Background: Work-related musculoskeletal disorders represent a serious concern for industrialized countries. The biomechanical overload is a risk commonly noticed in several workplaces such as industry, agriculture and services. Until now, the effectiveness of ergonomic intervention as prevention instrument of low back pain, is still discussed; as well few studies are now available about the effectiveness of corrective physical activity performed on work place. Aim: The aim of this study is to evaluate the effectiveness of ergonomic interventions and corrective physical activity, in workers exposed respectively to manual material handling and to repetitive strain of upper limbs. Methods: A manual material lifting risk assessment was performed, by NIOSH Method, in a metalworking factory involved in the production of refrigerators, while an upper limb repetitive strain risk assessment was performed by OCRA Index, in a metalworking factory involved in the production of gas stoves and ovens. In both factories employees' clinical data were collected by an interview. In the first industrial plant 170 workers were interviewed, 122 exposed to the risk of manual material handling and 48 unexposed, as control group. In the second industrial plant 89 workers were interviewed, 75 exposed to upper limb repetitive strain and 14 unexposed, as control group. In particular the presence of "positive anamnestic threshold", respectively referred to their Low Back Pain or Upper limb symptoms, was investigated in association with medical treatment occurrence and number of days of sickness absence. If necessary a Physical examination was performed and medical documentation was required as well. After the clinical evaluation, in the first production plant, ergonomic intervention were made in order to reduce the risk exposure. Afterwards a group of 14 exposed workers, started to work in the modified workstation for 6 month, while the other 108 exposed worker kept on working in not-modified workstations. After this period a second clinical data collection was performed, and a comparison between these two group was made. In the second production plant, a group of 24 volunteers (belonging to the exposed group) performed a 5 month long corrective physical activity focused on upper limb, while the other 75 exposed worker were excluded from this activity. In the meanwhile, both groups kept on working in usual workstations. After this period, a second clinical data collection was performed, and a comparison between these two group was made. Results: In the metalworking factory involved in the production of refrigerators, the risk assessment, performed by NIOSH Method, has shown the presence of bio-mechanical overload risk (of the back) in the majority of analyzed workstations. The results of the first clinical evaluation have shown a significant correlation between manual material lifting exposure and the development of Low Back Pain. After the production of ergonomic interventions, the follow up has shown an improvement of workers' health in the group of employees, who has worked in modified workstation, even if it wasn't statistically significant. In the metalworking factory involved in the production of gas stoves and ovens, the risk assessment, performed by OCRA Index, has shown the presence of uncertain/very light bio-mechanical overload risk (of the upper limb), in the majority of analyzed workstations. Results of the first clinical evaluation, focused on the upper limb, were consistent with the results of repetitive strain risk assessment. After the performance of corrective physical activity, the second clinical evaluation has shown a significant improvement of workers' health in the group of employees who has done it. Conclusions: Overall this study has proved a good correlation between bio-mechanical overload risk exposure and the development of work-related musculoskeletal disorders. In particular it has been shown a reduction of workers' symptoms after the development of ergonomic interventions and the performance of corrective physical activity.
Presupposti dello studio: Le patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro costituiscono uno dei principali problemi nei paesi industrializzati. Il sovraccarico biomeccanico è un fattore di rischio spesso presente nei posti di lavoro dell’industria, dell’agricoltura e dei servizi. L’efficacia degli interventi ergonomici come strumento di prevenzione della lombalgia è tutt’ora oggetto di discussione; in maniera analoga sono ad oggi disponibili pochi studi sull’efficacia dell’attività motoria compensativa eseguita sul posto di lavoro. Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è di valutare l’efficacia della realizzazione di interventi ergonomici e dello svolgimento di una specifica attività motoria compensativa, in lavoratori esposti rispettivamente al rischio derivante da movimentazione manuale dei carichi e da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori. Materiali e Metodi: E’stata eseguita una valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi, presso un’ azienda metalmeccanica adibita alla produzione di banchi frigo, mediante il metodo NIOSH, mentre una valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori è stata eseguita, mediante Indice OCRA, presso un’azienda metalmecanica adibita alla produzione di piani di cottura e forni. In entrambe la aziende è stata svolta una raccolta di dati clinici mediante intervista. Nella prima azienda sono stati intervistati 170 soggetti, dei quali 122 esposti al rischio derivante da movimentazione manuale dei carichi e 48 non esposti, come gruppo di controllo. Nella seconda azienda sono stati intervistati 89 soggetti, dei quali 75 esposti a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori e 14 non esposti, come gruppo di controllo. In particolare è stata valutata la presenza di sintomi, con soglia anamnestica positiva, a carico del tratto lombare e degli arti superiori, unitamente al ricorso a terapie ed alla presenza di giorni di assenza dal lavoro per malattia. Ove necessario è stato eseguito anche un esame obiettivo e, se disponibile è stata raccolta la documentazione sanitaria. Presso la prima azienda, dopo la valutazione clinica, sono stati realizzati degli interventi ergonomici al fine di ridurre l’esposizione al rischio. Successivamente un gruppo di 14 lavoratori esposti ha iniziato a lavorare per 6 mesi nelle postazioni modificate, mentre gli altri 108 lavoratori esposti hanno continuato a lavorare nelle postazioni non modificate. Al termine di questo periodo è stata eseguita una nuova valutazione clinica e sono stati confrontati i due gruppi. Presso la seconda azienda, un gruppo di 24 volontari (appartenenti al gruppo di soggetti esposti) ha svolto per 5 mesi un’attività motoria compensativa dell’arto superiore, mentre gli altri 75 lavoratori esposti sono stati esclusi da tale attività. Nel frattempo entrambi i gruppi hanno continuato a lavorare nelle loro abituali postazioni di lavoro. Al termine di suddetto periodo, è stata condotta una nuova valutazione clinica ed è stato fatto il confronto tra i due gruppi. Risultati: Nell’azienda metalmeccanica adibita alla produzione di banchi frigo, la valutazione del rischio, eseguita con il Metodo NIOSH, ha evidenziato la presenza del rischio da sovraccarico bio-meccanico a carico del rachide nella maggior parte delle postazioni analizzate. I risultati della prima valutazione clinica hanno dimostrato una correlazione statisticamente significativa tra l’esposizione a movimentazione manuale dei carichi e lo sviluppo di lombalgia. Dopo la realizzazione degli interventi ergonomici, il follow-up eseguito ha evidenziato un miglioramento dello stato di salute dei lavoratori che ha lavorato nelle postazioni modificate, per quanto non statisticamente significativo. Nell’azienda metalmeccanica adibita alla produzione di piani di cottura e forni, la valutazione del rischio eseguita con l’Indice OCRA, ha evidenziato una esposizione a sovraccarico bio-meccanico dell’arto superiore di grado incerto/molto lieve, nella maggior parte delle postazioni analizzate. I risultati della prima valutazione clinica, per quanto riguarda i disturbi dell’arto superiore, si sono dimostrati coerenti con quanto emerso dalla valutazione del rischio. Dopo lo svolgimento dell’attività motoria compensativa, la seconda valutazione clinica ha dimostrato un significativo miglioramento dello stato di salute dei lavoratori che l’hanno eseguita. Conclusioni: In generale questo studio ha dimostrato una buona correlazione tra l’esposizione al rischio da sovraccarico bio-meccanico e lo sviluppo di disturbi muscolo scheletrici correlati al lavoro. In particolare è stato dimostrato un miglioramento della sintomatologia dei lavoratori dopo la realizzazione di interventi ergonomici e dopo lo svolgimento di una attività motoria compensativa.
Prevenzione attraverso interventi ergonomici ed attività motoria compensativa nei lavoratori esposti a rischio di patologie muscolo-scheletriche / Simonetti, Alberto. - (2012 Jan 26).
Prevenzione attraverso interventi ergonomici ed attività motoria compensativa nei lavoratori esposti a rischio di patologie muscolo-scheletriche
Simonetti, Alberto
2012
Abstract
Presupposti dello studio: Le patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro costituiscono uno dei principali problemi nei paesi industrializzati. Il sovraccarico biomeccanico è un fattore di rischio spesso presente nei posti di lavoro dell’industria, dell’agricoltura e dei servizi. L’efficacia degli interventi ergonomici come strumento di prevenzione della lombalgia è tutt’ora oggetto di discussione; in maniera analoga sono ad oggi disponibili pochi studi sull’efficacia dell’attività motoria compensativa eseguita sul posto di lavoro. Scopo dello studio: Lo scopo di questo studio è di valutare l’efficacia della realizzazione di interventi ergonomici e dello svolgimento di una specifica attività motoria compensativa, in lavoratori esposti rispettivamente al rischio derivante da movimentazione manuale dei carichi e da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori. Materiali e Metodi: E’stata eseguita una valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi, presso un’ azienda metalmeccanica adibita alla produzione di banchi frigo, mediante il metodo NIOSH, mentre una valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori è stata eseguita, mediante Indice OCRA, presso un’azienda metalmecanica adibita alla produzione di piani di cottura e forni. In entrambe la aziende è stata svolta una raccolta di dati clinici mediante intervista. Nella prima azienda sono stati intervistati 170 soggetti, dei quali 122 esposti al rischio derivante da movimentazione manuale dei carichi e 48 non esposti, come gruppo di controllo. Nella seconda azienda sono stati intervistati 89 soggetti, dei quali 75 esposti a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori e 14 non esposti, come gruppo di controllo. In particolare è stata valutata la presenza di sintomi, con soglia anamnestica positiva, a carico del tratto lombare e degli arti superiori, unitamente al ricorso a terapie ed alla presenza di giorni di assenza dal lavoro per malattia. Ove necessario è stato eseguito anche un esame obiettivo e, se disponibile è stata raccolta la documentazione sanitaria. Presso la prima azienda, dopo la valutazione clinica, sono stati realizzati degli interventi ergonomici al fine di ridurre l’esposizione al rischio. Successivamente un gruppo di 14 lavoratori esposti ha iniziato a lavorare per 6 mesi nelle postazioni modificate, mentre gli altri 108 lavoratori esposti hanno continuato a lavorare nelle postazioni non modificate. Al termine di questo periodo è stata eseguita una nuova valutazione clinica e sono stati confrontati i due gruppi. Presso la seconda azienda, un gruppo di 24 volontari (appartenenti al gruppo di soggetti esposti) ha svolto per 5 mesi un’attività motoria compensativa dell’arto superiore, mentre gli altri 75 lavoratori esposti sono stati esclusi da tale attività. Nel frattempo entrambi i gruppi hanno continuato a lavorare nelle loro abituali postazioni di lavoro. Al termine di suddetto periodo, è stata condotta una nuova valutazione clinica ed è stato fatto il confronto tra i due gruppi. Risultati: Nell’azienda metalmeccanica adibita alla produzione di banchi frigo, la valutazione del rischio, eseguita con il Metodo NIOSH, ha evidenziato la presenza del rischio da sovraccarico bio-meccanico a carico del rachide nella maggior parte delle postazioni analizzate. I risultati della prima valutazione clinica hanno dimostrato una correlazione statisticamente significativa tra l’esposizione a movimentazione manuale dei carichi e lo sviluppo di lombalgia. Dopo la realizzazione degli interventi ergonomici, il follow-up eseguito ha evidenziato un miglioramento dello stato di salute dei lavoratori che ha lavorato nelle postazioni modificate, per quanto non statisticamente significativo. Nell’azienda metalmeccanica adibita alla produzione di piani di cottura e forni, la valutazione del rischio eseguita con l’Indice OCRA, ha evidenziato una esposizione a sovraccarico bio-meccanico dell’arto superiore di grado incerto/molto lieve, nella maggior parte delle postazioni analizzate. I risultati della prima valutazione clinica, per quanto riguarda i disturbi dell’arto superiore, si sono dimostrati coerenti con quanto emerso dalla valutazione del rischio. Dopo lo svolgimento dell’attività motoria compensativa, la seconda valutazione clinica ha dimostrato un significativo miglioramento dello stato di salute dei lavoratori che l’hanno eseguita. Conclusioni: In generale questo studio ha dimostrato una buona correlazione tra l’esposizione al rischio da sovraccarico bio-meccanico e lo sviluppo di disturbi muscolo scheletrici correlati al lavoro. In particolare è stato dimostrato un miglioramento della sintomatologia dei lavoratori dopo la realizzazione di interventi ergonomici e dopo lo svolgimento di una attività motoria compensativa.File | Dimensione | Formato | |
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