirsi in un complesso reticolo di relazioni che coinvolge la finanza settentrionale e quella vaticana. Questi fattori le permetteranno almeno fino agli anni Dieci del Novecento di scongiurare qualsiasi pericolo di incursione da parte di potenziali entranti nel settore dell’illuminazione della capitale del giovane stato unitario. Caso più unico che raro in Italia, un’impresa dedita alla distribuzione del gas diversifica la propria attività avviando dagli anni Ottanta dell’Ottocento la produzione di energia elettrica, cogliendo sul nascere le opportunità legate allo sfruttamento idroelettrico dell’Aniene e del sistema Nera-Velino. A ciò si associa un’ulteriore diversificazione dell’offerta, che riserva al gas l’illuminazione pubblica di Roma e destina l’elettricità sia all’illuminazione privata sia alla trazione dei primi trasporti su rotaia urbani ed extraurbani, nonché alla forza motrice all’incipiente industria cittadina. Gli anni Dieci del Novecento sono anche gli anni del fallimentare tentativo dell’amministrazione Nathan di scalfire il monopolio dell’Anglo-Romana attraverso la creazione dell’Azienda Elettrica Municipale. Dopo una digressione sulle ricadute ambientali nell’area Ostiense in cui sorgono le centrali termoelettriche del comune di Roma e della Società Anglo-Romana, la trattazione riprende lo sviluppo cronologico per seguire nel corso degli anni Venti le vicende che da un lato conducono l’impresa a entrare nell’orbita del gruppo finanziario La Centrale e del Credito Italiano, nel contesto della concentrazione oligopolistica del settore elettrico di quegli anni, e dall’altro alla creazione del Consorzio Idroelettrico dell’Aniene attraverso cui si danno le premesse del duopolio asimmetrico stabilito con il comune di Roma. Sempre a fine decennio viene definitivamente alienata la produzione del gas, con cui l’impresa aveva iniziato la propria attività più di settantacinque anni prima.File | Dimensione | Formato | |
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