In the current economic crisis context less and less resources are used to support social services intervention promoting vulnerable children and family wellbeing. The Conference of Mayors of ULSS 1 (Belluno, Vento Region) and the Consortium of social agencies S.A.C.S. (Belluno), facing the need to give legitimacy of resource investment, asked for a 3 year experimentation (2008‐2010) of outcome evaluation methods and tools within home intervention for vulnerable children and family, which is an essential way of intervention used by the above services. Research focused on activities of 13 social workers (educators) that were involved in home care services during the project. The research involved the co‐building of tools for verifying results and the planning interventions. The tools were used three times, on May 2009, on December 2009, and on May 2010, by the social workers and by the others professionals that refer to the 10 social agencies involved. The knowledge coming from the intervention effectiveness evaluation is key in decision‐making and planning process for promoting activities and services working in terms of process documentation and transparency. With these aims, the research has had the opportunity to respond to issues raised by the actors (politicians and administrators), making the criterion of social relevance of research and waiting for the production of knowledge useful to those working in the area. The social relevance of this research focused not only on the goal achievement analysis relating to the resources, but it also aimed at focussing on the practice of social workers involved in the project, in terms of an emancipatory function. The evaluation project was planned within the learning by the practice perspective, assuming a participative approach giving social workers a key relevance, in the project design, implementation and evaluation. Thanks to this participative approach, social workers were allowed to evaluate their own practice and to start a reflective process which enhanced their learning and improved their current practice. The project became an opportunity to improve the context by a “training latency” which promoted change processes and news skills in the involved practitioners (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Through listening and systematic collection of social workers’ point of view and needs, the evaluation path aimed at fulfilling a methodological and a content need: - the need to clearly define paths and methods for designing and evaluating the effectiveness of home care interventions; - the need to focus the intervention with vulnerable children and families towards an approach giving more value to family relational aspects and to family empowerment. At the end of the experimental program, the research used the collected material "to develop it into scientific knowledge " (Cadei, 2008, p. 48), including all available data within a broader theoretical framework, according to the results on intervention effectiveness shown by the international literature, and mainly characterized by the Bronfenbrenner’s bio‐ecological perspective (1979, 2005). The results were related within an overall interpretation that allowed to give a unitary explanation of what influenced the outcomes of intervention.
Nell’attuale contesto di crisi economica una quota sempre più ridotta di risorse è impegnata nella promozione del benessere dei bambini e delle famiglie vulnerabili che afferiscono ai servizi sociali. Da qui nasce l’esigenza di legittimazione delle risorse investite che ha portato la Conferenza dei Sindaci dell’A.Ulss n. 1 di Belluno e il Consorzio di Cooperative Sociali S.A.C.S. di Belluno a richiedere per il triennio 2008‐2010 un percorso di sperimentazione di metodi e strumenti per la valutazione di esito degli interventi educativi domiciliari a favore di bambini e famiglie vulnerabili, risorsa fondamentale dei servizi territoriali del Bellunese. La ricerca si è focalizzata sull’attività di 13 educatrici che nel periodo di sperimentazione hanno svolto interventi educativi domiciliari. La ricerca ha previsto la definizione condivisa degli strumenti per la verifica degli esiti e la progettazione degli interventi che sono stati utilizzati in tre momenti temporali successivi (maggio 2009, dicembre 2009, maggio 2010) dalle educatrici e dagli altri operatori dei 10 servizi coinvolti che le hanno affiancate. Le conoscenze che è possibile ottenere grazie alla valutazione dell’efficacia degli interventi offrono la possibilità di fondare i processi decisionali e programmatori di attività e servizi da mettere in campo sulla base di contributi informativi documentati e trasparenti. Con tali propositi, la ricerca ha avuto la possibilità di rispondere alle problematiche poste dai soggetti interessati (operatori e amministratori politici), realizzando il criterio di pertinenza sociale della ricerca e attendendo alla produzione di conoscenza utile a quanti operano sul territorio. La pertinenza sociale della ricerca non ha riguardato solo l’analisi del grado di conseguimento degli obiettivi nell’utilizzazione delle risorse, ma ha investito anche in una funzione emancipatrice delle pratiche degli operatori che hanno partecipato alla ricerca. Ci si è posti, dunque, nell’ottica di una valutazione che consentisse di apprendere dall’esperienza, attraverso l’assunzione di un approccio partecipativo che ha attribuito importanza agli operatori dei servizi. La costruzione partecipata del percorso valutativo ha posto i soggetti nelle condizioni di vagliare le proprie pratiche, avviando un processo di riflessione che ha condotto ad un percorso di apprendimento e di miglioramento delle pratiche in atto. La ricerca ha assunto una funzione modificatrice del contesto attraverso una “latenza formativa”, che ha promosso processi di cambiamento e ha portato all’acquisizione di nuove competenze da parte dei professionisti coinvolti (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Attraverso l’ascolto e la raccolta sistematica dei punti di vista e dei bisogni degli operatori sociali partecipanti alla ricerca, il percorso valutativo ha inteso rispondere a due esigenze specifiche di apprendimento, l’una metodologica, l’altra contenutistica: - l’esigenza di definire con precisione percorsi e modalità di progettazione e di valutazione dell’efficacia degli interventi educativi; - l’esigenza di orientare i contenuti del lavoro educativo domiciliare con i bambini e le famiglie vulnerabili verso una maggiore valorizzazione della dimensione relazionale e dell’empowerment per le famiglie. Al termine del percorso sperimentale, la ricerca ha poi impiegato “il materiale raccolto per svilupparlo in conoscenza scientifica” (Cadei, 2008, p. 48), inserendo tutti i dati disponibili all’interno di una cornice teorica più ampia, anche alla luce dei risultati espressi dalla letteratura internazionale sull’efficacia degli interventi. Tale cornice, individuata nel modello ecologico dello sviluppo umano di Bronfenbrenner (1979, 2005), ha consentito di porre in relazione e in comunicazione tutti i risultati raccolti all’interno di una lettura complessiva che ha permesso di dare una spiegazione unitaria di ciò che sembra aver influenzato gli esiti.
Valutare per meglio intervenire. Ricerca sugli esiti degli interventi educativi domiciliari con bambini e famiglie vulnerabili nell'Azienda ULSS di Belluno / Serbati, Sara. - (2011 Jan 29).
Valutare per meglio intervenire. Ricerca sugli esiti degli interventi educativi domiciliari con bambini e famiglie vulnerabili nell'Azienda ULSS di Belluno
Serbati, Sara
2011
Abstract
Nell’attuale contesto di crisi economica una quota sempre più ridotta di risorse è impegnata nella promozione del benessere dei bambini e delle famiglie vulnerabili che afferiscono ai servizi sociali. Da qui nasce l’esigenza di legittimazione delle risorse investite che ha portato la Conferenza dei Sindaci dell’A.Ulss n. 1 di Belluno e il Consorzio di Cooperative Sociali S.A.C.S. di Belluno a richiedere per il triennio 2008‐2010 un percorso di sperimentazione di metodi e strumenti per la valutazione di esito degli interventi educativi domiciliari a favore di bambini e famiglie vulnerabili, risorsa fondamentale dei servizi territoriali del Bellunese. La ricerca si è focalizzata sull’attività di 13 educatrici che nel periodo di sperimentazione hanno svolto interventi educativi domiciliari. La ricerca ha previsto la definizione condivisa degli strumenti per la verifica degli esiti e la progettazione degli interventi che sono stati utilizzati in tre momenti temporali successivi (maggio 2009, dicembre 2009, maggio 2010) dalle educatrici e dagli altri operatori dei 10 servizi coinvolti che le hanno affiancate. Le conoscenze che è possibile ottenere grazie alla valutazione dell’efficacia degli interventi offrono la possibilità di fondare i processi decisionali e programmatori di attività e servizi da mettere in campo sulla base di contributi informativi documentati e trasparenti. Con tali propositi, la ricerca ha avuto la possibilità di rispondere alle problematiche poste dai soggetti interessati (operatori e amministratori politici), realizzando il criterio di pertinenza sociale della ricerca e attendendo alla produzione di conoscenza utile a quanti operano sul territorio. La pertinenza sociale della ricerca non ha riguardato solo l’analisi del grado di conseguimento degli obiettivi nell’utilizzazione delle risorse, ma ha investito anche in una funzione emancipatrice delle pratiche degli operatori che hanno partecipato alla ricerca. Ci si è posti, dunque, nell’ottica di una valutazione che consentisse di apprendere dall’esperienza, attraverso l’assunzione di un approccio partecipativo che ha attribuito importanza agli operatori dei servizi. La costruzione partecipata del percorso valutativo ha posto i soggetti nelle condizioni di vagliare le proprie pratiche, avviando un processo di riflessione che ha condotto ad un percorso di apprendimento e di miglioramento delle pratiche in atto. La ricerca ha assunto una funzione modificatrice del contesto attraverso una “latenza formativa”, che ha promosso processi di cambiamento e ha portato all’acquisizione di nuove competenze da parte dei professionisti coinvolti (Bove, 2009; De Ambrogio, 2004; Santelli Beccegato, Varisco, 2000; Patton, 1998; Weiss, 1998). Attraverso l’ascolto e la raccolta sistematica dei punti di vista e dei bisogni degli operatori sociali partecipanti alla ricerca, il percorso valutativo ha inteso rispondere a due esigenze specifiche di apprendimento, l’una metodologica, l’altra contenutistica: - l’esigenza di definire con precisione percorsi e modalità di progettazione e di valutazione dell’efficacia degli interventi educativi; - l’esigenza di orientare i contenuti del lavoro educativo domiciliare con i bambini e le famiglie vulnerabili verso una maggiore valorizzazione della dimensione relazionale e dell’empowerment per le famiglie. Al termine del percorso sperimentale, la ricerca ha poi impiegato “il materiale raccolto per svilupparlo in conoscenza scientifica” (Cadei, 2008, p. 48), inserendo tutti i dati disponibili all’interno di una cornice teorica più ampia, anche alla luce dei risultati espressi dalla letteratura internazionale sull’efficacia degli interventi. Tale cornice, individuata nel modello ecologico dello sviluppo umano di Bronfenbrenner (1979, 2005), ha consentito di porre in relazione e in comunicazione tutti i risultati raccolti all’interno di una lettura complessiva che ha permesso di dare una spiegazione unitaria di ciò che sembra aver influenzato gli esiti.File | Dimensione | Formato | |
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