Obiettivo principale della tesi è quello di delineare un quadro esauriente della possidenza agraria "illuminata" italiana e dei suoi rapporti con l'aristocrazia terriera europea, partendo dall‘Istituto agrario Castelnuovo, sorto nel cuore della Conca d’Oro di Palermo, che ebbe tra i suoi sostenitori patrioti, botanici, naturalisti, agronomi e grandi proprietari legati dall’idea del progresso tecnico dell’agricoltura come via per la libertà. Il prodotto più prestigioso di quell’Istituto sono gli Annali di Agricoltura Siciliana. Tra i collaboratori troviamo i nomi di scienziati e possidenti "illuminati", tra i quali Vincenzo Tineo, Filippo Parlatore, Pietro Cuppari, Giuseppe Bianca, Francesco Minà Palumbo, Baldassarre Romano, Agostino Todaro, Casimiro Fiamingo, il barone Vagliasindi, l’avvocato Francesco Maggiore Perni e di altri agronomi ed economisti illustri. Il più qualificato esponente di questo gruppo è il barone Nicolò Turrisi Colonna, personaggio chiave della storia ottocentesca siciliana, apprezzato dall’alta aristocrazia del mondo imprenditoriale e politico del Nord Italia e dell’Europa. Scrisse infatti l’economista agrario Ferdinando Alfonso: <<La tenuta di Bonvicino, sotto l’abile direzione del Barone Nicolò Turrisi, divenne per Palermo ciò che fu il podere di Melèto col Marchese Cosimo Ridolfi per Firenze: l’uno e l’altro patrioti ed Agronomi insigni>>. Pertanto altro obiettivo è stato di portare alla luce questi interessi che legano gli aristocratici italiani, non solo tra di loro, ma anche con i loro referenti europei.
L'Istituto Agrario Castelnuovo di Palermo: possidenza "illuminata" dell'Ottocento e modernità agricola / Spallino, Giuseppe. - (2019 Mar 26).
L'Istituto Agrario Castelnuovo di Palermo: possidenza "illuminata" dell'Ottocento e modernità agricola
Spallino, Giuseppe
2019
Abstract
Obiettivo principale della tesi è quello di delineare un quadro esauriente della possidenza agraria "illuminata" italiana e dei suoi rapporti con l'aristocrazia terriera europea, partendo dall‘Istituto agrario Castelnuovo, sorto nel cuore della Conca d’Oro di Palermo, che ebbe tra i suoi sostenitori patrioti, botanici, naturalisti, agronomi e grandi proprietari legati dall’idea del progresso tecnico dell’agricoltura come via per la libertà. Il prodotto più prestigioso di quell’Istituto sono gli Annali di Agricoltura Siciliana. Tra i collaboratori troviamo i nomi di scienziati e possidenti "illuminati", tra i quali Vincenzo Tineo, Filippo Parlatore, Pietro Cuppari, Giuseppe Bianca, Francesco Minà Palumbo, Baldassarre Romano, Agostino Todaro, Casimiro Fiamingo, il barone Vagliasindi, l’avvocato Francesco Maggiore Perni e di altri agronomi ed economisti illustri. Il più qualificato esponente di questo gruppo è il barone Nicolò Turrisi Colonna, personaggio chiave della storia ottocentesca siciliana, apprezzato dall’alta aristocrazia del mondo imprenditoriale e politico del Nord Italia e dell’Europa. Scrisse infatti l’economista agrario Ferdinando Alfonso: <File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
L'Istituto_Agrario_Castelnuovo_integrazioni.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Accesso gratuito
Dimensione
33.02 MB
Formato
Adobe PDF
|
33.02 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.