The purpose of this research is to thoroughly examine the way in which a natural disaster has led to the suspension of the guarantees provided by national and local laws in favour of the population and the environment, evidencing operations of authoritarian governance and highlighting two distinctive features. First, it is proposed and pursued by the authorities the transformation of towns and territory in neoliberal key, using a natural disaster as an opportunity for such transformation, applying for the reconstruction and economic and social rehabilitation of a medium-sized City in the central Italy a standardized recipe that considers only marginally its peculiarities and predispositions. On the other side, this recipe is applied using a set of tools such as broad exceptions to the current laws, conferment to a single subject of all decision-making powers and systematic exclusion of citizens and local government levels. The case study concerns the city of L'Aquila and the surrounding area after the earthquake of 6 April 2009 that, with a magnitude of 6.1, has caused 309 casualties, destructions throughout the urban fabric, and that has left 70,000 people homeless. The research is characterized by an approach that combines the G.I.S. analysis of spatial and demographic data with the study of decision-making process and the consequences in the short, medium and long term of the adopted solutions on citizens and territory. Finally, the whole situation is explained through the new concept of meta-legal praxis, that combines the theories of the State of Exception and Permanent Derogation to better fit the case study.
Lo scopo di questa ricerca è esaminare nei dettagli il modo in cui un disastro naturale ha permesso la sospensione delle garanzie previste dalle legislazioni nazionali e locali nei confronti della popolazione e dell’ambiente, evidenziando operazioni di governance autoritaria e mettendone in luce due caratteristiche distintive. In primo luogo viene proposta e perseguita dalle autorità la trasformazione di città e territorio in chiave neoliberale, utilizzando il disastro naturale come occasione di trasformazione, applicando per la ricostruzione e la riabilitazione socioeconomica di una media città dell’Italia centrale una ricetta standardizzata che tiene conto solo marginalmente delle sue peculiarità e attitudini. Dall’altra parte, questa ricetta viene applicata utilizzando un complesso di strumenti quali amplissime deroghe alle leggi correnti, affidamento di tutti i poteri decisionali a un unico soggetto ed esclusione sistematica dei cittadini e dei livelli di governo locali. Il caso di studio riguarda la città dell'Aquila e il territorio circostante dopo il terremoto del 6 aprile 2009, che con una magnitudo di 6,1 ha causato 309 vittime e distruzioni su tutto il tessuto urbano, e che ha lasciato 70.000 persone senza tetto. La ricerca è caratterizzata da un approccio che combina l’analisi G.I.S. di dati spaziali e demografici con lo studio dei processi decisionali e delle conseguenze a breve, medio e lungo termine sui cittadini e sul tessuto urbano delle soluzioni adottate. Infine, l’intera situazione è spiegata per mezzo del nuovo concetto di prassi meta-legale, che combina elementi appartenenti alle teorie dello Stato d’eccezione e della Deroga permanente per inquadrare meglio il caso di studio.
La gestione emergenziale del territorio: prassi meta-legale nel post terremoto a L'Aquila / Valent, Gianmaria. - (2016 Sep 30).
La gestione emergenziale del territorio: prassi meta-legale nel post terremoto a L'Aquila
Valent, Gianmaria
2016
Abstract
Lo scopo di questa ricerca è esaminare nei dettagli il modo in cui un disastro naturale ha permesso la sospensione delle garanzie previste dalle legislazioni nazionali e locali nei confronti della popolazione e dell’ambiente, evidenziando operazioni di governance autoritaria e mettendone in luce due caratteristiche distintive. In primo luogo viene proposta e perseguita dalle autorità la trasformazione di città e territorio in chiave neoliberale, utilizzando il disastro naturale come occasione di trasformazione, applicando per la ricostruzione e la riabilitazione socioeconomica di una media città dell’Italia centrale una ricetta standardizzata che tiene conto solo marginalmente delle sue peculiarità e attitudini. Dall’altra parte, questa ricetta viene applicata utilizzando un complesso di strumenti quali amplissime deroghe alle leggi correnti, affidamento di tutti i poteri decisionali a un unico soggetto ed esclusione sistematica dei cittadini e dei livelli di governo locali. Il caso di studio riguarda la città dell'Aquila e il territorio circostante dopo il terremoto del 6 aprile 2009, che con una magnitudo di 6,1 ha causato 309 vittime e distruzioni su tutto il tessuto urbano, e che ha lasciato 70.000 persone senza tetto. La ricerca è caratterizzata da un approccio che combina l’analisi G.I.S. di dati spaziali e demografici con lo studio dei processi decisionali e delle conseguenze a breve, medio e lungo termine sui cittadini e sul tessuto urbano delle soluzioni adottate. Infine, l’intera situazione è spiegata per mezzo del nuovo concetto di prassi meta-legale, che combina elementi appartenenti alle teorie dello Stato d’eccezione e della Deroga permanente per inquadrare meglio il caso di studio.File | Dimensione | Formato | |
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