The extragalactic γ-ray sky is completely dominated by active galax- ies, where by active we mean that a significant fraction of the emitted energy is not due to the standard components of a galaxy: stars, gases and interstellar dust. Every detected active galaxy seems to be powered by a compact region at their center; explaining why active galaxies are often referred as Active Galactic Nuclei (AGNs). About 1% of all galaxies are AGNs, believed to be fueled by the accretion onto a supermassive black hole, the central engine of the active galaxy. In addition, about 10% of AGNs display powerful jets of particles and radiation. The current model of AGNs is highly anisotropic and many of the observational characteristics of AGNs can be attributed to the way we are observing it and, in particular, to the orientation of the relativistic jets with respect to the observer. Among AGNs, blazars, which host a jet oriented at a small angle to the line of sight, are of particular interest for γ-ray astrophysics. The emission from these objects is dominated by relativistic beaming effects, which dramatically boosts the observed photon energies and luminosity, the reason why we expect that the observation of blazars at γ-ray energies should be the most fruitful. To confirm our guess, after the launch of the Fermi Gamma-ray Space Telescope, bearing on-board the Large Area Telescope (LAT), which provides virtually continuous observation of blazars between 20 MeV and 300 GeV, many new discoveries refined the current modeling of blazars, by providing useful insights into jets and other AGN features. On the other hand, at the same energies, other observations found puzzling results, bewildering astronomers and astrophysicists. In addition to the LAT, Imaging Atmospheric Cherenkov (IAC) telescopes (namely MAGIC, HESS and VERITAS) provided a good coverage at even higher energies (typically above 30 GeV) and the benefit of simultaneous observations was apparent just after the first broadband paper about PKS 2155−304 (Aharonian et al., 2009). More insights should be gained when the Cherenkov Telescope Array (CTA) will become operational, as it will cover an extended energy window with respect to operating IAC telescopes and will reduce the sensitivity threshold. In addition, CTA will have a huge energy overlap with the LAT, allowing for the first time a reliable way to correlate data obtained by the two detectors. In this Thesis, we present in-depth studies of LAT γ-ray observations of blazars, complemented by multifrequencies observations which are an essential tool to model their behavior. On one hand, we will discuss the characterization of a TeV blazars sample that were simultaneously observed both by Fermi and MAGIC instruments. The joint observations and the ideal coverage provided by the synergy of the two instruments naturally motivates the extrapolation of Fermi spectra to MAGIC energies, with the aim, in the near future, to extend this effort to CTA realm. On the other hand, we will discuss a flux-limited sample of bright blazars detected by Fermi in the first 3.5 years of operations. These objects, displaying extreme outbursts, make up less than 10% of the sources detected by Fermi in its second source catalog. We discuss the characteristics of the sample with respect to the entire catalog of AGNs detected by Fermi and adding some considerations with respect to previous γ-ray observation carried out by EGRET. At the end of this work, we will then focus on one of these objects, that met particular attention for being a gravitationally lensed system, PKS 1830−211.
Il cielo extragalattico nei raggi gamma è completamente dominato da galassie attive, dove per attive si intende che una significante parte di energia emessa non è generata dalle usuali componenti delle galassie: stelle, gas e polveri interstellare. Ogni galassia attiva è una sorgente altamente energetica, variabile e molto compatta associata a un buco nero supermassiccio che si trova al centro del sistema. In questi oggetti è il nucleo, il cosiddetto motore centrale, ad essere la fonte di energia, da qui deriva il nome di Nucleo Galattico Attivo (AGN). Soltanto circa l’uno per cento delle galassie conosciute sono AGN e di queste, circa il dieci per cento degli AGN sono caratterizzati da un potente getto composto da radiazione e materia. Data la forte anisotropia di questi oggetti molte delle loro proprietà osservative sono dovute al punto di vista, in particolar modo dall’orientazione del getto rispetto all’osservatore. Nel modello unificato degli AGN, i blazar hanno un ruolo centrale per l’Astrofisica dei raggi γ, interpretati come galassie attive osservate in direzione del getto relativistico. La loro emissione risulta dominata da effetti relativistici che accelerano i fotoni osservati ad energie estreme. Questo ha indotto a credere che tali oggetti potessero essere importanti sorgenti di raggi γ. A conferma di ciò, il Large Area Telescope (LAT), lanciato in orbita a bordo del satellite Fermi Gamma-ray Space Telescope, che opera nell’intervallo di energie 20 MeV − 300 GeV, ha permesso di raffinare il modello descrittivo dei blazar portando ad una maggiore comprensione dei meccanismi che ne sono alla base. Allo stesso tempo, i risultati ottenuti grazie al LAT hanno portato anche scoperte del tutto inaspettate, così da rimettere in discussione alcuni fondamenti del modello degli AGN. Gli strumenti in grado di studiare energie ancora più elevate di quelle monitorate dal LAT (generalmente sopra i 100 GeV), sono i telescopi Imaging Atmospheric Cherenkov (IAC, in particolare MAGIC, HESS and VERITAS). Il beneficio che può derivare dalla sinergia di questi strumenti con il LAT è stato evidente sin dalla prima pubblicazione riguardante la sorgente PKS 2155−304 (Aharonian et al., 2009a). Per di più, notevoli progressi saranno raggiunti quando Cherenkov Telescope Array (CTA) diverrà operativo. Questo strumento infatti sarà in grado di studiare un intervallo di energie più esteso rispetto ai precendeti esperimenti IAC, osservando per la prima volta alcune bande di frequenze e in particolare con una sensibilità maggiore. Inoltre CTA osserverà in parte lo stesso spettro di frequenze del LAT permettendo per la prima volta osservazioni simultanee tra le due tipologie di strumenti. Questa Tesi presenta uno studio approfondito di osservazioni di blazar nella banda γ effettuate con il LAT accompagnate da dati multifrequenza, strumento indispensabile per lo studio di questi oggetti. Nella prima parte verranno discusse osservazioni simultanee di blazar osservati ad energie del TeV, simultaneamente dal LAT e da MAGIC. La sinergia di questi due strumenti infatti permette di osservare l’emissione γ dei blazar senza soluzione di continuità, cosa che in futuro si prevede di estendere a CTA. Nella seconda parte della Tesi verranno discussioni dei blazar estremamente luminosi osservati da Fermi nei primi 3.5 anni di operazioni in uno stato di alta emissione (flare). Questi oggetti, caratterizzati da estreme condizioni, costituiscono meno del 10% di tutte le sorgenti rilevate da Fermi, incluse nel secondo catalogo. Le carattestiche generali di questi oggetti verranno presentate e confrontate con quelle delle sorgenti del secondo catalogo Fermi. Inotre verranno anche discusse in luce delle precedenti osservazioni condotte da EGRET nella banda γ. Infine, l’attenzione verrà focalizzata su uno di questi oggetti, PKS 1830+211, di particolare interesse dato che si tratta di un sistema soggetto all’effetto di lente gravitazionale.
The TeV AGN Portfolio: extending Fermi LAT analysis into the CTA realm / Buson, Sara. - (2013 Jan 31).
The TeV AGN Portfolio: extending Fermi LAT analysis into the CTA realm
Buson, Sara
2013
Abstract
Il cielo extragalattico nei raggi gamma è completamente dominato da galassie attive, dove per attive si intende che una significante parte di energia emessa non è generata dalle usuali componenti delle galassie: stelle, gas e polveri interstellare. Ogni galassia attiva è una sorgente altamente energetica, variabile e molto compatta associata a un buco nero supermassiccio che si trova al centro del sistema. In questi oggetti è il nucleo, il cosiddetto motore centrale, ad essere la fonte di energia, da qui deriva il nome di Nucleo Galattico Attivo (AGN). Soltanto circa l’uno per cento delle galassie conosciute sono AGN e di queste, circa il dieci per cento degli AGN sono caratterizzati da un potente getto composto da radiazione e materia. Data la forte anisotropia di questi oggetti molte delle loro proprietà osservative sono dovute al punto di vista, in particolar modo dall’orientazione del getto rispetto all’osservatore. Nel modello unificato degli AGN, i blazar hanno un ruolo centrale per l’Astrofisica dei raggi γ, interpretati come galassie attive osservate in direzione del getto relativistico. La loro emissione risulta dominata da effetti relativistici che accelerano i fotoni osservati ad energie estreme. Questo ha indotto a credere che tali oggetti potessero essere importanti sorgenti di raggi γ. A conferma di ciò, il Large Area Telescope (LAT), lanciato in orbita a bordo del satellite Fermi Gamma-ray Space Telescope, che opera nell’intervallo di energie 20 MeV − 300 GeV, ha permesso di raffinare il modello descrittivo dei blazar portando ad una maggiore comprensione dei meccanismi che ne sono alla base. Allo stesso tempo, i risultati ottenuti grazie al LAT hanno portato anche scoperte del tutto inaspettate, così da rimettere in discussione alcuni fondamenti del modello degli AGN. Gli strumenti in grado di studiare energie ancora più elevate di quelle monitorate dal LAT (generalmente sopra i 100 GeV), sono i telescopi Imaging Atmospheric Cherenkov (IAC, in particolare MAGIC, HESS and VERITAS). Il beneficio che può derivare dalla sinergia di questi strumenti con il LAT è stato evidente sin dalla prima pubblicazione riguardante la sorgente PKS 2155−304 (Aharonian et al., 2009a). Per di più, notevoli progressi saranno raggiunti quando Cherenkov Telescope Array (CTA) diverrà operativo. Questo strumento infatti sarà in grado di studiare un intervallo di energie più esteso rispetto ai precendeti esperimenti IAC, osservando per la prima volta alcune bande di frequenze e in particolare con una sensibilità maggiore. Inoltre CTA osserverà in parte lo stesso spettro di frequenze del LAT permettendo per la prima volta osservazioni simultanee tra le due tipologie di strumenti. Questa Tesi presenta uno studio approfondito di osservazioni di blazar nella banda γ effettuate con il LAT accompagnate da dati multifrequenza, strumento indispensabile per lo studio di questi oggetti. Nella prima parte verranno discusse osservazioni simultanee di blazar osservati ad energie del TeV, simultaneamente dal LAT e da MAGIC. La sinergia di questi due strumenti infatti permette di osservare l’emissione γ dei blazar senza soluzione di continuità, cosa che in futuro si prevede di estendere a CTA. Nella seconda parte della Tesi verranno discussioni dei blazar estremamente luminosi osservati da Fermi nei primi 3.5 anni di operazioni in uno stato di alta emissione (flare). Questi oggetti, caratterizzati da estreme condizioni, costituiscono meno del 10% di tutte le sorgenti rilevate da Fermi, incluse nel secondo catalogo. Le carattestiche generali di questi oggetti verranno presentate e confrontate con quelle delle sorgenti del secondo catalogo Fermi. Inotre verranno anche discusse in luce delle precedenti osservazioni condotte da EGRET nella banda γ. Infine, l’attenzione verrà focalizzata su uno di questi oggetti, PKS 1830+211, di particolare interesse dato che si tratta di un sistema soggetto all’effetto di lente gravitazionale.File | Dimensione | Formato | |
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