This work offers a deep historical and linguistic analysis of the main poetry translations published in Italy from late 20s to early 50s, focussing on pundits and teachers activity that we can include in the Ermertism Fiorentino School as Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. This study analysizes both antological book and monographic works. Considering the fundamental influence of this group of literati, the goal was first to understand the theory and critical context where they acted. On the metric/linguistic they mainly filter and excluded any contents that was hard to fit into the Italian panorama. The formal analysis started from the metric, the endecasillabe has been mainly used – to confirm the long lasting tradition – anyway the translators shown their capability to respect even the original structures. On the linguistic side, has been adopted a refined and pure language, that has been influenced by the Italian tradition and by the main 20th koinai. The hermetic influence is strong but many stylistic mark are indeed presents on the original texts.

Il presente lavoro propone uno studio storico-linguistico e metrico-stilistico delle traduzioni di poesia uscite in Italia dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento. In particolare si concentra sull’attività traduttoria di critici e professori a diverso titolo inquadrabili nell’area dell’ermetismo fiorentino, tra i quali Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. Il corpus di riferimento comprende sia volumi antologici, sia raccolte monografiche pubblicate nell’arco temporale indicato. Considerata l’importanza culturale della vasta operazione di mediazione letteraria condotta dal gruppo di professori/critici-traduttori, si cercato in primis di coglierne le istanze sottese e i vettori portanti, in modo da delineare un contesto teorico-critico in cui contestualizzare i risultati dell’analisi metrico-lingustica. Ne è emerso un atteggiamento ambivalente di inclusione e reductio ad unum delle variegate voci poetiche straniere e al contempo di minuzioso filtraggio ed esclusione dei contenuti più difficilmente assimilabili dal contesto letterario italiano. L’analisi formale si articola in una prima parte dedicata alla metrica, in cui, a partire da una verifica della tenuta di una consuetudine plurisecolare, ossia l’impiego dell’endecasillabo come verso da traduzione, si sono valutate prima le risposte dei traduttori alle misure versali delle culture di partenza, e poi alle forme metriche. I traduttori dimostrano di maneggiare una tradizione metrico-ritmica complessa e stratificata, in cui le sperimentazioni otto-novecentesche si intersecano con le suggestioni provenienti dalle strutture di partenza generando compagini che rompono il monolinguismo endecasillabico della tradizione. All’interno del compatto gruppo dei fiorentini si stagliano comunque atteggiamenti diversi: se Traverso e Macrì non prescindono mai da una nitida caratterizzazione metrico-ritmica, Parronchi e Bo si avviano sulla la strada del verso informale. Sul piano linguistico, l’ideale di una lingua poetica universale elaborato sulla scorta di Mallarmé si attua tramite l’adozione di una lingua casta ed elegante, che risente sia della plurisecolare tradizione letteraria italiana, sia delle principali koinai novecentesche, quella dannunziano-pascoliana e quella ermetica. L’apporto di quest’ultima, però, è notevolmente inferiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare, e molti degli stilemi che vi pertengono sono dovuti al testo originale.

Poesia e traduzione a Firenze (1930-1950) / Organte, Laura. - (2015 Aug 31).

Poesia e traduzione a Firenze (1930-1950)

Organte, Laura
2015

Abstract

Il presente lavoro propone uno studio storico-linguistico e metrico-stilistico delle traduzioni di poesia uscite in Italia dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento. In particolare si concentra sull’attività traduttoria di critici e professori a diverso titolo inquadrabili nell’area dell’ermetismo fiorentino, tra i quali Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. Il corpus di riferimento comprende sia volumi antologici, sia raccolte monografiche pubblicate nell’arco temporale indicato. Considerata l’importanza culturale della vasta operazione di mediazione letteraria condotta dal gruppo di professori/critici-traduttori, si cercato in primis di coglierne le istanze sottese e i vettori portanti, in modo da delineare un contesto teorico-critico in cui contestualizzare i risultati dell’analisi metrico-lingustica. Ne è emerso un atteggiamento ambivalente di inclusione e reductio ad unum delle variegate voci poetiche straniere e al contempo di minuzioso filtraggio ed esclusione dei contenuti più difficilmente assimilabili dal contesto letterario italiano. L’analisi formale si articola in una prima parte dedicata alla metrica, in cui, a partire da una verifica della tenuta di una consuetudine plurisecolare, ossia l’impiego dell’endecasillabo come verso da traduzione, si sono valutate prima le risposte dei traduttori alle misure versali delle culture di partenza, e poi alle forme metriche. I traduttori dimostrano di maneggiare una tradizione metrico-ritmica complessa e stratificata, in cui le sperimentazioni otto-novecentesche si intersecano con le suggestioni provenienti dalle strutture di partenza generando compagini che rompono il monolinguismo endecasillabico della tradizione. All’interno del compatto gruppo dei fiorentini si stagliano comunque atteggiamenti diversi: se Traverso e Macrì non prescindono mai da una nitida caratterizzazione metrico-ritmica, Parronchi e Bo si avviano sulla la strada del verso informale. Sul piano linguistico, l’ideale di una lingua poetica universale elaborato sulla scorta di Mallarmé si attua tramite l’adozione di una lingua casta ed elegante, che risente sia della plurisecolare tradizione letteraria italiana, sia delle principali koinai novecentesche, quella dannunziano-pascoliana e quella ermetica. L’apporto di quest’ultima, però, è notevolmente inferiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare, e molti degli stilemi che vi pertengono sono dovuti al testo originale.
31-ago-2015
This work offers a deep historical and linguistic analysis of the main poetry translations published in Italy from late 20s to early 50s, focussing on pundits and teachers activity that we can include in the Ermertism Fiorentino School as Carlo Bo, Sergio Baldi, Renato Poggioli, Leone Traverso, Oreste Macrì. This study analysizes both antological book and monographic works. Considering the fundamental influence of this group of literati, the goal was first to understand the theory and critical context where they acted. On the metric/linguistic they mainly filter and excluded any contents that was hard to fit into the Italian panorama. The formal analysis started from the metric, the endecasillabe has been mainly used – to confirm the long lasting tradition – anyway the translators shown their capability to respect even the original structures. On the linguistic side, has been adopted a refined and pure language, that has been influenced by the Italian tradition and by the main 20th koinai. The hermetic influence is strong but many stylistic mark are indeed presents on the original texts.
traduzione poetica, poetic translation; metrica; stilistica
Poesia e traduzione a Firenze (1930-1950) / Organte, Laura. - (2015 Aug 31).
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