On the basis of the wealth of information about luxury goods and their creators already found inside Pietro Aretino’s correspondence, this research examines the vast literary production of the same author in order to verify the presence of additional data, to collect, analyze and compare them to those previously recognized. The choice of Pietro Aretino as a point of departure for the investigation stems from the fact that he was an emblematic character for his time, he was in contact with many artists, he wrote a large number of works of different genres and he is well known for his interest in luxury products. In this respect, were therefore examined the three dialogues ('Le sei giornate', 'Il ragionamento delle corti', 'Le carte parlanti'), the theater texts (five comedies, one in two versions, and a tragedy), religious works (three transpositions from the Holy Scriptures and three hagiographic writings), poetical writings. The results of this first part of the work reveal that the most significant texts, and approachable to the characteristics of the correspondence, are the dialogues and theatrical texts, for their inherent adherence to reality. The remaining works also testify Aretino’s love for precious items, though he abstracted this goods from a definite historical context placing them in a mythical past. In parallel to the analysis of Aretino’s production, other contemporary texts has been investigated to see if other authors would lay such a fine attention to objects and possibly if the information would confirm the data offered by the primary author. Other sixteenth Century works of various genres were examined: historiographical texts, treatises, dialogues, letters, poems, theater writings. Some works of authors such as Lucrezia Gonzaga, Nicolò Franco, Baldassare Castiglione, Lodovico Dolce, Alessandro Caravia, have been studied in greater depth. The information that literature has passed, to be considered reliable, must inevitably be supported by confirmation from the visual arts and archival documents from the same era: the need to compare all these testimonies comes from the fact that what is narrated in a literary work or painted in a picture can not be considered necessarily always plausible because of the freedom these spaces offer to the artist’s creativity. In this research were then selected three cases of writings by artists of the beginning, middle and end of the sixteenth Century particularly attentive to the Venetian material culture: Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Cesare Vecellio. It was also carried out an analysis of the main archival sources to draw upon in order to obtain confirmation to what the literature has revealed. In particular, a series of surveys in an archive less frequented by scholars as the one of Noale podesteria, peripheral country town in which the presence of luxury could be less obvious than in Venice, has shown that the richness and aesthetic research were also widespread in small villages of the Venetian hinterland, although in a less redundant way than in the capital. A further analysis was conducted on the motivations of Pietro Aretino’s arrival in Venice, an unsolved problem for which a new hypothesis is here proposed. An integral part of this research is the bibliography, divided by areas of investigation, as an important tool for the study of luxury goods belonging to the considered period.
Sulla scorta della ricchezza di informazioni a proposito di beni suntuari e dei loro artefici già rinvenuta all’interno dell’epistolario di Pietro Aretino, questa ricerca prende in esame la vasta produzione letteraria dello stesso autore allo scopo di verificare la presenza di ulteriori dati, di raccoglierli, analizzarli e confrontarli con quanto precedentemente rilevato. La scelta di Pietro Aretino quale punto di partenza per l’indagine deriva dal fatto che egli fu un personaggio emblematico per la sua epoca, fu in contatto con numerosi artisti, scrisse un numero elevato di opere di diversi generi ed è noto il suo interesse per i prodotti di lusso. Sono stati quindi esaminati sotto questo profilo i tre dialoghi ('Le sei giornate', 'Il ragionamento delle corti', 'Le carte parlanti'), i testi per il teatro (cinque commedie, di cui una in due versioni, e una tragedia), le opere a tema religioso (tre trasposizioni dalle Sacre Scritture e tre scritti agiografici), la produzione lirica. I risultati di questa prima parte del lavoro hanno rivelato che i testi maggiormente significativi e avvicinabili alle caratteristiche dell’epistolario sono i dialoghi e le pièce teatrali, per la loro connaturata adesione alla realtà. Le restanti opere testimoniano ugualmente l’amore di Aretino per gli oggetti preziosi, pur astraendoli da un contesto storico definito e collocandoli in un passato mitico. Parallelamente all’analisi della produzione aretiniana sono stati indagati altri testi coevi, per verificare se anche altri autori ponessero una simile attenzione agli oggetti pregiati ed eventualmente se le informazioni confermassero i dati offerti dall’autore principale. Sono state quindi esaminate altre opere del XVI secolo di svariati generi: testi storiografici, trattati, dialoghi, epistolari, liriche, scritti teatrali. Alcune opere di autori come Lucrezia Gonzaga, Nicolò Franco, Baldassarre Castiglione, Lodovico Dolce, Alessandro Caravia, sono state studiate in maniera più approfondita. Le informazioni che la letteratura ha tramandato, per essere ritenute attendibili, devono inevitabilmente essere supportate dalla conferma proveniente dalle arti visive e dai documenti d’archivio della stessa epoca: la necessità di incrociare tutte queste testimonianze deriva dal fatto che ciò che viene narrato in un’opera letteraria o dipinto in un quadro non si può considerare sempre necessariamente verosimile a causa dello spazio che essi offrono alla creatività dell’artista. In questo lavoro sono quindi stati selezionati tre casi di scritti di pittori di inizio, metà e fine secolo particolarmente attenti alla cultura materiale veneziana: Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Cesare Vecellio. Inoltre è stata condotta una disamina su alcune fonti archivistiche cui attingere per ottenere le conferme a quanto la letteratura ha svelato. In particolare una serie di sondaggi in un archivio poco frequentato dagli studiosi come quello della podesteria di Noale, città periferica in cui la presenza del lusso poteva essere meno scontata rispetto a Venezia, ha dimostrato che la ricchezza e la ricerca estetica erano diffuse anche nei piccoli centri dell’entroterra veneziano anche se in forme meno ridondanti rispetto alla capitale. Un ulteriore approfondimento è stato condotto sulle motivazioni dell’arrivo di Pietro Aretino a Venezia, un problema mai risolto per il quale si propone qui una nuova ipotesi. Parte integrante di questa ricerca è l’apparato bibliografico, in quanto importante materiale per lo studio dei beni suntuari dell’epoca considerata, suddiviso per aree tematiche di indagine.
Materiali per lo studio della produzione di beni suntuari documentati nelle opere letterarie di Pietro Aretino e 'dintorni' / Sabbadin, Lara. - (2013 Jan).
Materiali per lo studio della produzione di beni suntuari documentati nelle opere letterarie di Pietro Aretino e 'dintorni'
Sabbadin, Lara
2013
Abstract
Sulla scorta della ricchezza di informazioni a proposito di beni suntuari e dei loro artefici già rinvenuta all’interno dell’epistolario di Pietro Aretino, questa ricerca prende in esame la vasta produzione letteraria dello stesso autore allo scopo di verificare la presenza di ulteriori dati, di raccoglierli, analizzarli e confrontarli con quanto precedentemente rilevato. La scelta di Pietro Aretino quale punto di partenza per l’indagine deriva dal fatto che egli fu un personaggio emblematico per la sua epoca, fu in contatto con numerosi artisti, scrisse un numero elevato di opere di diversi generi ed è noto il suo interesse per i prodotti di lusso. Sono stati quindi esaminati sotto questo profilo i tre dialoghi ('Le sei giornate', 'Il ragionamento delle corti', 'Le carte parlanti'), i testi per il teatro (cinque commedie, di cui una in due versioni, e una tragedia), le opere a tema religioso (tre trasposizioni dalle Sacre Scritture e tre scritti agiografici), la produzione lirica. I risultati di questa prima parte del lavoro hanno rivelato che i testi maggiormente significativi e avvicinabili alle caratteristiche dell’epistolario sono i dialoghi e le pièce teatrali, per la loro connaturata adesione alla realtà. Le restanti opere testimoniano ugualmente l’amore di Aretino per gli oggetti preziosi, pur astraendoli da un contesto storico definito e collocandoli in un passato mitico. Parallelamente all’analisi della produzione aretiniana sono stati indagati altri testi coevi, per verificare se anche altri autori ponessero una simile attenzione agli oggetti pregiati ed eventualmente se le informazioni confermassero i dati offerti dall’autore principale. Sono state quindi esaminate altre opere del XVI secolo di svariati generi: testi storiografici, trattati, dialoghi, epistolari, liriche, scritti teatrali. Alcune opere di autori come Lucrezia Gonzaga, Nicolò Franco, Baldassarre Castiglione, Lodovico Dolce, Alessandro Caravia, sono state studiate in maniera più approfondita. Le informazioni che la letteratura ha tramandato, per essere ritenute attendibili, devono inevitabilmente essere supportate dalla conferma proveniente dalle arti visive e dai documenti d’archivio della stessa epoca: la necessità di incrociare tutte queste testimonianze deriva dal fatto che ciò che viene narrato in un’opera letteraria o dipinto in un quadro non si può considerare sempre necessariamente verosimile a causa dello spazio che essi offrono alla creatività dell’artista. In questo lavoro sono quindi stati selezionati tre casi di scritti di pittori di inizio, metà e fine secolo particolarmente attenti alla cultura materiale veneziana: Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Cesare Vecellio. Inoltre è stata condotta una disamina su alcune fonti archivistiche cui attingere per ottenere le conferme a quanto la letteratura ha svelato. In particolare una serie di sondaggi in un archivio poco frequentato dagli studiosi come quello della podesteria di Noale, città periferica in cui la presenza del lusso poteva essere meno scontata rispetto a Venezia, ha dimostrato che la ricchezza e la ricerca estetica erano diffuse anche nei piccoli centri dell’entroterra veneziano anche se in forme meno ridondanti rispetto alla capitale. Un ulteriore approfondimento è stato condotto sulle motivazioni dell’arrivo di Pietro Aretino a Venezia, un problema mai risolto per il quale si propone qui una nuova ipotesi. Parte integrante di questa ricerca è l’apparato bibliografico, in quanto importante materiale per lo studio dei beni suntuari dell’epoca considerata, suddiviso per aree tematiche di indagine.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
sabbadin_lara_tesi.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Accesso gratuito
Dimensione
2.53 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.53 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.