This aim of this thesis is to give a phonological account of acoustic variation and reduction. It is argued that phonological representations are uneven and include information about the relative strength of the segmental and subsegmental units composing them. This unevenness implies a distinction between the invariant – the “phonetic essence” of a word, which is practically undeletable – and other units which can be dispensed with under certain circumstances. In the first chapter I compare different theoretical approaches to the problem of acoustic variation, in particular with reference to generative phonology and exemplar-based theories. In the second chapter I propose a model which combines aspects of Optimality Theory, Element Theory and usage-based linguistics. Additionally, I discuss the role of acoustic salience in the formation of the invariant. In chapter three, typological and experimental data are examined in order to establish a salience scale for consonants. In chapter four, the results of the acoustic analysis of four dialogues extracted from a corpus of spoken Italian are presented. As expected, highly salient consonants are preserved to a greater extent than less salient ones. In chapter five I attempt to identify the phonological correlates of acoustic salience and discuss other factors which may favor reduction and deletion, among which predictability. In chapter six I draw some conclusions, deal with some pending issues and suggest future directions for research.

Lo scopo di questa tesi è di rendere conto della variazione e della riduzione acustica da un punto di vista fonologico. Secondo il modello che propongo, le rappresentazioni fonologiche sono disomogenee e racchiudono informazioni sulla forza relativa delle unità segmentali e subsegmentali che le compongono. Questa disomogeneità implica una distinzione tra l’invariante, o “essenza fonetica” di una parola, che è praticamente incancellabile, e altre unità di cui, in certe circostanze, si può fare a meno. Nel primo capitolo vengono confrontati diversi approcci teorici al problema della variazione acustica, facendo riferimento in particolare alla fonologia generativa e alla Teoria degli Esemplari. Nel secondo capitolo, oltre a proporre un modello che combina aspetti della Teoria dell’Ottimalità, della Teoria degli Elementi e della linguistica usage-based, si discute anche il ruolo della salienza acustica nella formazione dell’invariante. Nel terzo capitolo vengono esaminati dati tipologici e sperimentali per costruire una scala di salienza delle consonanti. Il quarto capitolo presenta i risultati dell’analisi acustica di quattro dialoghi estratti da un corpus di italiano parlato. Come previsto, le consonanti più salienti vengono conservate più frequentemente di quelle meno salienti. Nel quinto capitolo si tenta di individuare i correlati fonologici della salienza acustica e vengono discussi altri fattori che possono favorire la riduzione e la cancellazione, tra cui la predicibilità. Nel sesto capitolo si traggono alcune conclusioni, vengono trattate alcune questioni irrisolte e si suggeriscono delle future linee di ricerca.

The Invariant in Phonology. The role of salience and predictability / Baroni, Antonio. - (2014 Feb 17).

The Invariant in Phonology. The role of salience and predictability

Baroni, Antonio
2014

Abstract

Lo scopo di questa tesi è di rendere conto della variazione e della riduzione acustica da un punto di vista fonologico. Secondo il modello che propongo, le rappresentazioni fonologiche sono disomogenee e racchiudono informazioni sulla forza relativa delle unità segmentali e subsegmentali che le compongono. Questa disomogeneità implica una distinzione tra l’invariante, o “essenza fonetica” di una parola, che è praticamente incancellabile, e altre unità di cui, in certe circostanze, si può fare a meno. Nel primo capitolo vengono confrontati diversi approcci teorici al problema della variazione acustica, facendo riferimento in particolare alla fonologia generativa e alla Teoria degli Esemplari. Nel secondo capitolo, oltre a proporre un modello che combina aspetti della Teoria dell’Ottimalità, della Teoria degli Elementi e della linguistica usage-based, si discute anche il ruolo della salienza acustica nella formazione dell’invariante. Nel terzo capitolo vengono esaminati dati tipologici e sperimentali per costruire una scala di salienza delle consonanti. Il quarto capitolo presenta i risultati dell’analisi acustica di quattro dialoghi estratti da un corpus di italiano parlato. Come previsto, le consonanti più salienti vengono conservate più frequentemente di quelle meno salienti. Nel quinto capitolo si tenta di individuare i correlati fonologici della salienza acustica e vengono discussi altri fattori che possono favorire la riduzione e la cancellazione, tra cui la predicibilità. Nel sesto capitolo si traggono alcune conclusioni, vengono trattate alcune questioni irrisolte e si suggeriscono delle future linee di ricerca.
17-feb-2014
This aim of this thesis is to give a phonological account of acoustic variation and reduction. It is argued that phonological representations are uneven and include information about the relative strength of the segmental and subsegmental units composing them. This unevenness implies a distinction between the invariant – the “phonetic essence” of a word, which is practically undeletable – and other units which can be dispensed with under certain circumstances. In the first chapter I compare different theoretical approaches to the problem of acoustic variation, in particular with reference to generative phonology and exemplar-based theories. In the second chapter I propose a model which combines aspects of Optimality Theory, Element Theory and usage-based linguistics. Additionally, I discuss the role of acoustic salience in the formation of the invariant. In chapter three, typological and experimental data are examined in order to establish a salience scale for consonants. In chapter four, the results of the acoustic analysis of four dialogues extracted from a corpus of spoken Italian are presented. As expected, highly salient consonants are preserved to a greater extent than less salient ones. In chapter five I attempt to identify the phonological correlates of acoustic salience and discuss other factors which may favor reduction and deletion, among which predictability. In chapter six I draw some conclusions, deal with some pending issues and suggest future directions for research.
casual speech, salience, invariant, predictability, informativeness, acoustic reduction, phonotactics
The Invariant in Phonology. The role of salience and predictability / Baroni, Antonio. - (2014 Feb 17).
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