The present work analyzes the most relevant aspects of the syntax of relative clauses in Ancient Greek. The research is based on a corpus of twelve texts, aptly selected and chosen among the dialogues written by the Athenian philospher Plato (V-IV b.C.). The attention is therefore focused on the so-called 'classic' period of the Attic dialect. The main aim is to provide both a description and an explanation of several aspects of the syntax of relative clauses in a more systematic and updated manner than usually found in traditional grammars, especially for what concerns the linguistic theoric framework, which is described in Chapter I. Chapter II deals with the strategies of relativization attested in Greek: beside the most widespread strategy with relative pronoun, a nominalized strategy with participle and a mixed strategy, with both a relative pronoun and an internal head, are recognizable. Main properties and restrictions are identified fo each strategy. In Chapter III, I examine the different relative pronouns that can introduce a relative clause: not only the most common ὅς ἤ ὅ, but also ὅστις ἥτις ὅτι and ὅσος ὅσα ὅσον. It will be shown that the relative clauses that they introduce belong to different syntactic and semantic types, already identified in literature (for example, kind-defining relatives, maximalizing relatives and so on). Chapter IV and V are dedicated each to a basic class of relative clauses: restrictive relatives and appositive relatives; both of them are recognizable in Ancient Greek. For each class, the most relevant semantic and syntactic characteristics are taken into account: namely, the position of the relative clause with respect to the head noun, the phenomena of extraposition, the phenomena related to the morphological case of the relative pronoun and the head noun. From this analysis, some interesting and not so well known aspects show up: among them, the existence of relative clauses very similar to the internal headed relatives identified in typology, the different interpretation suitable for the two phenomena of case attraction (direct and inverse) and, lastly, the existence of a class of appositive relative clauses whose properties match with the properties of the so called 'non integrated' appositive relatives. Finally, the subject of Chapter VI is the syntax of a third class of relative constructions: free relative clauses without an overt head noun. The chapter is mainly focalized on the matching effects between the case of the (covert) head noun and the case of the overt relative pronoun.

In questo lavoro vengono analizzati gli aspetti più significativi della sintassi delle frasi relative in greco antico. L'analisi è condotta sulla base di un corpus, opportunamente selezionato e indagato, di dodici testi del filosofo ateniese Platone (427-347 a. C): l'attenzione è dunque rivolta alla cosiddetta fase 'classica' (V-IV sec. a. C.) del dialetto attico. L'obiettivo di fondo è quello di fornire un quadro, descrittivo ed esplicativo, della sintassi delle frasi relative in greco più sistematico e aggiornato dal punto di vista della teoria linguistica rispetto alle trattazioni dello stesso argomento che sono fornite dalle grammatiche tradizionali. Il modello teorico adottato è descritto nel capitolo I. Nel capitolo II vengono prese in considerazione le strategie di relativizzazione utilizzate in greco: oltre a quella più diffusa, con pronome relativo iniziale, sono riconoscibili due ulteriori strategie, quella nominalizzata con participio e una strategia mista, con pronome relativo iniziale e testa interna. Per ogni strategia vengono presentate proprietà ed eventuali restrizioni. Nel capitolo III sono esaminati i pronomi che possono introdurre le proposizioni relative: non solo il più comune ὅς ἤ ὅ, ma anche ὅστις ἥτις ὅτι e ὅσος ὅσα ὅσον, riguardo ai quali si dimostrerà che possono introdurre tipi di frasi relative, con particolari proprietà sintattiche e semantiche, già autonomamente riconosciuti in linguistica (per esempio, relative kind-defining, relative massimalizzanti e così via). I capitoli IV e V sono dedicati a due tipologie fondamentali di frase relativa: le relative restrittive e le relative appositive, entrambe riconoscibili anche in greco antico. Di ognuno dei due tipi sono descritte le proprietà sintattiche (posizione rispetto alla testa, possibili fenomeni di estraposizione, assegnazione di caso al pronome relativo e alla testa) e semantiche più rilevanti. Emergono così alcuni nuclei di analisi particolarmente interessanti: per esempio, l'esistenza in greco di frasi relative che possono essere accostate alle relative a testa interna descritte in tipologia, la diversa interpretazione che è possibile dare dei due classici fenomeni riguardanti il caso, descritti dalle grammatiche come 'attrazione diretta' e 'attrazione inversa', o, ancora, la possibilità di riconoscere in greco una classe di relative appositive le cui proprietà rimandano alla classe delle appositive 'non integrate' identificate in letteratura. Infine, nel capitolo VI, si analizzano anche alcune caratteristiche delle relative libere, con particolare attenzione ai fenomeni di corrispondenza tra caso della testa silente e caso del pronome relativo lessicalmente espresso (matching).

La frase relativa in greco antico: analisi sintattica basata sul dialetto attico di Platone / Perna, Elena. - (2013 Feb 25).

La frase relativa in greco antico: analisi sintattica basata sul dialetto attico di Platone

Perna, Elena
2013

Abstract

In questo lavoro vengono analizzati gli aspetti più significativi della sintassi delle frasi relative in greco antico. L'analisi è condotta sulla base di un corpus, opportunamente selezionato e indagato, di dodici testi del filosofo ateniese Platone (427-347 a. C): l'attenzione è dunque rivolta alla cosiddetta fase 'classica' (V-IV sec. a. C.) del dialetto attico. L'obiettivo di fondo è quello di fornire un quadro, descrittivo ed esplicativo, della sintassi delle frasi relative in greco più sistematico e aggiornato dal punto di vista della teoria linguistica rispetto alle trattazioni dello stesso argomento che sono fornite dalle grammatiche tradizionali. Il modello teorico adottato è descritto nel capitolo I. Nel capitolo II vengono prese in considerazione le strategie di relativizzazione utilizzate in greco: oltre a quella più diffusa, con pronome relativo iniziale, sono riconoscibili due ulteriori strategie, quella nominalizzata con participio e una strategia mista, con pronome relativo iniziale e testa interna. Per ogni strategia vengono presentate proprietà ed eventuali restrizioni. Nel capitolo III sono esaminati i pronomi che possono introdurre le proposizioni relative: non solo il più comune ὅς ἤ ὅ, ma anche ὅστις ἥτις ὅτι e ὅσος ὅσα ὅσον, riguardo ai quali si dimostrerà che possono introdurre tipi di frasi relative, con particolari proprietà sintattiche e semantiche, già autonomamente riconosciuti in linguistica (per esempio, relative kind-defining, relative massimalizzanti e così via). I capitoli IV e V sono dedicati a due tipologie fondamentali di frase relativa: le relative restrittive e le relative appositive, entrambe riconoscibili anche in greco antico. Di ognuno dei due tipi sono descritte le proprietà sintattiche (posizione rispetto alla testa, possibili fenomeni di estraposizione, assegnazione di caso al pronome relativo e alla testa) e semantiche più rilevanti. Emergono così alcuni nuclei di analisi particolarmente interessanti: per esempio, l'esistenza in greco di frasi relative che possono essere accostate alle relative a testa interna descritte in tipologia, la diversa interpretazione che è possibile dare dei due classici fenomeni riguardanti il caso, descritti dalle grammatiche come 'attrazione diretta' e 'attrazione inversa', o, ancora, la possibilità di riconoscere in greco una classe di relative appositive le cui proprietà rimandano alla classe delle appositive 'non integrate' identificate in letteratura. Infine, nel capitolo VI, si analizzano anche alcune caratteristiche delle relative libere, con particolare attenzione ai fenomeni di corrispondenza tra caso della testa silente e caso del pronome relativo lessicalmente espresso (matching).
25-feb-2013
The present work analyzes the most relevant aspects of the syntax of relative clauses in Ancient Greek. The research is based on a corpus of twelve texts, aptly selected and chosen among the dialogues written by the Athenian philospher Plato (V-IV b.C.). The attention is therefore focused on the so-called 'classic' period of the Attic dialect. The main aim is to provide both a description and an explanation of several aspects of the syntax of relative clauses in a more systematic and updated manner than usually found in traditional grammars, especially for what concerns the linguistic theoric framework, which is described in Chapter I. Chapter II deals with the strategies of relativization attested in Greek: beside the most widespread strategy with relative pronoun, a nominalized strategy with participle and a mixed strategy, with both a relative pronoun and an internal head, are recognizable. Main properties and restrictions are identified fo each strategy. In Chapter III, I examine the different relative pronouns that can introduce a relative clause: not only the most common ὅς ἤ ὅ, but also ὅστις ἥτις ὅτι and ὅσος ὅσα ὅσον. It will be shown that the relative clauses that they introduce belong to different syntactic and semantic types, already identified in literature (for example, kind-defining relatives, maximalizing relatives and so on). Chapter IV and V are dedicated each to a basic class of relative clauses: restrictive relatives and appositive relatives; both of them are recognizable in Ancient Greek. For each class, the most relevant semantic and syntactic characteristics are taken into account: namely, the position of the relative clause with respect to the head noun, the phenomena of extraposition, the phenomena related to the morphological case of the relative pronoun and the head noun. From this analysis, some interesting and not so well known aspects show up: among them, the existence of relative clauses very similar to the internal headed relatives identified in typology, the different interpretation suitable for the two phenomena of case attraction (direct and inverse) and, lastly, the existence of a class of appositive relative clauses whose properties match with the properties of the so called 'non integrated' appositive relatives. Finally, the subject of Chapter VI is the syntax of a third class of relative constructions: free relative clauses without an overt head noun. The chapter is mainly focalized on the matching effects between the case of the (covert) head noun and the case of the overt relative pronoun.
Frasi relative, greco antico / Relative clauses, ancient Greek
La frase relativa in greco antico: analisi sintattica basata sul dialetto attico di Platone / Perna, Elena. - (2013 Feb 25).
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