World War I was the first modern war fought on a gigantic scale. Technological innovations in the military sector, the development of armaments and the total dimension of the clashes between nations made this warfare very different than in any previous century. During World War I, the western sector of the Italian and Austro-Hungarian front crossed two of the mountain groups of the Italian Alps. The highest and most spectacular battles of WWI were fought on the Marmolada, Adamello-Presanella and Ortles-Cevedale mountain groups (White War). During the White War, large quantities of heavy metals (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe) were used for explosives and munitions manufacturing and were scattered on Alpine battle sites. These are elements of notable environmental concern due to their toxicity, different origins, non-biodegradable properties (persistence in the soil), their tendency to bioaccumulate and their bioavailability (Adriano, 2001). Most of the war material used and abandoned during and after WWI was recovered and put on display in museums or has been taken away by war souvenir collectors. These materials were also enclosed and preserved in the alpine glacial bodies and emerge today due to the recent reduction in thickness of the glacial bodies. The war activity, the long-term persistence of war material or the corrosion of metal fragments can directly or indirectly cause heavy metal pollution on the Alpine glacial systems. The aim of the research project is to investigate, on the basis of historical-geographic reconstructions and chemical analyzes, the potential environmental impact of heavy metals related to the First World War, fought on some localized sites in the glacial Alpine environment of the mountain range Marmolada, Adamello-Presanella and Ortles - Cevedale. The objectives of this study were developed through various investigation methods. The cartographic representation generated in a GIS environment of the glacial areas of the Alpine front gave an overview of the historical and geographical global military presence in the investigated areas and led to the production of three thematic maps that made it possible to locate and contextualize the military installations of the First World War on the three mountain groups affected by the conflict. This part of the work made it possible to define the areas of influence of this presence, providing information on the most exploited sites during the WWI. Furthermore, we developed a system for managing information in a GIS environment which, when properly implemented and optimized, could contribute to a more efficient storage of cartographic documents and photographs relating to the First World War, using geographic information systems. The assessment of heavy metal enrichment (Pb, Zn, Cu, Sn and Sb) due to war activities in the investigated sites was made by combining the potential of two analytical techniques, such as multi-element chemical characterization and Pb isotopes analysis, carried out on various environmental matrices

Per potenza, varietà , quantità  e novità  dei mezzi utilizzati, la Prima Guerra Mondiale è stata a tutti gli effetti la prima guerra di epoca moderna. Le innovazioni tecnologiche nel settore militare, lo sviluppo degli armamenti e la dimensione "€œtotale"€ degli scontri tra le nazioni resero questo conflitto molto diverso da quelli dei secoli precedenti. In Italia, la Prima Guerra Mondiale fu combattuta anche in territorio montuoso, glaciale e periglaciale. Il fronte di guerra montano, lungo circa 100 km, si sviluppava sull'€™arco alpino a quote spesso superiore ai 3000 m sopra le creste di ghiaccio dell'€™Ortles - Cevedale, sui ghiacciai e sulle montagne del gruppo dell'€™Adamello-Presanella e della Marmolada. Con il conflitto italo-austriaco nasce quindi la Guerra Bianca, termine che contestualizza la guerra di posizione portata alle quote più elevate, inserita nello scenario globale degli scontri della Prima Guerra Mondiale. Alternativamente creste strategiche, passi e larghe superfici glaciali, furono militarmente occupate dai due eserciti in guerra, difese con medi e grossi calibri, protette da trincee, muniti di ripari in gallerie scavate nella roccia e nei ghiacciai e contese con accanimento dalle truppe di montagna e di fanteria dei due eserciti in lotta. Durante la Guerra Bianca, grandi quantitativi di metalli pesanti (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe, Sn) sono stati utilizzati per la produzione di esplosivi e munizioni per armi di diverso calibro. Ben nota è la ricaduta ambientale dei metalli pesanti, molti dei quali conosciuti per la loro tossicità, persistenza nell' ambiente, poichè non biodegradabili, e per la tendenza al bioaccumulo e biodisponibilità (Adriano, 2001). Le attività belliche, la persistenza a lungo termine di materiale bellico o la corrosione di frammenti metallici possono, direttamente o indirettamente, rappresentare una fonte di inquinamento da metalli pesanti nelle località alpine interessate dal conflitto andando quindi a incidere su elementi importanti dell'€™ecosistema globale quale è l'ambiente glaciale. Il progetto di ricerca ha lo scopo di indagare attraverso ricostruzioni storico-geografiche e analisi chimiche il possibile impatto ambientale da metalli pesanti legato al primo conflitto mondiale, combattuto in alcuni siti localizzati sull'€™ambiente glaciale alpino del gruppo montuoso della Marmolada, dell'€™Adamello-Presanella e dell'™Ortles-Cevedale. Gli obiettivi del lavoro sono stati sviluppati attraverso differenti metodologie di indagine. La rappresentazione cartografica in ambiente GIS, delle aree glacializzate del fronte alpino ha fornito un quadro storico-geografico complessivo della presenza bellica nelle aree indagate e ha portato alla produzione di tre carte tematiche che hanno consentito di localizzare e contestualizzare gli insediamenti militari della Prima Guerra Mondiale sui tre gruppi montuosi interessati dal conflitto. Questa parte del lavoro ha inoltre consentito di definire le aree di influenza di tale presenza, fornendo indicazioni relative ai siti più sfruttati durante il primo conflitto. Il lavoro ha portato inoltre a sviluppare un sistema di gestione delle informazioni in ambiente GIS che, opportunamente implementato e ottimizzato, potrebbe contribuire ad una più efficace archiviazione di documenti cartografici e fotografici relativi alla Prima Guerra Mondiale, attraverso sistemi informativi territoriali. Per valutare gli arricchimenti di metalli pesanti (Pb, Zn, Cu, Sn e Sb) da sorgente bellica nei siti indagati sono state sfruttate le potenzialità  combinata di due tecniche analitiche, quali la caratterizzazione chimica multielementare e l'analisi dei rapporti isotopici del Pb, effettuata su diverse matrici ambientali

Caratterizzazione dell' impatto antropico della grande guerra sull'ambiente glaciale alpino / Laterza, Vittoria. - (2013 Jan 30).

Caratterizzazione dell'€™impatto antropico della grande guerra sull'ambiente glaciale alpino

Laterza, Vittoria
2013

Abstract

Per potenza, varietà , quantità  e novità  dei mezzi utilizzati, la Prima Guerra Mondiale è stata a tutti gli effetti la prima guerra di epoca moderna. Le innovazioni tecnologiche nel settore militare, lo sviluppo degli armamenti e la dimensione "€œtotale"€ degli scontri tra le nazioni resero questo conflitto molto diverso da quelli dei secoli precedenti. In Italia, la Prima Guerra Mondiale fu combattuta anche in territorio montuoso, glaciale e periglaciale. Il fronte di guerra montano, lungo circa 100 km, si sviluppava sull'€™arco alpino a quote spesso superiore ai 3000 m sopra le creste di ghiaccio dell'€™Ortles - Cevedale, sui ghiacciai e sulle montagne del gruppo dell'€™Adamello-Presanella e della Marmolada. Con il conflitto italo-austriaco nasce quindi la Guerra Bianca, termine che contestualizza la guerra di posizione portata alle quote più elevate, inserita nello scenario globale degli scontri della Prima Guerra Mondiale. Alternativamente creste strategiche, passi e larghe superfici glaciali, furono militarmente occupate dai due eserciti in guerra, difese con medi e grossi calibri, protette da trincee, muniti di ripari in gallerie scavate nella roccia e nei ghiacciai e contese con accanimento dalle truppe di montagna e di fanteria dei due eserciti in lotta. Durante la Guerra Bianca, grandi quantitativi di metalli pesanti (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe, Sn) sono stati utilizzati per la produzione di esplosivi e munizioni per armi di diverso calibro. Ben nota è la ricaduta ambientale dei metalli pesanti, molti dei quali conosciuti per la loro tossicità, persistenza nell' ambiente, poichè non biodegradabili, e per la tendenza al bioaccumulo e biodisponibilità (Adriano, 2001). Le attività belliche, la persistenza a lungo termine di materiale bellico o la corrosione di frammenti metallici possono, direttamente o indirettamente, rappresentare una fonte di inquinamento da metalli pesanti nelle località alpine interessate dal conflitto andando quindi a incidere su elementi importanti dell'€™ecosistema globale quale è l'ambiente glaciale. Il progetto di ricerca ha lo scopo di indagare attraverso ricostruzioni storico-geografiche e analisi chimiche il possibile impatto ambientale da metalli pesanti legato al primo conflitto mondiale, combattuto in alcuni siti localizzati sull'€™ambiente glaciale alpino del gruppo montuoso della Marmolada, dell'€™Adamello-Presanella e dell'™Ortles-Cevedale. Gli obiettivi del lavoro sono stati sviluppati attraverso differenti metodologie di indagine. La rappresentazione cartografica in ambiente GIS, delle aree glacializzate del fronte alpino ha fornito un quadro storico-geografico complessivo della presenza bellica nelle aree indagate e ha portato alla produzione di tre carte tematiche che hanno consentito di localizzare e contestualizzare gli insediamenti militari della Prima Guerra Mondiale sui tre gruppi montuosi interessati dal conflitto. Questa parte del lavoro ha inoltre consentito di definire le aree di influenza di tale presenza, fornendo indicazioni relative ai siti più sfruttati durante il primo conflitto. Il lavoro ha portato inoltre a sviluppare un sistema di gestione delle informazioni in ambiente GIS che, opportunamente implementato e ottimizzato, potrebbe contribuire ad una più efficace archiviazione di documenti cartografici e fotografici relativi alla Prima Guerra Mondiale, attraverso sistemi informativi territoriali. Per valutare gli arricchimenti di metalli pesanti (Pb, Zn, Cu, Sn e Sb) da sorgente bellica nei siti indagati sono state sfruttate le potenzialità  combinata di due tecniche analitiche, quali la caratterizzazione chimica multielementare e l'analisi dei rapporti isotopici del Pb, effettuata su diverse matrici ambientali
30-gen-2013
World War I was the first modern war fought on a gigantic scale. Technological innovations in the military sector, the development of armaments and the total dimension of the clashes between nations made this warfare very different than in any previous century. During World War I, the western sector of the Italian and Austro-Hungarian front crossed two of the mountain groups of the Italian Alps. The highest and most spectacular battles of WWI were fought on the Marmolada, Adamello-Presanella and Ortles-Cevedale mountain groups (White War). During the White War, large quantities of heavy metals (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe) were used for explosives and munitions manufacturing and were scattered on Alpine battle sites. These are elements of notable environmental concern due to their toxicity, different origins, non-biodegradable properties (persistence in the soil), their tendency to bioaccumulate and their bioavailability (Adriano, 2001). Most of the war material used and abandoned during and after WWI was recovered and put on display in museums or has been taken away by war souvenir collectors. These materials were also enclosed and preserved in the alpine glacial bodies and emerge today due to the recent reduction in thickness of the glacial bodies. The war activity, the long-term persistence of war material or the corrosion of metal fragments can directly or indirectly cause heavy metal pollution on the Alpine glacial systems. The aim of the research project is to investigate, on the basis of historical-geographic reconstructions and chemical analyzes, the potential environmental impact of heavy metals related to the First World War, fought on some localized sites in the glacial Alpine environment of the mountain range Marmolada, Adamello-Presanella and Ortles - Cevedale. The objectives of this study were developed through various investigation methods. The cartographic representation generated in a GIS environment of the glacial areas of the Alpine front gave an overview of the historical and geographical global military presence in the investigated areas and led to the production of three thematic maps that made it possible to locate and contextualize the military installations of the First World War on the three mountain groups affected by the conflict. This part of the work made it possible to define the areas of influence of this presence, providing information on the most exploited sites during the WWI. Furthermore, we developed a system for managing information in a GIS environment which, when properly implemented and optimized, could contribute to a more efficient storage of cartographic documents and photographs relating to the First World War, using geographic information systems. The assessment of heavy metal enrichment (Pb, Zn, Cu, Sn and Sb) due to war activities in the investigated sites was made by combining the potential of two analytical techniques, such as multi-element chemical characterization and Pb isotopes analysis, carried out on various environmental matrices
Prima Guerra Mondiale, Adamello-Presanella, Ortles-Cevedale, Marmolada, metalli pesanti / Ward War I, Heavy Metals
Caratterizzazione dell' impatto antropico della grande guerra sull'ambiente glaciale alpino / Laterza, Vittoria. - (2013 Jan 30).
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