Administration of IV fluid to optimize volume status and prevent inadequate tissue perfusion is a perioperative major task for the anaesthetist. Early fluid resuscitation improves cardiac output in preload-dependent subjects, but excessive fluid load can worsen postoperative outcome. Many variables have been proposed to predict fluid responsiveness. Dynamic variables reflect the variation in preload induced by mechanical ventilation and are reliable predictors of volume expansion. Dynamic preload indices, such as systolic pressure variation (SPV), aortic flow peak velocity variation (∆Vpeak) and distensibility index of the caudal vena cava (CVCDI), are reliable indices for predicting fluid responsiveness in humans. This study aimed to investigate the ability of these indices to predict fluid response in healthy dogs undergoing general anaesthesia and mechanical ventilation. The study included 24 dogs. ∆Vpeak, CVCDI, and SPV were calculated before a volume expansion (5 mL/kg bolus of lactated Ringer’s solution). The aortic velocity time integral (VTI) was measured before and after the volume expansion as surrogate of stroke volume. Dogs were considered responders (group R, n = 9) when the VTI increase was ≥15% and non-responders (group NR, n = 15) when the increase was <15%. ∆Vpeak, CVCDI and SPV before volume expansion were higher in group R than in group NR (P = 0.0009, P = 0.0003, and P = 0.0271, respectively). Receiver operating characteristic (ROC) curves were plotted for the three indices. The areas under the ROC curves for SPV, ΔVpeak, and CVCDI were 0.91 (CI 0.73–0.99; P = 0.0001), 0.95 (CI 0.77–1; P = 0.0001), and 0.78 (CI 0.56–0.92; P = 0.015), respectively. The best cut-offs were 6.7% for SPV (sensitivity, 77.78%; specificity, 93.33%), 9.4% for ΔVpeak (sensitivity, 88.89%; specificity, 100%), and 24% for CVCDI (sensitivity, 77.78%; specificity, 73.33). In conclusion, ∆Vpeak, CVCDI, and SPV are reliable predictors of fluid responsiveness in dogs undergoing general anaesthesia and mechanical ventilation.
La somministrazione intravenosa di fluidi per ottimizzare lo stato volemico e prevenire l'inadeguata perfusione tissutale è uno dei principali obiettivi dell’anestesista nel periodo perioperatorio. Un'adeguata fluidoterapia nei soggetti precarico-dipendenti può aumentare la portata cardiaca del paziente, ma un'eccessiva somministrazione di fluidi può influenzare negativamente l’outcome postoperatorio. Numerose variabili emodinamiche sono state proposte per predire la responsività ai fluidi. Le variabili dinamiche riflettono la variazione del precarico indotto dalla ventilazione meccanica e hanno un eccellente valore predittivo. Gli indici dinamici di precarico, quali la variazione di pressione sistolica (SPV), la variazione della velocità di picco del flusso aortico (ΔVpeak) e l'indice di distensibilità della vena cava caudale (CVCDI), sono indici attendibili per prevedere la reattività ai fluidi negli esseri umani. Questo studio ha lo scopo di indagare la capacità di questi indici di prevedere la risposta ai fluidi nei cani sani sottoposti ad anestesia generale e ventilati meccanicamente. Lo studio ha incluso 24 cani. ΔVpeak, CVCDI e SPV sono stati calcolati prima di effettuare un'espansione volemica con 5 mL / kg di soluzione Ringer di lattato. L'integrale velocità-tempo aortico (VTI) è stato misurato prima e dopo l'espansione volemica come surrogato della gittata sistolica. I cani sono stati considerati responder (gruppo R, n = 9) quando l'aumento di VTI era ≥15% e non-responder (gruppo NR, n = 15) quando l'aumento era <15%. ΔVpeak, CVCDI e SPV prima dell'espansione volemica erano più alte nel gruppo R rispetto al gruppo NR (P = 0.0009, P = 0.0003 e P = 0.0271 rispettivamente). Le curve (ROC) Receiver Operating Characteristic sono state tracciate per i tre indici. Le aree sotto le curve ROC per SPV, ΔVpeak e CVCDI erano rispettivamente 0,91 (CI 0,73-0,99, P = 0,0001), 0,95 (CI 0,77-1; P = 0,0001) e 0,78 (CI 0,56-0,92; P = 0,015). I miglior valori di cut-off sono stati 6,7% per la SPV (sensibilità, 77,78%, specificità 93,33%), 9,4% per ΔVpeak (sensibilità, 88,89%, specificità, 100%) e 24% per CVCDI (sensibilità, 77,78%, 73,33).
La variazione della velocità di picco del flusso aortico e del diametro della vena cava caudale: studio di due nuovi indici di volemia e il loro utilizzo come predittori di risposta ai fluidi in cani anestetizzati e ventilati meccanicamente / Bucci, Massimo. - (2018 Nov 13).
La variazione della velocità di picco del flusso aortico e del diametro della vena cava caudale: studio di due nuovi indici di volemia e il loro utilizzo come predittori di risposta ai fluidi in cani anestetizzati e ventilati meccanicamente
Bucci, Massimo
2018
Abstract
La somministrazione intravenosa di fluidi per ottimizzare lo stato volemico e prevenire l'inadeguata perfusione tissutale è uno dei principali obiettivi dell’anestesista nel periodo perioperatorio. Un'adeguata fluidoterapia nei soggetti precarico-dipendenti può aumentare la portata cardiaca del paziente, ma un'eccessiva somministrazione di fluidi può influenzare negativamente l’outcome postoperatorio. Numerose variabili emodinamiche sono state proposte per predire la responsività ai fluidi. Le variabili dinamiche riflettono la variazione del precarico indotto dalla ventilazione meccanica e hanno un eccellente valore predittivo. Gli indici dinamici di precarico, quali la variazione di pressione sistolica (SPV), la variazione della velocità di picco del flusso aortico (ΔVpeak) e l'indice di distensibilità della vena cava caudale (CVCDI), sono indici attendibili per prevedere la reattività ai fluidi negli esseri umani. Questo studio ha lo scopo di indagare la capacità di questi indici di prevedere la risposta ai fluidi nei cani sani sottoposti ad anestesia generale e ventilati meccanicamente. Lo studio ha incluso 24 cani. ΔVpeak, CVCDI e SPV sono stati calcolati prima di effettuare un'espansione volemica con 5 mL / kg di soluzione Ringer di lattato. L'integrale velocità-tempo aortico (VTI) è stato misurato prima e dopo l'espansione volemica come surrogato della gittata sistolica. I cani sono stati considerati responder (gruppo R, n = 9) quando l'aumento di VTI era ≥15% e non-responder (gruppo NR, n = 15) quando l'aumento era <15%. ΔVpeak, CVCDI e SPV prima dell'espansione volemica erano più alte nel gruppo R rispetto al gruppo NR (P = 0.0009, P = 0.0003 e P = 0.0271 rispettivamente). Le curve (ROC) Receiver Operating Characteristic sono state tracciate per i tre indici. Le aree sotto le curve ROC per SPV, ΔVpeak e CVCDI erano rispettivamente 0,91 (CI 0,73-0,99, P = 0,0001), 0,95 (CI 0,77-1; P = 0,0001) e 0,78 (CI 0,56-0,92; P = 0,015). I miglior valori di cut-off sono stati 6,7% per la SPV (sensibilità, 77,78%, specificità 93,33%), 9,4% per ΔVpeak (sensibilità, 88,89%, specificità, 100%) e 24% per CVCDI (sensibilità, 77,78%, 73,33).File | Dimensione | Formato | |
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