Il lavoro è dedicato ad analizzare i rapporti dell’opera letteraria con la tradizione: propone un modello teorico di storicizzazione del concetto univoco di intertestualità, cui è affiancato il ri-uso, e verifica la validità del modello su diversi casi di studio. La struttura è tripartita. La prima sezione, teorica, è dedicata a ridiscutere criticamente il concetto di intertestualità. In particolare, viene riconosciuta nella dimensione del ri-uso (discussa negli anni Ottanta da Franco Brioschi) una valida alternativa al modo strutturalista e post-strutturalista di intendere il rapporto di un testo letterario con il classico e con la tradizione. La seconda sezione lavora sull’applicazione testuale e sul rapporto che alcuni classici della modernità e del contemporaneo intessono con la tradizione (in particolare, La montagna incantata, Vita e destino, Se una notte d’inverno un viaggiatore e 2666). In essa è affrontata la sfaccettata problematica dell’ironia. La terza sezione affronta un caso di studio: influssi e riprese di Manzoni nel secondo Novecento. Sono considerati, in particolare, i casi di Gadda, Malaparte e Levi, l’influsso della Storia della Colonna infame sui generi del romanzo-inchiesta e del romanzo-saggio (Sciascia, Fortini, Tomizza, Vassalli, La Gioia) e la riflessione sul romanzo storico nel secondo Novecento. La sezione si conclude con alcune considerazioni sugli influssi manzoniani sulla microstoria di Carlo Ginzburg, nonché sulle riprese riguardanti opere teatrali e filmiche nelle quali risultano coinvolti a vario titolo scrittori (Pasolini, Bacchelli, Bassani, Testori).
Il dialogo della tradizione. Ri-uso, intertestualità, storia / Grendene, Filippo. - (2019 Sep 17).
Il dialogo della tradizione. Ri-uso, intertestualità, storia
Grendene, Filippo
2019
Abstract
Il lavoro è dedicato ad analizzare i rapporti dell’opera letteraria con la tradizione: propone un modello teorico di storicizzazione del concetto univoco di intertestualità, cui è affiancato il ri-uso, e verifica la validità del modello su diversi casi di studio. La struttura è tripartita. La prima sezione, teorica, è dedicata a ridiscutere criticamente il concetto di intertestualità. In particolare, viene riconosciuta nella dimensione del ri-uso (discussa negli anni Ottanta da Franco Brioschi) una valida alternativa al modo strutturalista e post-strutturalista di intendere il rapporto di un testo letterario con il classico e con la tradizione. La seconda sezione lavora sull’applicazione testuale e sul rapporto che alcuni classici della modernità e del contemporaneo intessono con la tradizione (in particolare, La montagna incantata, Vita e destino, Se una notte d’inverno un viaggiatore e 2666). In essa è affrontata la sfaccettata problematica dell’ironia. La terza sezione affronta un caso di studio: influssi e riprese di Manzoni nel secondo Novecento. Sono considerati, in particolare, i casi di Gadda, Malaparte e Levi, l’influsso della Storia della Colonna infame sui generi del romanzo-inchiesta e del romanzo-saggio (Sciascia, Fortini, Tomizza, Vassalli, La Gioia) e la riflessione sul romanzo storico nel secondo Novecento. La sezione si conclude con alcune considerazioni sugli influssi manzoniani sulla microstoria di Carlo Ginzburg, nonché sulle riprese riguardanti opere teatrali e filmiche nelle quali risultano coinvolti a vario titolo scrittori (Pasolini, Bacchelli, Bassani, Testori).File | Dimensione | Formato | |
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