Restoration and conservation of the cultural and architectural heritage is a very complex topic in continuous developing. The issue raises interesting questions about the methodological approach to be followed and the objective from which it must be start for the definition of a correct restoration project. A regulatory-wide are creating and refining of a study procedures by means of the drafting of guidelines which intent is give a methodology and a sensitization at the problem at academic level, of public organs that control the conservation and the protection of the cultural heritage, and at the private technicians that work in this field. In Italy, a “normative effort” has been done by means of the production of technical documents that establish as evaluate the problem with more awareness. The aim is providing at the technicians the Guidelines about restoration of historical heritage. In the international field, from a general point of view, it is possible to refer to the ISCARSAH Recommendations, that give a preliminary approach to the topic. Currently, in this field different approaches are used: (1) a criteria based on the conservation, which puts attention to the form and to the materials of the building but less at the structural components, (2) a technical method that is more interested at the structure but, in many cases, involves over-dimensioned interventions than the real requirements, altering the original form and history of the building. The thesis is included in the current standards requirement and refers to the “Guidelines for evaluation and mitigation of seismic risk of cultural heritage” and the “Recommendations for the analysis, conservation and structural restoration of architectural heritage” ISCARSAH. Based on these documents, the study aims to providing an operative procedure able to balance the two approaches mentioned above. It has been identified a integrated and multi-disciplinary method for the study of cultural heritage, created in function of the currently codes and in respect of the fundamental standard of restoration and conservation. This method was made as generic as possible, without give particular information inherent specific restoration techniques, in such a way that is applicable at all the types of buildings with elevated historical-cultural valence. The methodology was validate through its application to two paradigmatic case studies, both located within the highly historical / sociological / architecture site, the Arsenal of Venice. The case studies are: (1) the “Sala Maggiore at the Sale d’Armi Nord” (Main Room of the North weapons rooms) and (2) the Armstrong Mitchell & Co. hydraulic crane. The choice of the two examples has been dictated by the objective requirements of the Soprintendenza B.A.P. di Venezia e Laguna (local office of the ministry of fine arts responsible for the conservation of the cultural and landscape heritage of Venice and its lagoon), to intervene in these two constructions of great historical and architectural content, which differ in geometry, materials, structural behaviour and intended use.
Il restauro e la conservazione di beni storici è oggi un tema molto discusso ed in fase di evoluzione sia in Italia che all’estero. Il tema pone degli interessanti interrogativi circa la metodologia di approccio da seguire e gli obiettivi dai quali si deve partire per la definizione di un corretto progetto di restauro. A livello normativo si stanno creando e affinando delle procedure di studio mediante la stesura di linee guida che hanno lo scopo di fornire una metodologia e una sensibilizzazione al problema a livello accademico, agli enti pubblici preposti alla conservazione e al restauro, e ai tecnici che lavorano in questo ambito. È infatti in atto un processo di “sforzo normativo” per colmare queste lacune mediante la produzione di documenti tecnici che si prefiggono di valutare il problema con maggior consapevolezza fornendo linee guida per il restauro di beni storici. Attualmente la materia in esame vede due differenti tipi di approccio: da una parte il restauro conservativo, in cui viene data importanza alla forma ed alla materia e meno alla componente strutturale, e dall’altra un criterio più tecnicistico, che pone più riguardo alla struttura ma che, in molti casi, comporta degli interventi più massicci che rischiano di falsare la forma e la storia originaria del bene. La tesi proposta si inserisce nel filone delle richieste normative, dei contenuti tecnici e dei documenti di riferimento quali le Linee Guida per i Beni Culturali e, a livello europeo, le Raccomandazioni ISCARSAH, ed intende fornire una procedura operativa per porsi nel giusto mezzo tra i due approcci sopra citati. Sono stati presi in considerazione vari documenti tecnici di riferimento ed è stato identificato un metodo integrato e mutidisciplinare per lo studio di beni storici, creato in funzione delle attuali normative e nel rispetto dei fondamentali criteri del restauro e della conservazione. Si è voluto rendere tale metodo il più generico possibile, senza fornire particolari informazioni inerenti specifiche tecniche di restauro, in modo tale che sia applicabile ad i vari tipi di beni storici. Per validare tale approccio, la metodologia identificata è stata applicata a due differenti casi studio, entrambi presenti all’interno del sito ad elevato valore storico/sociologico/architettonico quale l’Arsenale di Venezia, che si differenziano tra loro per materiali, destinazioni d’uso e comportamento strutturale: la Sala Maggiore delle Sale d’Armi Nord e la gru idraulica Armstrong, Mitchell & Co. La scelta dei due casi studio è stata dettata da concrete esigenze della Soprintendenza B.A.P di Venezia e Laguna di recuperare i due beni riportandoli alla loro configurazione originaria sia materica che strutturale.
An integrated approach for restoration and conservation of cultural heritage structures: history, materials and structural behaviour. The arsenal of Venice / Bettiol, Giulia. - (2010 Jan 30).
An integrated approach for restoration and conservation of cultural heritage structures: history, materials and structural behaviour. The arsenal of Venice
Bettiol, Giulia
2010
Abstract
Il restauro e la conservazione di beni storici è oggi un tema molto discusso ed in fase di evoluzione sia in Italia che all’estero. Il tema pone degli interessanti interrogativi circa la metodologia di approccio da seguire e gli obiettivi dai quali si deve partire per la definizione di un corretto progetto di restauro. A livello normativo si stanno creando e affinando delle procedure di studio mediante la stesura di linee guida che hanno lo scopo di fornire una metodologia e una sensibilizzazione al problema a livello accademico, agli enti pubblici preposti alla conservazione e al restauro, e ai tecnici che lavorano in questo ambito. È infatti in atto un processo di “sforzo normativo” per colmare queste lacune mediante la produzione di documenti tecnici che si prefiggono di valutare il problema con maggior consapevolezza fornendo linee guida per il restauro di beni storici. Attualmente la materia in esame vede due differenti tipi di approccio: da una parte il restauro conservativo, in cui viene data importanza alla forma ed alla materia e meno alla componente strutturale, e dall’altra un criterio più tecnicistico, che pone più riguardo alla struttura ma che, in molti casi, comporta degli interventi più massicci che rischiano di falsare la forma e la storia originaria del bene. La tesi proposta si inserisce nel filone delle richieste normative, dei contenuti tecnici e dei documenti di riferimento quali le Linee Guida per i Beni Culturali e, a livello europeo, le Raccomandazioni ISCARSAH, ed intende fornire una procedura operativa per porsi nel giusto mezzo tra i due approcci sopra citati. Sono stati presi in considerazione vari documenti tecnici di riferimento ed è stato identificato un metodo integrato e mutidisciplinare per lo studio di beni storici, creato in funzione delle attuali normative e nel rispetto dei fondamentali criteri del restauro e della conservazione. Si è voluto rendere tale metodo il più generico possibile, senza fornire particolari informazioni inerenti specifiche tecniche di restauro, in modo tale che sia applicabile ad i vari tipi di beni storici. Per validare tale approccio, la metodologia identificata è stata applicata a due differenti casi studio, entrambi presenti all’interno del sito ad elevato valore storico/sociologico/architettonico quale l’Arsenale di Venezia, che si differenziano tra loro per materiali, destinazioni d’uso e comportamento strutturale: la Sala Maggiore delle Sale d’Armi Nord e la gru idraulica Armstrong, Mitchell & Co. La scelta dei due casi studio è stata dettata da concrete esigenze della Soprintendenza B.A.P di Venezia e Laguna di recuperare i due beni riportandoli alla loro configurazione originaria sia materica che strutturale.File | Dimensione | Formato | |
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